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POTENZA – Chiamare tre volte in due mesi  i cittadini a esprimersi attraverso l’esercizio del voto può iniziare a essere un eccesso democratico.

Ma è quello che rischiano i militanti del Pd lucano. Due volte invece dovrebbero recarsi a scegliere gli elettori del centrosinistra mentra una sola voltà toccherà ai cittadini lucani che non sono di centrosinistra (o quelli che non sono affascinati dallo strumento delle Primarie).

Perchè il 17 e 18 novembre si vota per eleggere il nuovo Consiglio regionale di Basilicata e il presidente della giunta. Un mese prima circa, (il 22 settembre) sono previste invece le Primarie del centrosinistra per la scelta del candidato governatore di coalzione.

Questi due appuntamenti elettorali riguardano la Basilicata. E sta in fondo nella normalità di quello che è il Pd che ormai organizza le Primarie per tutti gli appuntamenti di rilievo.

Ma per i lucani si aggiunge anche la “ciliegina” del Congresso nazionale del Partito democratico. La questione è incandescente e ancora non è chiaro come andrà a finire.

Di certo al momento ci sono solo le polemiche. Tante e vibranti con i renziani che un giorno sì e l’altro pure minacciano, si dicono indignati e lanciano allarmi “democratici”. Tutto dovrebbe essere più chiaro nell’ennesima assemblea (l’ultima si è svolta lo scorso 8 agosto) che è già stata convocata dal segretario pro – tempore Epifani per il 20 e 21 settembre. Cioè un giorno prima delle Primarie lucane per la scelta del candidato governatore.

In quella data dovrebbe essere quindi ufficializzata anche la data delle Primarie nazionali per la scelta dal nuovo segretario nazionale del Pd. Una settimana esatta dopo l’elezione del nuovo presidente della Regione che verrà dopo De Filippo.

Ora la data del 24 novembre non è ancora ufficiale. Ma è quella che sta sul tavolo. Ma c’è ancora di discutere perchè i renziani sono su tutte le furie poichè la data non è stata ufficializzata ancora e soprattutto perchè non sono state chiarite le regole per la partecipazione e lo svolgimento delle Primarie.

In tale contesto c’è anche chi “profetizza” che il congresso è destinato a slittare di qualche mese con l’elezione del nuovo segretario democratico che non dovrebbe avvenire prima di gennaio – febbraio 2014.

Ma se così non fosse – e quindi fossero invece confermate le prime voci sulle Primarie nazionale indette per il 24 novembre – i lucani del Pd in sette giorni dovrebbero prima a recarsi alle urne elettorali per votare il proprio partito e il proprio candidato governatore e poi recarsi in uno dei gazebi che verranno allestiti in ciascuno dei 131 comuni per sostenere il proprio candidato segretario nazionale.

Un pò troppo per non rischiare di far saltare il banco. Perchè saranno anche tre appuntamenti completamente diversi: in pratica dal 22 settembre al 24 novembre si dovrebbe prima scegliere il candidato governatore “ideale” poi il nuovo presidente della Giunta con tutto il consiglio e infine solo per i democratici toccherebbe la scelta del nuovo leader del Pd. Tre ruoli diversi tra loro con una elezione ufficiale e due Primarie. Ma è indubbio che il quadro è di per sè complicato. E mescolare nell’inevitabile dibattito polemiche su polemiche non è certo il miglior viatico per contenere le fibrillazioni e non far esplodere a livelli inediti.

Inutile girarci intorno, le correnti e le filiere nel Pd hanno un peso enorme e le correnti sono sensibili alla corsa per la segreteria nazionale quasi quanto le strategie per eleggere governatore il proprio beniamino e leader di corrente. Insomma il rischio di un “corto circuito” democratico non è mai stato così alto in Basilicata.

sal.san.

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