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ATTRAVERSO l’ufficio stampa della giunta Il presidente Vito De Filippo ha ufficialmente annunciato il suo appoggio a Piero Lacorazza, presidente della Provincia di Potenza, nelle primarie di centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione nelle elezioni del 17 e 18 novembre.

“Riconoscersi in un partito – ha spiegato De Filippo – significa riconoscersi in un patto di lealtà prioritaria con quanti vi aderiscono, al di là dei limiti di caratteri ed espressioni umane. Per questo ogni soluzione aggregante, includente, per quanto possibile unitaria, è, di norma, preferibile a scelte laceranti. In questi mesi, con quanti si riconoscono nel partito e nella coalizione, ma ancor più con quanti hanno avuto con me un dialogo più fitto – ha continuato De Filippo – mi sono sforzato di dire che la politica, in quanto rappresentazione di una realtà complessa, non ammette “conventio ad escludendum”, né soloni che si arroghino il diritto di rilasciare patenti di agibilità. Proprio l’aver imboccato questa strada, certe volte, ha turbato la serenità di un dibattito, portando la situazione al punto di non essere più governabile. E, di contro, per quel che mi riguarda una totale assenza di preclusioni mi ha portato a considerare in modo aperto tutte le ipotesi in campo, e alla fine a ritrovarmi sulla candidatura di Piero Lacorazza come indicato dal segretario regionale Roberto Speranza. Lo scorso 24 aprile, nel chiudere l’esperienza di un consiglio regionale che, per i noti fatti, rischiava di essere additato come delegittimato, ebbi modo di dire che “il primo esempio da dare è quello di affermare che la politica è una disponibilità di servizio agli altri, non una bramosia”.

De Filippo ha confermato la sua “disponibilità personale a dare in ogni modo una mano, a fare passi indietro ma a non tirarmi indietro ogni qual volta sarà chiesto il mio impegno. Questa, per la cultura politica che coltivo e che mi è stata trasmessa da chi mi è stato maestro, nei vincoli di parentela e in quelli di un comune cammino, è l’unico modo che conosco di far parte di un gruppo”. 

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