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POTENZA – Si erano lasciati, sabato scorso, con il neo segretario del Pd lucano, Vito de Filippo, che aveva messo sul tavolo del centrosinistra la proposta di una ritrovata unità basata sui contenuti programmatici, dopo la rottura con le forze che non hanno voluto sottoscrivere la carta d’intenti e che quindi non parteciperanno alle primarie. A distanza di qualche giorno la giovane segretaria lucana di Sinistra, ecologia e libertà, Maria Murante, sembra aprire a questa possibilità.

Segretario, Sel non ha ottenuto le garanzie che aveva posto al Pd, ovvero di fare “pulizia” rispetto ai nomi da proporre alle primarie. Ma dopo il 22 settembre ci saranno ancora possibilità per un’alleanza con il Pd?

Partiamo da un dato di fatto: da una parte crediamo fermamente in un progetto che possa far nascere un nuovo centrosinistra. Dall’altra siamo consapevoli della necessità per la Basilicata di un piano di rinascita che dovrebbe essere basato sulla più larga condivisione possibile tra le forze di quest’area.  Ed è in tale ottica che vogliamo continuare a lavorare per valutare la possibilità di un’alleanza fondata sui contenuti. Insomma, per noi la partita è ancora aperta.

Quindi un dietrofront rispetto alla posizione espressa il 5 settembre scorso, quando siete usciti fuori dalle primarie di coalizione?

No, io non lo considero così. In quella occasione siamo stati chiari: abbiamo scelto di non partecipare alle primarie perché non abbiamo sottoscritto quella carta di intenti carente delle richieste da noi avanzate. Detto questo, nell’ultima riunione con il segretario De Filippo è emersa un’apertura rispetto ai metodi di composizione delle liste che ci conforta. Oltre  al fatto, come ho già detto prima, che c’è tutta l’intenzione di lavorare a un nuovo centrosinistra.

Dunque, rinunciate ufficialmente alla possibilità di arrivare a novembre con un vostro candidato, così come paventato qualche settimana fa?

No. Questa possibilità non è  esclusa in maniera definitiva. Stiamo lavorando anche in questa direzione insieme alle forze che hanno condiviso la nostra linea, come Verdi a Rifondazione, oltre a tenere in piedi il dialogo con associazione e movimenti. L’alleanza con il Pd non è affatto scontata e non avverrà a tutte le condizioni.

E voi quali ponete?

L’ho detto prima: vogliamo lavorare sui contenuti e su programmi. Volti nuovi, certo, ma questo non può bastare a garantire un buon progetto per la Basilicata.

E la cosiddetta questione morale, poi ribattezzata questione politica, è definitivamente archiviata?

No, è chiaro che ci aspettiamo ancora che  il Pd faccia proprio il principio  nelle scelte da compiere per la composizione delle liste. La riteniamo tutt’ora una priorità.

Mettiamola così: se a vincere le primarie dovesse essere Marcello Pittella la possibilità di un’allenza resterebbe in piedi?

Presumo di no. A nostro avviso non sarebbe garanzia di quella discontinuità di cui il nuovo ciclo politico necessita.

Il presidente Vendola aveva dato il via libera alla candidatura di Gianpaolo D’Andrea, quando l’ipotesi del professore candidato unico del Pd era ancora in piedi. Può confermarlo?

Sì, è così. L’ex sottosegretario poteva rappresentare un nome di garanzia rispetto alle lotte intestine che tengono banco all’interno del partito, essendo in una posizione di non ricattabilità da parte di questo o quell’altro pezzo.

Senta, veniamo ai contenuti sui quali cercate un confronto aperto con il partito democratico. Da dove intendete partire?

In questi giorni di campagna elettorale si sente parlare molto di petrolio, ma sinceramente non mi pare che ci siano molte proposte.

E la vostra qual è?

Sel innanzitutto ribadisce la propria contrarietà a nuove estrazioni e ricerche sul territorio. Sul petrolio già estratto e rispetto alle compensazioni riteniamo che sia necessario un nuovo piano, visto che la scommessa partita degli anni ‘90 oggi si è dimostrata fallimentare. Premesso che le attività petrolifere in Basilicata possono avvenire solo in condizioni di sicurezza  per la salute dei lucani e dell’ambiente, stiamo lavorando proprio in questi giorni a livello nazionale a una proposta di legge che assurge il petrolio a risorsa strategica da collegare a project bond. Royalty e risorse, a questo punto, dovrebbero essere riprogrammate per sostenere la realizzazione di un polo verde che punti sulle rinnovabili per consentire una riconversione ecologica della regione. Così come altra proposta potrebbe essere l’utilizzo di una parte delle compensazioni economiche per sostenere Fiat in piano di riconversioni delle proprie produzioni in mobilità sostenibile. Una parte delle risorse andrebbe utilizzata per finanziare l’inserimento di un reddito minimo garantito e per altre misure di welfare. L’anno scorso abbiamo già presentato una proposta di legge sostenuta da ben 5.000 firme di cui non abbiamo avuto più notizia. Come si vede il tema del petrolio per la Basilicata resta nodale e tiene insieme grandi questioni come occupazione, salute pubblica, ambiente ed energia. E’ tutto collegato. Ed ecco perché, a nostro avviso, serve un nuovo piano sulle attività estrattive. Ma questo è solo l’inizio. Università, agroalimentare, formazione e forestazione: siamo pronti a confrontarci per trovare risposte in grado di rimettere la Basilicata sul percorso della crescita.

E se il Pd si dovesse mostrare forze dialogante sarete pronti a convergere sul candidato democratico?

Innanzitutto aspettiamo di vedere chi sarà il candidato governatore. E’ chiaro che non vogliamo essere solo un orpello. Ogni forza dovrà portare il proprio “peso” all’interno della coalizione.

Segretario, l’ultima curiosità: c’è da aspettarsi che qualcuno dei vostri voti domenica?

L’indicazione è stata chiara ed è questa: non avendo sottoscritto la carta di intenti, non parteciperemo alle primarie, in nessuna forma.

m.labanca@luedi.it

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