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POTENZA – Il day after si divide a metà tra la sensazione di “pace dopo la tempesta” e l’inizio della giostra elettorale. Insomma sono stati giorni molto intensi in cui i nervi all’interno del Pd e del centrosinistra sono saltati più volte. In tal senso la giornata di ieri, la prima dopo la chiusura dei termini per la presentazione dei candidati, è stata di certo più “soft”. Ma non tanto da non essere caratterizzata da polemiche. Il luogo delle dispute per eccellenze è ormai il web.

Su Facebook, in particolare le micce della polemica non accennano a spegnersi. Protagonista in tal senso è l’assessore regionale Marcello Pittella che dopo aver deciso di correre contro il resto del Pd (tranne Antezza e Braia) che sostiene Lacorazza ha rilasciato dichiarazioni fortemente polemiche nei confronti del segretario Speranza sul proprio profilo Facebook ha proseguito sulla linea della “lotta a oltranza”.

Questa evidentemente è la sua linea per tentare di sovvertire il pronostico e per infiammare gli animi dei suoi sostenitori. In poche ore la sua lettera a “cuore aperto” ha ottenuto quasi 250 “mi piace”.

Di altra natura è il messaggio che sta diffondendo Lacorazza. Lui a differenza di Pittella usa toni morbidi anche se è già in pieno clima elettorale. In tutto questo si propone come paciere l’altro candidato alle Primarie di No Oil, Miko Somma che sul proprio blog suggerisce «agli altri candidati di disinnescare da subito ogni polemica e dedicarsi alla costruzione di un percorso diverso da una battaglia elettorale sfiancante (…)». Parole che rischiano di cadere nel vuoto. Sulla rete è partita una sfida che pare un condensato del clima di duello che contraddistingue (purtroppo) troppo spesso gli ambienti del tifo calcistico. La politica dovrebbe offrire altri esempi anche se la posta in gioco è alta. Ad ogni modo un punto di contatto tra i due duellanti è offerto dal mezzo di trasporto che sia Lacorazza che Pittella hanno deciso di utilizzare per le prossime due settimane di campagna elettorale. Entrambi gireranno in camper per le strade della Basilicata. Una modalità tanto cara a Matteo Renzi (anche se pure Bersani non l’ha disdegnata come modalità di comunicazione) che non sarà della competizione dato che i renziani lucani hanno “abdicato” a presentare un proprio candidato. In ogni caso anche nella modalità di comunicazione del tour in camper i due sfidanti hanno mostrato due stati d’animo diversi tanto che Lacorazza con un evidente tentativo di distendere la tensione su Twitter ha dichiarato di augurarsi di incontrare il camper di Pittella sulle strade lucane. Che sia stato un vero tentativo di porgere la mano lo si vedrà.

Per rimanere ai contendenti invece, è rimasto in sordina il primo giorno di campagna (almeno a livello di comunicazione ufficiale) Nicola Benedetto che però è stato l’unico che ha già svolto una conferenza di presentazione delle proprie idee.

Ovviamente la cronaca e l’analisi non si chiude ai protagonisti. Tanti ancora i commenti e le reazioni alla sfida appena partita. Ci sono le parole e le considerazioni di Erminio Restaino in primo luogo. Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale che ha ritirato la propria candidatura alle Primarie in favore di Lacorazza dopo le dichiarazioni a caldo ha ribadito una serie di concetti già espressi nelle scorse settimane. In particolare Restaino ha ricordato quanto aveva già detto nei giorni in cui iniziava a palesarsi una sfida a due nel Pd tra Marcello Pittella e Piero Lacorazza. E si sposta di poco da allora. A Pittella chiese se non sentiva il peso di un cognome ingombrante in termini di proposta di rinnovamento. A Lacorazza non riconosceva le “stigmate” dell’unità.

A cose fatte Restaino la sua scelta l’ha fatta sul più giovane dei due e su quello su cui si è trovata la quadratura di gran parte del Pd. Ma invita Lacorazza «ad aggiungere alle sue qualità politiche e amministrative un profilo marcatamente includente e unitario». Sulla scelta quindi spiega: «L’invito del segretario regionale Speranza teso a conseguire la più larga unità possibile del gruppo dirigente del Partito Democratico in relazione alle primarie del centro sinistra e alle elezioni regionali incrocia la mia storia politica improntata da sempre alla mediazione e alla costruzione unitaria dei percorsi politici».

Esaurita la questione interna al Pd e alle dichiarazioni dei big democratici resta tutta aperta invece la partita esterna alle altre forze del centrosinistra. Con gli altri a partire da Sel che non escludono di correre in alternativa alla coalizione guidata dal Partito democratico di Basilicata c’è la posizione del Psi del segretario regionale Livio Valvano.

Il leader regionale socialista dopo le polemiche innescate da altri esponenti della stessa area politica e in particolare da Donato Cutro risponde con una nota in cui chiarisce le ultime scelte.

In particolare Livio valvano dichiara: «Dobbiamo dire con chiarezza ai lucani che tutte le forze politiche di centrosinistra che hanno partecipato alla definizione della carta d’intenti hanno visto accogliere all’interno del documento i principi e i valori cui ispirarsi per la costruzione del nuovo quadro istituzionale. Va dato atto che la segreteria regionale del Pd ha interpretato appieno l’istanza di cambiamento e di ricostruzione che proveniva con determinazione da tutte le forze politiche alleate e dalla Basilicata. Quell’istanza si è tradotta nell’investitura ufficiale del Pd, su Piero Lacorazza, di chiara rottura con il disciolto Consiglio regionale».

Valvano quindi aggiunge: «Sarebbe irresponsabile e strumentale ignorare quanto accaduto e disperdere gli sforzi oggettivamente sostenuti, regalando argomenti al centrodestra. La carta d’intenti accoglie principi fondamentali su cui costruire le azioni programmatiche che stanno a cuore ai socialisti, agli ambientalisti ai liberali e alle forze progressiste in materia di sobrietà della politica e delle istituzioni, di stimolo al sistema economico e di occupazione, in materia di energia, di ambiente, di reddito minimo garantito, di riforma dello statuto e della legge elettorale, di chiarezza dei ruoli istituzionali oggi confliggenti. Insomma la carta è un ottimo punto di partenza per costruire le fondamenta del nuovo governo regionale. Sarebbe un errore grave subire scelte di singole persone, legittime sul piano personale, ma non condivisibili perché prive di alcun significato politico. Di questo metodo apolitico, conflittuale e personalistico il Psi dovrà discutere e valutare adesso, durante e dopo le primarie. Il Psi di Basilicata ci sta, ci sta a contribuire a costruire le istituzioni rinnovate, se possibile completamente rinnovate, ci sta ad assumersi l’impegno per creare le condizioni utili a dare risposte collettive ai problemi dei cittadini lucani».

s.santoro@luedi.it

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