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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – E’ il reggente del Partito democratico di Basilicata da lunedì scorso essendo stato nominato direttamente da Roma da Guglielmo Epifani. E ieri per lui è stato una sorta di esordio nel nuovo ruolo di guida del Pd lucano. Si parla ovviamente del presidente della Giunta, Vito De Filippo che ieri per la prima volta ha convocato una riunione di primo piano nella sede del Partito democratico di Basilicata. Abituato da anni a svolgere incontri e riunioni nel palazzo della Giunta regionale ieri il governatore ha convocato i dirigenti dei partiti del centrosinistra lucano a una settimana dalle Primarie. 
Il tema è delicato. Alcuni dei partiti storicamente alleati con il Pd si sono tirati fuori dalle Primarie non siglando la carta d’intenti che comprende questioni morali e “paletti” programmatici. Insomma l’obiettivo del neo reggente del Pd è quello di convincere gli alleati a rientrare in coalizione in vista della sfida elettorale vera e propria del 17 e 18 novembre. 
Per la cronaca si sono seduti al tavolo convocato da De Filippo, Pasquale Lionetti del Centro Democratico), Livio Valvano del Psi, Nicola Sardone  di Rifondazione Comunista, Maria Murante della Sel), Carmine Ferrone dell’Idv, Giovanni Samela dei Comunisti Italiani e Pino Brindisi dei Verdi. Da quanto si è appreso la discussione è stata vivace. De Filippo ha provato a smussare gli angoli con alterne fortune. Come confermato da Murante della Sel che a fine riunione ha dichiarato: «Pur apprezzando la disponibilità, dichiarata al tavolo, all’apertura di un cantiere per il confronto sulle questioni programmatiche, la Sel  ritiene che non si siano prodotti significativi passi in avanti sul piano politico rispetto alle condizioni che la avevano portata a non sottoscrivere la carta d’intenti “Basilicata Bene Comune”». 
Insomma ci sono i primi spiragli ma c’è da lavorare ancora. Ovviamente la partita non deve essere chiusa necessariamente entro le Primarie. L’obiettivo sono le elezioni vere e proprie e in tal senso per il Pd non c’è fretta in attesa di capire chi sarà il candidato governatore. Il concetto è stato anche ribadito e sottolineato – in una nota diffusa al termine della riunione – dai Verdi di Basilicata che non mettendo in discussione la carta d’intenti hanno però sollevato la questione delle troppe fibrillazioni interne al Pd che avrebbero prevalso nella presentazioni dei candidati per le Primarie. 
Per questo i Verdi hanno aggiunto: «E’ evidente che il giudizio su quanto sta avvenendo non può che darsi all’esito della competizione per le primarie , con l’auspicio che la correttezza, il rispetto reciproco e la solidità delle proposte possano avere la meglio rispetto a sfide personalistiche o di apparati. Così come appare del tutto strumentale alimentare l’idea di un “secondo tempo” della questione morale, quasi che essa debba usarsi a fisarmonica, a seconda delle circostanze e delle opportunità. E’ meglio cercare l’unità delle forze e definire regole di comportamento per la gestione collegiale delle responsabilità che il popolo di centrosinistra affida all’intera compagine».
Nella riunione sono state poste anche altre questioni rispetto a un ipotetico allargamento della coalizione. In pratica De Filippo ha ottenuto la delega (esiste la regola che per aprire il dialogo con altri partiti serve il voto di tutte le forze storiche del centrosinistra lucano) per aprire un confronto esplorativo con Scelta civica. 
s.santoro@luedi.it

POTENZA – E’ il reggente del Partito democratico di Basilicata da lunedì scorso essendo stato nominato direttamente da Roma da Guglielmo Epifani. E ieri per lui è stato una sorta di esordio nel nuovo ruolo di guida del Pd lucano. Si parla ovviamente del presidente della Giunta, Vito De Filippo che ieri per la prima volta ha convocato una riunione di primo piano nella sede del Partito democratico di Basilicata. 

 

Abituato da anni a svolgere incontri e riunioni nel palazzo della Giunta regionale ieri il governatore ha convocato i dirigenti dei partiti del centrosinistra lucano a una settimana dalle Primarie. Il tema è delicato. Alcuni dei partiti storicamente alleati con il Pd si sono tirati fuori dalle Primarie non siglando la carta d’intenti che comprende questioni morali e “paletti” programmatici. Insomma l’obiettivo del neo reggente del Pd è quello di convincere gli alleati a rientrare in coalizione in vista della sfida elettorale vera e propria del 17 e 18 novembre. 

Per la cronaca si sono seduti al tavolo convocato da De Filippo, Pasquale Lionetti del Centro Democratico), Livio Valvano del Psi, Nicola Sardone  di Rifondazione Comunista, Maria Murante della Sel), Carmine Ferrone dell’Idv, Giovanni Samela dei Comunisti Italiani e Pino Brindisi dei Verdi. Da quanto si è appreso la discussione è stata vivace. De Filippo ha provato a smussare gli angoli con alterne fortune. 

Come confermato da Murante della Sel che a fine riunione ha dichiarato: «Pur apprezzando la disponibilità, dichiarata al tavolo, all’apertura di un cantiere per il confronto sulle questioni programmatiche, la Sel  ritiene che non si siano prodotti significativi passi in avanti sul piano politico rispetto alle condizioni che la avevano portata a non sottoscrivere la carta d’intenti “Basilicata Bene Comune”». Insomma ci sono i primi spiragli ma c’è da lavorare ancora. 

Ovviamente la partita non deve essere chiusa necessariamente entro le Primarie. L’obiettivo sono le elezioni vere e proprie e in tal senso per il Pd non c’è fretta in attesa di capire chi sarà il candidato governatore. Il concetto è stato anche ribadito e sottolineato – in una nota diffusa al termine della riunione – dai Verdi di Basilicata che non mettendo in discussione la carta d’intenti hanno però sollevato la questione delle troppe fibrillazioni interne al Pd che avrebbero prevalso nella presentazioni dei candidati per le Primarie. 

Per questo i Verdi hanno aggiunto: «E’ evidente che il giudizio su quanto sta avvenendo non può che darsi all’esito della competizione per le primarie , con l’auspicio che la correttezza, il rispetto reciproco e la solidità delle proposte possano avere la meglio rispetto a sfide personalistiche o di apparati. Così come appare del tutto strumentale alimentare l’idea di un “secondo tempo” della questione morale, quasi che essa debba usarsi a fisarmonica, a seconda delle circostanze e delle opportunità. E’ meglio cercare l’unità delle forze e definire regole di comportamento per la gestione collegiale delle responsabilità che il popolo di centrosinistra affida all’intera compagine».

Nella riunione sono state poste anche altre questioni rispetto a un ipotetico allargamento della coalizione. In pratica De Filippo ha ottenuto la delega (esiste la regola che per aprire il dialogo con altri partiti serve il voto di tutte le forze storiche del centrosinistra lucano) per aprire un confronto esplorativo con Scelta civica. 

 

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