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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Non è come in passato. Quando c’erano i dirigenti pidiellini di primo livello (prima ancora erano forzisti) che ascoltavano le “lamentele” dei loro “sottoposti” ma alla fine facevano come volevano loro e come volevano da Roma. 
Oggi i falchi più irriducili che contestavano le scelte dall’alto ma che poi dovevano comunque sottostare non stanno più nel Pdl. Hanno aderito e poi costruito (la fase di costruzione è ancora in atto) un nuovo partito che fa riferimento a livello nazionale a Giorgia Meloni. E’ Fratelli d’Italia. Un partito  che in Basilicata è guidato dal consigliere regionale Gianni Rosa che ha chiarito più volte di sentirsi a pieno titolo il giusto sfidante per sconfiggere il centrosinistra nella corsa alla poltrona di presidente della giunta. Insomma ora la sfida è alla “pari”.
In verità per provare a vincere il Pdl e Fratelli d’Italia dovrebbero stare insieme e forse nemmeno basterebbe. Serve altro. Serve che a destra del centrosinistra si crei una reale forza dell’alternativa. Ma quello che si registra in questi giorni è il contrario. Il Pdl e Fratelli d’Italia hanno iniziato un percorso insieme ma poi hanno iniziato a “litigare”. O meglio quelli di Fratelli d’Italia palesano insofferenza per come stanno procedendo le cose mentre i pidiellini rimangono coperti e non si presentano agli incontri (che è il motivo per cui la situazione è iniziata a diventare complicata). 
In tutto questo, l’inevitabile giostra dei nomi dei possibili “papabili” alza ancora di più il livello della tensione. Senza contare l’ultimo elemento. La nascita di Forza Italia 2.0 e la fine del Pdl. Ieri Gianni Rosa proprio su quessta questione ha alzato il velo:«Anche in Basilicata arrivano i primi manifesti di Forza Italia. Ma cosa cambia? Un vecchio simbolo che del passato ha solo i colori. Un vestito diverso per un centrodestra che evidentemente rimane sempre lo stesso anche se non si chiamerà più Pdl. Cambio d’abito ma le persone sono le stesse. Più che un cambio di simbolo servirebbero un cambio di rotta e molto coraggio. Elementi che fino ad oggi il Pdl lucano non ha mostrato facendo finta di non vedere che con la nascita di Fratelli d’Italia Basilicata a gennaio, abbiamo iniziato un percorso diretto alla creazione di un nuovo centrodestra dove base, partecipazione e democrazia fossero le parole d’ordine». 
Chiaro il messaggio ai big del Pdl. E sempre in Fratelli d’Italia c’è chi avverte: “Se non c’è più il Pdl vuol dire che nascerà un nuovo partito. Nuovo come Fratelli d’Italia”. Insomma la senza è che si vada verso uno scontro. A questo punto non si può nemmeno escludere che per le elezioni regionali non ci sia un contenitore comune del centrodestra con l’alleanza tra Pdl (o FI 2.0) e Fratelli d’Italia. Soprattutto se non cambia il registro sarà inevitabile: liste contrapposte e due candidati governatore diversi. Ad avvantaggiarsene sarà di certo il Pd e il centrosinistra e il movimento di Grillo. 
Ma tant’è. Con Rosa che sempre ieri ha tuonato: «Serve un centrodestra che abbia il coraggio di mandare a casa il “sistema Basilicata” a costo di mettere in discussione le sue stesse scelte. Indugiare su simboli o vecchi fantasmi è tempo perso». 
s.santoro@luedi.it

POTENZA – Non è come in passato. Quando c’erano i dirigenti pidiellini di primo livello (prima ancora erano forzisti) che ascoltavano le “lamentele” dei loro “sottoposti” ma alla fine facevano come volevano loro e come volevano da Roma. 

 

Oggi i falchi più irriducili che contestavano le scelte dall’alto ma che poi dovevano comunque sottostare non stanno più nel Pdl. 

Hanno aderito e poi costruito (la fase di costruzione è ancora in atto) un nuovo partito che fa riferimento a livello nazionale a Giorgia Meloni. E’ Fratelli d’Italia. Un partito  che in Basilicata è guidato dal consigliere regionale Gianni Rosa che ha chiarito più volte di sentirsi a pieno titolo il giusto sfidante per sconfiggere il centrosinistra nella corsa alla poltrona di presidente della giunta. Insomma ora la sfida è alla “pari”.In verità per provare a vincere il Pdl e Fratelli d’Italia dovrebbero stare insieme e forse nemmeno basterebbe. 

Serve altro. Serve che a destra del centrosinistra si crei una reale forza dell’alternativa. Ma quello che si registra in questi giorni è il contrario. Il Pdl e Fratelli d’Italia hanno iniziato un percorso insieme ma poi hanno iniziato a “litigare”. 

O meglio quelli di Fratelli d’Italia palesano insofferenza per come stanno procedendo le cose mentre i pidiellini rimangono coperti e non si presentano agli incontri (che è il motivo per cui la situazione è iniziata a diventare complicata). In tutto questo, l’inevitabile giostra dei nomi dei possibili “papabili” alza ancora di più il livello della tensione. Senza contare l’ultimo elemento. La nascita di Forza Italia 2.0 e la fine del Pdl. Ieri Gianni Rosa proprio su quessta questione ha alzato il velo:«Anche in Basilicata arrivano i primi manifesti di Forza Italia. 

Ma cosa cambia? Un vecchio simbolo che del passato ha solo i colori. Un vestito diverso per un centrodestra che evidentemente rimane sempre lo stesso anche se non si chiamerà più Pdl. Cambio d’abito ma le persone sono le stesse. Più che un cambio di simbolo servirebbero un cambio di rotta e molto coraggio. Elementi che fino ad oggi il Pdl lucano non ha mostrato facendo finta di non vedere che con la nascita di Fratelli d’Italia Basilicata a gennaio, abbiamo iniziato un percorso diretto alla creazione di un nuovo centrodestra dove base, partecipazione e democrazia fossero le parole d’ordine». 

Chiaro il messaggio ai big del Pdl. E sempre in Fratelli d’Italia c’è chi avverte: “Se non c’è più il Pdl vuol dire che nascerà un nuovo partito. Nuovo come Fratelli d’Italia”. Insomma la senza è che si vada verso uno scontro. A questo punto non si può nemmeno escludere che per le elezioni regionali non ci sia un contenitore comune del centrodestra con l’alleanza tra Pdl (o FI 2.0) e Fratelli d’Italia. Soprattutto se non cambia il registro sarà inevitabile: liste contrapposte e due candidati governatore diversi. Ad avvantaggiarsene sarà di certo il Pd e il centrosinistra e il movimento di Grillo. Ma tant’è. 

Con Rosa che sempre ieri ha tuonato: «Serve un centrodestra che abbia il coraggio di mandare a casa il “sistema Basilicata” a costo di mettere in discussione le sue stesse scelte. Indugiare su simboli o vecchi fantasmi è tempo perso». 

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