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POTENZA – Secondo alcune voci potrebbe essere addirittura a rischio le Primarie. Perchè il documento sui “paletti” etici presentato da Psi, Sel, Prc e Verdi a Speranza qualche problema serio lo pone. Inutile girarci intorno. E ci sono le polemiche. Immancabili in casa socialista.

Il segretario regionale del Psi, Livio Valvano da parte sua spiega le ragioni di una posizione netta: «Secondo il mio parere abbiamo fatto una cosa importante. Insieme a Sel, Verdi e Prc, insieme insomma alla sinistra della coalizione di centrosinistra, abbiamo posto un problema che è tutto politico. Voglio chiarire che la questione non è morale. Non è il voler dare un primato alle vicende giudiziarie rispetto alla politica. La verità è che il punto è tutto politico. O comunque innanzitutto politico. Del resto abbiamo il precedente del Lazio dove Zingaretti proprio a seguito di una vicenda analoga a quella lucana che ha costretto la Polverini a sciogliere il consiglio regionale ha posto il veto alla ricandidatura di tutti i consiglieri provinciali uscenti. Non lo ha fatto per una questione morale o giudiziaria. Lo ha fatto perchè intercettava il sentimento dell’elettorato. Se parliamo con i lucani oggi, in un momento di grande crisi, ci accorgiamo che esiste una percezione della politica molto negativa. C’è una sfiducia e addirittura anche rabbia dei cittadini nei confronti della politica. Rimborsopoli, o meglio accattapoli, non ha fatto altro che amplificare questo sentimento negativo».

Rigetta in pratica le critiche di quelli che ritengono eccessiva questa posizione definendola non garantista…

«Assolutamente. Tra l’altro rimborsopoli è il nodo politico, De Filippo l’ha definita testualmente “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, su cui il centrosinistra regionale è andato in crisi. Per questo motivo non si può far finta di nulla e bisogna partire dalle ragioni della crisi politica. Non per ampliare queste ragioni ma per superarle. Noi non possiamo di nuovo immettere nel nuovo Consiglio regionale che andiamo a eleggere il virus che ha determinato la crisi politica che si è appena verificata».

Insomma chiedete un comportamento del Pd consequenziale alla chiusura anticipata della legislatura?

«E certo. Bisogna assolutamente essere conseguenti. Bisogna approfondire e capire quali sono state le altra ragioni delle dimissioni di De Filippo e non dobbiamo più riproporle. Questo vale soprattutto per il candidato presidente della Regione. Sarò chiaro: gli alleati di sinistra che vogliono partecipare alla competizione elettorale insieme al Pd, come il Psi, non ritengono che il candidato presidente che andremo a selezionare possa essere uno dei consiglieri regionali in carica per cui De Filippo ha deciso di sciogliere il Consiglio regionale».

Questo però potrebbe apparire anche come uno stop deciso a Marcello Pittella. Non crede?

«La posizione politica del Psi e di tutto coloro che hanno sottoscritto il socumento non si riferisce a un nome e cognome. E’ una questione strettamente politica. Per cui respingo questa che è una semplificazione che ho sentito dire e che si è rincorsa in questi giorni. la respingo fortemente. Anzi voglio esprimere un apprezzamento personale nei confronti di Marcello Pittella. Ma qui la questione non è personale bensì è politica. Dobbiamo rispetto ai cittadini e agli elettori di Basilicata».

Insomma: rinnovamento totale?

«Sicuramente sul candidato governatore. Ma sarebbe auspicabile, perchè posso solo augurarlo ma non imporlo, che in tutte le liste della coalizione ci fossero volti nuovi. E’ quello che viene chiesto dalla gente».

Ci sono anche altri nodi da sciogliere?

