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di VALERIO PANETTIERI
PER IL MOVIMENTO 5 Stelle lucano le giornate di agosto sono dure e faticose. Si discute, anche animatamente, sul forum regionale per capire quale sarà il regolamento per le primarie di movimento. Le cose scorrono tranquille, lo scambio di idee e fitto e si cerca il più possibile di allineare le proposte con quanto dettato nel “Non-statuto” nazionale, ma c’è anche chi a colpi di tastiera la butta sul pesante e chiede le dimissioni del senatore Vito Petrocelli. Uno solo contro tanti, però, subito zittito dalla folla di interventi che sono seguiti e dallo stesso Petrocelli, che si dice “abituato” a questo tipo di atteggiamenti. Il nodo della questione è la modalità di voto delle proposte. In pratica si sta cercando di stilare un regolamento, cercare di capire ci potranno essere i futuri candidabili alle primarie. Ma gli attivisti e i “cittadini” non sembrano essere poi tanto indietro. Stanno cercando di studiare la strategia migliore: candidare o no chi in passato ha fatto parte di partiti politici? E poi, far votare tutti gli iscritti al MoVimento oppure imporre un limite (come, è solo un esempio, limitare il voto a chi si è iscritto al massimo a dicembre) Questa è una delle questioni al centro del dibattito, perché sul resto, ovvero la trasparenza, la rendicontazione, la pubblicazione dei redditi, l’assoluta mancanza di condanne anche in primo grado o, ovviamente, l’assenza di indagini sulla diretta persona sono cose già acquisite, che fanno parte del modus operandi dello stesso MoVimento. E allora perché prendersela con Petrocelli? Perché la sua proposta non è sembrata proprio digeribile per qualcuno. In un post il senatore lancia l’ipotesi da “non prendere come oro colato”. Una proposta insomma. “Ogni candidato – scrive – non dovrà aver partecipato a precedenti competizioni elettorali, a livello centrale o locale, con liste di partiti, civiche o movimenti diversi dal MoVimento”. Questa per petrocelli “sarebbe un’ipotetica regola per dire no ai trombati della politica, argomento sul quale Beppe ha scritto più volte.
Da qui in poi c’è chi si è agitato un po’ troppo, tirando per la giacca il cittadino-senatore. “Certamente non era il caso – scrive Michele Cornacchia – che il senatore mettesse altra carne sul fuoco, premetto: indipendentemente dalle regole che tutti noi siamo convinti e coscienziosi di rispettare all’interno del M5s. Beppe Grillo propone sempre delle ottime soluzioni e belle idee ma non ha mai dato ordini ,lascia che il popolo decida. Riguardo i candidati sicuramente l’idea che hai avuto è geniale, purezza totale su chi si deve candidare! La condivido nella maniera più assoluta! Caro senatore sei stato bravissimo! Si vede che è tutta farina del tuo sacco! Io sinceramente non ci sarei mai arrivato a tanto. L’avrai nel sangue dalla nascita questo tuo proposito e modo di pensare. Mi meraviglia che a suo tempo all’epoca della sua candidatura al Senato non abbia avuto il tempo di esprimerla e adottarla per te stesso. Ma non è mai troppo tardi! Io la condividerei in pieno, se caro senatore oggi ti dimetteresti dalla carica per i motivi di cui tu non hai detti requisiti, riguardo la super purezza che hai proposto per gli altri. Se a te sta veramente a cuore vedere tutti super puri, non essersi mai candidato e mai essere stato iscritto in nessun partito, faresti ancora in tempo a concretizzarla , provarne gli effetti e le sublimi sensazioni, sarebbe un gesto eclatante, daresti un esempio che farebbe riflettere a tutto il popolo italiano e ti daremmo tutti il riconoscimento e l’onore di un’azione unica nella storia della politica italiana, e chissà se magari tutti i politici prendano esempio e in un batter d’occhio faremmo anche una ripulita dal parlamento. aspetto ansioso il tuo gesto”.
Insomma, Cornacchia ci picchia sulla questione e lo fa tirando in ballo la vecchia esperienza politica di Petrocelli nel partito extraparlamentare dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (Carc). Tanto “trombato”, vista l’appartenenza ad un partito extraparlamentare, non sembra ma sono discussioni che fanno il loro tempo. La cosa fondamentale è sapere che il movimento si sta organizzando (con tanto di dubbi se usare o meno la piattaforma Liquid Feedback per valutare le proposte). Una cosa è certa, a settembre sarà tempo di primarie anche per i cinque stelle.
v.panettieri@luedi.it

PER IL MOVIMENTO 5 Stelle lucano le giornate di agosto sono dure e faticose. Si discute, anche animatamente, sul forum regionale per capire quale sarà il regolamento per le primarie di movimento. 

