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POTENZA – La polemica non accenna a placarsi. E anzi, al netto dello “scontro” tra l’associazione “Matera si muove” e l’assessore regionale alla Sanità lucana, Attilio Martorano la questione rischia di diventare terreno per le polemiche tra campanili.

Perchè da Matera non accettano che sia stata decisa l’apertura di una Radioterapia nell’ospedale San Carlo. Non lo accettano e “denunciano” la mancata promessa fatta per l’ospedale materano. Ma da Potenza iniziano le reazioni. Il Comitato promotore per la Radioterapia a Potenza invece dichiara, nella persona di Maria Traficante,  soddisfazione per il provvedimento della Regione che è stato deciso all’interno dell’Assestamento di bilancio approvato nella tarda serata di martedì scorso dal Consiglio regionale.

Intanto l’associazione “Matera si muove” non demorde e replica alle parole dell’assessore Martonano. In pratica l’assocciazione materana definisce  «tardiva e di poco contenuto la risposta dell’assessore al ramo». Nella nota di replica di “Matera si muove” si legge: «Quella di Martorano è una dichiarazione vuota, aria fritta che si aggiunge alle tante promesse inutili fatte dalla Regione Basilicata per la Città di Matera».

L’associazione materana quindi pone domande: «Come mai l’assessore Martorano non ha posto sin da subito la questione radioterapia a Matera, limitandosi ad una non convincente replica ? Per quale motivo è stata data priorità alla struttura Potentina e non a quella Materana?».

«Domande – prosegue l’associazione materana – che Martorano ha preferito glissare. Evidentemente non ritiene sia di primaria importanza, come evidenziato nelle dichiarazioni del Direttore Asm Maglietta, il quale ribadisce tempi lunghi per la radioterapia a Matera. Insomma dichiarazioni al fine di “sedare” per così dire il popolo Materano, lasciare una speranza che non ci convince. Affermazioni che lasciano il tempo che trovano. E’ l’ennesima promessa da campagna elettorale, una presa in giro da parte di questa classe dirigente che gioca sulla salute dei cittadini privilegiando solo una fetta di territorio,  per altro ribadiamo,già con un

centro di radioterapia a Rionero in Vulture».

Di diverso tenore invece le parole del Comitato promotore della petizione per un centro di  Radioterapia al San Carlo di Potenza che « ringrazia e comunica a tutti i firmatari della petizione ma anche a tutti i lucani, che è stato raggiunto l’obiettivo prefissato».

Il comitato promotore nella nota di “ringraziamento” per aver ottenuto la Radioterapia a Potenza, prosegue: «La Giunta regionale  ha deliberato, finalmente,  il progetto di attivazione di un bunker dove poter collocare macchinari per effettuare la radioterapia necessaria nel trattamento delle patologie tumorali. Nel 2008 si è costituito un comitato promotore, sono state raccolte in poche settimane 43.000 firme e consegnate alla Regione. La costanza e la perseveranza  del comitato promotore nei confronti  delle Istituzioni interessate ha fatto sì che il progetto si realizzasse,  pur registrando un certo ritardo. Senza dubbio in un futuro prossimo si sarebbe comunque realizzato, ma noi lo abbiamo anticipato dimostrando  alla politica che   la volontà  popolare può vincere».

Per i “potentini” del Comitato promotore si tratta quindi di «un atto dovuto che  il San Carlo, la più grande struttura ospedaliera regionale, dove  viene trattato l’80 per cento delle malattie tumorali della regione, avesse una postazione per erogare ai pazienti  bisognevoli  cure radioterapiche. Tanto più che il paziente oncologico, per ovvi motivi, non può certo sobbarcarsi decine e decine di chilometri  né per praticare la chemioterapia ,che dovrebbe fare in un posto quanto più vicino a casa sua, né per praticare la radioterapia, trattamento  giornaliero e richiedente più settimane di cura. E ancora di più se si considera l’orografia della nostra regione. Vivere nel proprio contesto sociale e familiare è fondamentale per il paziente oncologico per  un più facile  reinserimento nel vita quotidiana. Non si tratta di doppioni. Si tratta di logica e di buon senso. Potenza è l’unico capoluogo di regione in Italia a non essere dotato di una Radioterapia».

Il Comitato promotore quindi passa al contrattacco anche sulle polemiche sollevate dal Materano: «Leggiamo con vivo stupore  e rammarico alcune dichiarazioni riportate sui quotidiani che hanno un sapore  esasperatamente  campanilistico, e che, data la delicatezza, la portata della materia e trattandosi di assistenza al malato, appaiono  decisamente fuori luogo. Noi del comitato auspichiamo che  dopo la radioterapia al San Carlo venga  attivata anche all’ospedale Madonna delle Grazie, per dare la possibilità anche ai pazienti  di tutta la  provincia materana cure oncologiche facilmente accessibili. Perché siamo convinti che la Salute  è un diritto e non un privilegio. Ovviamente, il tutto dovrebbe essere regolato e disciplinato da una corretta politica sanitaria».

sal.san.

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