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POTENZA – Roma non è stata costruita in un giorno. E soprattutto rimanenendo alle “massime”, un incontro non è sufficiente a far chiudere il cerchio su tutte le questioni.

Insomma Scelta Civica e il Pdl stanno dialogando per trovare l’accordo e l’alleanza politica per le prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre. Ma al netto di alcune accelerazioni imposte dalla capitale non è stato raggiunto nessun accordo. Almeno per il momento. Di certo è iniziato un percorso e c’è stato un incontro romano tra il senatore lucano di Scelta civica, Tito Di Maggio e i due parlamentari del Pdl di Basilicata, Guido Viceconte e Cosimo Latronico. Nel corso del quale sono stati individuate delle affinità e delle convergenze. Ma precisa da Palazzo Madama, Di Maggio, nessun accordo è stato siglato.

Quello che emerge quindi, è che magari il “matrimonio” si farà pure ma sono necessari altri incontri e altri passaggi. Evidentemente non hanno la stessa fretta. Quelli del Pdl vorrebbero chiudere ora e subito l’accordo con i montiani. Scelta civica invece, ha bisogno di altrpo tempo e continua a guardarsi intorno. Tanto più che una cosa è il partito a livello romano e un’altra è a livello regionale. Alla notizia dell’accordo chiuso infatti immediatamente ci sono state le dimissioni del coordinatore regionale Domenico Bronzino. Era in corso una riunione del partito di Monti a Potenza lunedì sera quando hanno comi nciato a trapelare informazioni di un incontro romano tra Di Maggio e il duo Viceconte – Latronico. La riunione ha preso una piega diversa. I telefoni hanno cominciato a squillare e il malessere è diventato palpabile. Bronzino in questo stato d’animo si è dimesso. Una tegola per un partito che prova a crescere per le regionali e non certo a perdere pezzi.

Ieri quelli di Monti a vari livelli hanno provato a ricucire lo strappo. Intanto ci sono state le rassicurazioni di Di Maggio da Roma secondo il quale non ci sarebbe nessun accordo. Poi c’è stata una riunione del Direttivo regionale con Enzo Fierro che si è fatto da mediatore e da garante per ricucire la situazione e riportare all’unità il partito. A margine della riunione il direttivo lucano di  Scelta Civica, verificato che nessun accordo è stato sottoscritto al di fuori di quello riguardante la coalizione di centro, ha confermato la totale fiducia nell’operato del coordinatore Domenico Bronzino, e, conseguentemente, ne ha respinto le dimissioni. Il passo indietro a Bronzino è stato chiesto quindi dallo stesso Tito Di Maggio insieme ad Ernesto Navazio, Dario de Luca, Enzo Fierro, Ettore Lo Nigro e Giovanni Grande.

In più nelle prossime ore sarà convocata la Direzione regionale del partito alla quale parteciperanno i segretari provinciali e i responsabili organizzativi piu ovviamente Navazio e Di Maggio.

Alla fine della riunione il quadro dovrebbe essere più chiaro. Ad ogni modo i livelli regionali di Monti insistono e insisteranno che le decisioni non vengano assunte da tavoli romani ma dai livelli regionali.

Ovviamente c’è dell’altro. Sul piano politico il Pdl e Scelta civica potrebbero avere tutta la convenienza a stringere un’alleanza per competere realmente contro il centrosinistra lucano e contro il Pd in particolare. Ma l’accordo non è così automatico. Innanzitutto c’è sempre il tema aperto del candidato governatore. Ma potrebbe essere il problema minore. La sensazione è che Navazio potrebbe spuntarla. Rimane i n piedi anche la soluzione di un candidato governatore esterno purchè possa garantire un valore aggiunto al bacino elettorale dei due partiti.

Il nodo più grande però rimane quello del documento di intenti che Scelta civica ha già siglato con altre forze di centro. In quel documento c’è un “paletto” che nessuno di Scelta civica vuol forzare: in pratica c’è il no secco alla candidatura di qualsiasi consigliere uscente interessato dallo scandalo di rimborpoli. Il Pdl farò lo stesso con Michele Napoli che si è già fatto avanti non solo per la candidatura da consigliere regionale ma anche per quella da governatore?

Il tema è delicato. Per questo c’è da crederci che l’accordo non è ancora stato siglato. Magari si farà. Ma ci vuole tempo e pazienza.

sal.san.

 

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