 

Le cose scorrono tranquille, lo scambio di idee e fitto e si cerca il più possibile di allineare le proposte con quanto dettato nel “Non-statuto” nazionale, ma c’è anche chi a colpi di tastiera la butta sul pesante e chiede le dimissioni del senatore Vito Petrocelli. 

Uno solo contro tanti, però, subito zittito dalla folla di interventi che sono seguiti e dallo stesso Petrocelli, che si dice “abituato” a questo tipo di atteggiamenti. Il nodo della questione è la modalità di voto delle proposte. In pratica si sta cercando di stilare un regolamento, cercare di capire ci potranno essere i futuri candidabili alle primarie. Ma gli attivisti e i “cittadini” non sembrano essere poi tanto indietro. Stanno cercando di studiare la strategia migliore: candidare o no chi in passato ha fatto parte di partiti politici? 

E poi, far votare tutti gli iscritti al MoVimento oppure imporre un limite (come, è solo un esempio, limitare il voto a chi si è iscritto al massimo a dicembre) Questa è una delle questioni al centro del dibattito, perché sul resto, ovvero la trasparenza, la rendicontazione, la pubblicazione dei redditi, l’assoluta mancanza di condanne anche in primo grado o, ovviamente, l’assenza di indagini sulla diretta persona sono cose già acquisite, che fanno parte del modus operandi dello stesso MoVimento. 

E allora perché prendersela con Petrocelli? Perché la sua proposta non è sembrata proprio digeribile per qualcuno. In un post il senatore lancia l’ipotesi da “non prendere come oro colato”. 

Una proposta insomma. “Ogni candidato – scrive – non dovrà aver partecipato a precedenti competizioni elettorali, a livello centrale o locale, con liste di partiti, civiche o movimenti diversi dal MoVimento”. Questa per petrocelli “sarebbe un’ipotetica regola per dire no ai trombati della politica, argomento sul quale Beppe ha scritto più volte.Da qui in poi c’è chi si è agitato un po’ troppo, tirando per la giacca il cittadino-senatore. 

“Certamente non era il caso – scrive Michele Cornacchia – che il senatore mettesse altra carne sul fuoco, premetto: indipendentemente dalle regole che tutti noi siamo convinti e coscienziosi di rispettare all’interno del M5s. Beppe Grillo propone sempre delle ottime soluzioni e belle idee ma non ha mai dato ordini ,lascia che il popolo decida. Riguardo i candidati sicuramente l’idea che hai avuto è geniale, purezza totale su chi si deve candidare! La condivido nella maniera più assoluta! Caro senatore sei stato bravissimo! Si vede che è tutta farina del tuo sacco! Io sinceramente non ci sarei mai arrivato a tanto. L’avrai nel sangue dalla nascita questo tuo proposito e modo di pensare. Mi meraviglia che a suo tempo all’epoca della sua candidatura al Senato non abbia avuto il tempo di esprimerla e adottarla per te stesso. Ma non è mai troppo tardi! Io la condividerei in pieno, se caro senatore oggi ti dimetteresti dalla carica per i motivi di cui tu non hai detti requisiti, riguardo la super purezza che hai proposto per gli altri. Se a te sta veramente a cuore vedere tutti super puri, non essersi mai candidato e mai essere stato iscritto in nessun partito, faresti ancora in tempo a concretizzarla , provarne gli effetti e le sublimi sensazioni, sarebbe un gesto eclatante, daresti un esempio che farebbe riflettere a tutto il popolo italiano e ti daremmo tutti il riconoscimento e l’onore di un’azione unica nella storia della politica italiana, e chissà se magari tutti i politici prendano esempio e in un batter d’occhio faremmo anche una ripulita dal parlamento. aspetto ansioso il tuo gesto”.

Insomma, Cornacchia ci picchia sulla questione e lo fa tirando in ballo la vecchia esperienza politica di Petrocelli nel partito extraparlamentare dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (Carc). Tanto “trombato”, vista l’appartenenza ad un partito extraparlamentare, non sembra ma sono discussioni che fanno il loro tempo. La cosa fondamentale è sapere che il movimento si sta organizzando (con tanto di dubbi se usare o meno la piattaforma Liquid Feedback per valutare le proposte). Una cosa è certa, a settembre sarà tempo di primarie anche per i cinque stelle.v.panettieri@luedi.it

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