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POTENZA – Roberto Falotico sceglie Pittella. E non lo fa dichiarandolo e basta. No. Non sarebbe nello stile di Falotico. Lo ha fatto invece nel corso di un incontro che ha organizzato nella “sua” Potenza. Riempiendo la sala congressi del Grande Albergo. Il ragionamento di Falotico è partito con la precisazione: «Non parlo da assessore regionale. Non parlo da esponente di un partito. Ma da libero cittadino che vuole spiegare perchè vuole votare Marcello Pittella alle Primarie per la scelta del candidato governatore».

E quindi ha motivato Roberto Falotico: «Credo che la candidatura di Pittella possa essere utile per bloccare quel sistema bloccato che vuol continuare a decidere».

Falotico quindi non ha voluto aprire un fronte polemico con l’altro candidato del Pd, Piero Lacorazza «è una candidatura autorevole» ma ha precisato «però non la condivido». Insomma il matrimonio con Pittella nasce per contrastare «quell’accordo di potere che sostiene Piero Lacorazza».

Insieme a lui presente all’incontro e in particolare seduto allo stesso tavolo c’era lo stesso Marcello Pittella che è parso sorridente. Ma la scena iniziale è stata tutta per Roberto Falotico che davanti ai suoi fedelissimi e simpatizzanti ha spiegato perchè secondo lui la candidatura di Pittella alle Primarie rappresenti una «buona opportunità». «Serve – ha sottolineato Falotico – ad aprire un dibattito su quello che serve alla Basilicate e quello che non serve. Serve per un aprire un dibattito importante sulle questioni regionali che altrimenti non ci sarebbe stato».

Non solo. Falotico ha quindi messo i piedi nel piatto e parlato di rimborsopoli: «Ci sono le leggi dello stato che valgono. Non codici e codicini di partito o di alcune forze che assumono posizioni rispetto alle convenienze». E quindi ancora ha tuonato Falotico: «E poi se una cosa vale per un consigliere regionale deve valere anche per chi ha importanti incarichi di partito o siede in Parlamento». Non fa i nomi ma è chiaro il riferimento a De Filippo in primis. Poi il riferimento diretto a Lacorazza: «Ricordo il suo slogan quando era segretario regionale del Pd. Cambia la Basilicata. Mi chiedo quanto sia cambiata. Se poi il tema è cambiare solo slogan allora è un altro discorso».

Insomma il dado è tratto Roberto Falotico che sarà pure un libero cittadino ma anche un politico di spicco entra nella contesa interna al Partito democratico di Basilicata per la scelta del  candidato presidente della Regione per il dopo Vito De Filippo e sceglie Marcello Pittella. Quanto peserà questa “novità” nello scenario delle Primarie del 22 settembre non è chiaro. Ma di certo è un dato da non sottovalutare.

Da parte sua Pittella è partito con la “solidarietà” a Falotico: «Non vorrei che stessero tentando la stessa operazione che hanno fatto con te. Ma con me si sbagliano di grosso». Il riferimento è al 2009 quando Falotico uscì polemicamente dal Pd. Poi ha chiarito sul secondo punto dei renziani lucani e ha preso posizione inversa: «Non sono d’accordo che chi perde deve essere ignorato». Temi politici. Per il resto Marcello ha parlato da «moderato riformista», pronto a tendere la mano a tutti coloro si riconoscono in questa linea politica. Poi l’assessore alle Attività produttive ha snocciolato alcuni dei punti del suo programma.

sal.san.

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