«Non è possibile che il Consiglio regionale rallenti i suoi lavori perchè i consiglieri vivono un continuo sentimento di frustrazione perchè vengono esclusi dalla giunta. Allora una volta per tutte va inserito il principio dell’incompatibilità tra consigliere e assessore. Chi vorrà fare l’assessore dovrà dimettersi da consigliere. Con questa separazione a mio modo di vedere si bloccherebbe anche l’interesse personale a scapito di quello della collettività».

Questa è una proposta di impegno perchè rimane in vigore il vecchio Statuto e queste regole non possono essere modificate…

«Infatti il Psi lo propone come impegno da assumere da tutti quelli della coalizione. Sono cose che abbiamo deciso nella Direzione del Psi come il limite del doppio mandato. Le abbiamo decise per noi ma le proponiano all’intero centrosinistra».

Ma voi come vi comporterete nella composizione delle liste. Non ci sarà nessun indagato candidato consigliere?

«No. Il Psi rimane garantista ovviamente. Non ci sarà nelle nostre liste nessun indagato per la vicenda di rimborsopoli. Ripeto non è una questione morale ma è la causa dello scioglimento del Consiglio regionale».

Un tema che pare, per lo meno per ora, sottovalutato è quello del perimetro della coalizione che si presenterà il 17 e 18 novembre per tentare di rivincere. La sua idea?

«Questa appunto è un’altra importante questione politica che dovrebbe precedere le Primarie. Mi rendo conto della scarsità del tempo a disposizione e dobbiamo accelerare ma non dobbiamo sottovalutare temi fondamentali come la proposta politica. Non è che possiamo chiedere il voto sulla fiducia o sul nome del candidato presidente che sarà. L’offerta politica va curata e quindi in tal senso il perimetro della coalizione va definito. Per me un centrosinistra troppo ampio ha in se stesso i germi dell’opposizione interna e dell’eccesso di personalismi. Io capisco le ambizioni di tutti ma credo che il dovere di una forza politica è quello di essere capace di selezionare. Troppe liste per me sarebbero da evitare e soprattutto tutto andrebbe chiarito prima delle Primarie».

Cosa accade con Scelta civica?

«Su questo c’è una interlocuzione poco chiara. Questa è una delle lacune. Devo dire che in questo momento abbiamo davvero delle difficoltà ad aderire all’ipotesi delle Primarie senza conoscere tutte le questione in maniera chiara. Non mi riferisco solo a Scelta civica ma anche a tutte quelle forse prevalentemente di centro che ancora fanno incontri con il centrodestra o che prendono tempo».

Per chiudere. Le fibrillazioni all’interno del suo Psi. Pochi giorni fa il segretario provinciale Cutro ha criticato apertamente la sottoscrizione del documento etico insieme al Prc a Sel e ai Verdi. Cosa risponde a Cutro e agli altri socialisti che mostrano di non condividere la linea del segretario?

«Riferisco dell’assoluta adesione del segretario nazionale. Proprio in queste ore ho parlato con Riccardo Nencini che mi conferma la piena condivisione della linea che abbiamo deciso per le prossime regionali in Basilicata. In più ho il supporto della segreteria regionale. Gli organi di partito saranno di nuovo convocati in questi giorni per fare il punto e ricordo che questa linea è frutto di decisioni assunte nelle riunioni degli organi di partito. Rispetto alle esternazioni a titolo personale fatte da alcuni esponenti socialisti tra cui Cutro che non partecipano da molto tempo agli organismi di partito non ho nulla da commentare. Ritengo sia importante invece quello che viene deciso nelle riunioni degli organi di partito. Per questo posso assicurare che si prosegue sul percorso avviato e che rimane l’interlocuzione principe con il Pd. Noi abbiamo la volontà di costruire con il Pd e con Sel una grande coalizione e non di farla naufragare. Per questo ribadisco noi non abbiamo posto pregiudiziali morali. Abbiamo chiesto all’onorevole Speranza di affrontare i nodi politici prima delle Primarie».

E se ciò non dovesse avvenire?

«In quel caso non è scontata la partecipazione della sinistra alle Primarie».

s.santoro@luedi.it

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