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IN QUESTO articolo a firma di Pasquale Annicchino, pubblicato sull’edizione di sabato del Corriere Fiorentino in prima pagina, c’è più di uno spunto per una riflessione sullo stato di salute dei renziani in Basilicata e del sindaco di Firenze in vista del congresso nazionale. Lo sguardo sulle elezioni regionali si fa ancora più ampio: non è soltanto il banco di prova per il Pd lucano dopo la vicenda di rimborsopoli, è anche una prova di forza per l’uomo Renzi, che proprio una settimana dopo le elezioni regionali lucane dovrà affrontare il congresso nazionale dei Democratici.

E in questa visione c’è da misurare la forza dei sostenitori renziani all’interno della Basilicata. Proprio per questo oggi, alle 17 a Potenza, il comitato provvisorio appena costituito, composto da: Antonio Anastasio, Vito Auletta, Andrea Badursi, Mauro Basso, Giovanni Casaletto, Antonio Corizzo, Franco Dell’Acqua, Fausto De Maria, Rocco Fiore, Francesco Laurino, Francesco Mitidieri e DomenicoSassone si riunirà per valutare la candidatura alle primarie. Perché la novità è tutta qui, dalla riunione di oggi molto probabilmente uscirà il nome del candidato alla corsa per le primarie. Intanto si è cominciati a raccogliere le firme necessarie alla presentazione poi ci sarà da scegliere quel nome forte che potrebbe spingere lo stesso Renzi all’interno del panorama nazionale del Pd. La partita è ad alti livelli.

v.panettieri@luedi.it


C’E’ una data che Matteo Renzi ha probabilmente segnato nella sua agenda. Esattamente una settimana prima del possibile congresso del Partito Democratico (24 novembre) ci saranno infatti le elezioni anticipate per il rinnovo del Consiglio regionale della Basilicata. L’appuntamento  può rivestire particolare importanza per le ambizioni del Rottamatore  non solo per la data in cui è fissato, ma soprattutto per la verifica del consenso che le idee renziane possono riuscire ad ottenere in una regione dove il partito democratico è sì egemonico, ma non esiste un solo esponente di rilievo che si identifichi nelle battaglie del rottamatore. Stiamo parlando inoltre della regione che elegge il capogruppo alla Camera del Pd, Roberto Speranza, ed il vice-presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella.

Certo qualche frangia si intravede, qualche amministratore locale, come il sindaco di Latronico De Maria, cui Matteo Renzi ha fatto visita proprio il 30 agosto dello scorso anno in occasione della campagna per le primarie. L’impressione però è che tutto sia affidato allo spontaneismo e ad alcune iniziative personali senza una vera organizzazione. Bastava essere l’altro giorno a Senise, piccolo comune della Basilicata dove si è tenuta la convention dei renziani per decidere il candidato per le primarie alle elezioni regionali, per trovarsi davanti tutti i problemi che Renzi dovrà affrontare per riorganizzare il partito se davvero vorrà cimentarsi nell’impresa delle primarie per diventare segretario. Tanta buona volontà, tante facce nuove, ma ancora tanto da fare per trovare dei modelli organizzativi che consentano davvero di impostare una rigorosa riorganizzazione del partito sul territorio.

Che l’importanza dell’appuntamento lucano non sia passata inosservata era deducibile anche dalla presenza, in un piccolo paesino difficile da raggiungere, dell’onorevole, portavoce per le primarie del 2012, Simona Bonafè catapultata nel profondo sud del Paese per presiedere la riunione: «Non imporremo soluzioni né da Firenze, né da Roma – ha detto la parlamentare nel corso dell’incontro – Sarete voi gli interpreti e i protagonisti di questo percorso». A Firenze però un’occhio su cosa accadrà una settimana prima del 24 novembre è aperto già da ora. E se il rottamatore riuscirà a centrare un risultato importante, una settimana prima del possibile congresso, in una regione saldamente in mano all’apparato che reputa così ostile sarà davvero il segnale che tutto è possibile. Anche a sud di Eboli.

*Corriere Fiorentino

 

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