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«HO ESPRESSO ovviamente a titolo personale le opinioni pubblicate sul Quotidiano di Basilicata di oggi. Mai mi sarei mai sognato di parlare a nome del Movimento. L’indicazione, dopo la mia firma all’articolo, “Movimento Cinque Stelle di Basilicata” è opera della Redazione e va probabilmente intesa come mera indicazione di appartenenza: non certo come manifestazione di poteri di rappresentanza del M5S verso l’esterno, poteri che non ho, né intendo nemmeno provare ad assumere.

Che io non rappresenti il Movimento appare a più un concetto abbastanza scontato. Ma che va ribadito a vantaggio di chi è distratto o non legge, forse troppo impegnato in altre faccende, alcune delle quali, non particolarmente costruttive». A scrivere la nota è di nuovo Francesco Filippetti, una precisazione quasi inutile, visto che la dicitura serve esclusivamente per orientare i lettori. Ma in realtà questa precisazione ha qualcosa di più al suo interno, qualcosa che sta accadendo tra  i 5 Stelle lucani. In primis Vito Petrocelli, che ieri mattina su twitter ha perso malissimo questa scelta “separatista” di Filippetti. “Uno vale uno -ha scritto Petrocelli – ma il portavoce 0,5”. Come dire: a cosa serve il mio ruolo di portavoce? Insomma, l’uscita personale di Filippetti ha scatenato nuovamente l’ondata di rabbia degli attivisti. C’è chi contesta la linea Petrocelli, sempre quella sull’incandidabilità di chi ha avuto precedentemente ruoli in politica e chi invece dice al portavoce di andare avanti per la sua strada. Lo scontro però va oltre e Filippetti è di nuovo al centro della bufera. Perché parlare pubblicamente di una scelta attualmente in votazione?

Ma qua si sta parlando di ben altro, di lettere velatamente rivolte a Gianni Perrino, uno dei futuri candidati alle primarie e tra gli amministratori del sito Basilicata a 5 Stelle. Da gruppi di Potenza è arrivata una mail agli amministratori del sito, in questa lettera si chiede di dichiarare pubblicamente l’assoluto disinteresse per una eventuale candidatura alle regionale. Questo testo  è corredata da una ulteriore  mail dove si annuncia di peggio: in caso di un eventuale candidatura c’è il rischio che un gruppo consistente di attivisti da Potenza e dintorni si cancellino in massa da Liquid Feedback.  In una parte della mail si legge chiaramente che “è emerso da più parti il dubbio che gli amministratori del sito Basilicata 5 Stelle , del Forum e del sistema di voto Liquid feedback cerchino, in qualche modo, di mettere a punto un “centro di potere” che orienti il M5S Basilicata sia sulla scelta dei candidati per le prossime elezioni regionali, sia sulla stesura del programma, condizionando così le future scelte del M5S Basilicata. Tali dubbi sono molto gravi e nel nostro movimento non possiamo nè permettere che tali macchinazioni possano avvenire , nè permettere a tali dubbi di proliferare”. La battaglia è già iniziata, questi 5 Stelle sono davvero in guerra, ma tra di loro.

v.panettieri@luedi.it

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