X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – A questo punto sembra essere solo una questione di ore per veder nascere due centrosinistra e probabilmente due Pd.

Dopo l’assemblea di domenica scorsa e dopo la riunione dei segretari regionali del centrosinistra di martedì sera lo spazio di manovra per un accordo tra Marcello Pittella, vincitore delle Primarie del 22 settembre e tutti gli altri protagonisti storici del centrosinistra lucano è veramente angusto.

Tanto più che ieri sera i segretari di Sel, Psi, Prc e Verdi hanno segnato un altro solco profondo. In pratica i leader del cartello di sinistra (con il Pdci presente solo telefonicamente) si sono incontrati ieri sera al “Gran Caffè” di Potenza per fare il punto della situazione.

Ovviamente non è stato un incontro ufficiale e alla fine non è stato redatto nessun documento. Ma le questioni sono state affrontate a partire dal finale burrascoso della vertice del centrosinistra della sera prima.

Gli alleati storici del Pd hanno di nuovo mostrato perplessità per la linea politica proposta dal vincitore delle Primarie, Pittella. L’hanno definita quindi “inaccettabile” e, almeno verbalmente, hanno deciso di andare avanti da soli e iniziare a pensare a un centrosinistra alternativo al Pd e al candidato governatore Pittella. Che sia tattica o che sia davvero una svolta epocale si vedrà. Ma di certo le motivazioni sono chiare: Sel, Psi, Prc, Verdi e Pdci chiedono che le liste per le regionali vengano composte senza alcun consigliere uscente e in più chiudono il perimetro della coalizione a nessuna lista civica.

Esattamente quello che Pittella ha detto di non voler accettare perchè le ritiene semplicemente delle strumentalizzazioni per “delegittimare” il risultato delle Primarie che lo hanno visto vincitore su un programma politico differente.

Ora la convergenza con il Pd (se il Pd terrà fede al documento allegato all’elezione da segretario regionale di De Filippo) non sembra impossibile. Sembra impossibile con Marcello Pittella. Ovviamente il tempo scorre e la data ultima per comporre e presentare le liste si avvicina.

Tutto è legato quindi a quello che deciderà di fare il Partito democratico. Ad ogni modo sembra evidente che se non accadranno fatti eccezionali nelle prossime ore la scissione diventa inevitabile.

Certo la questione è delicata. Ma pare, secondo le indiscrezioni, che dai livelli romani inizi a serpeggiare un pò di insofferenza. In pratica se non è ancora arrivato un ultimatum dal Pd nazionale a Pittella poco ci manca.

Intanto c’è da registrare che non c’è immobilismo. Ieri il segretario regionale di Scelta civica, Bronzino ha confermato il patto con il Pd di De Filippo ma a patto che le liste vengano composte senza gli indagati di rimborsopoli. Insomma Pittella rischia di essere messo in un angolo da una intera coalizione che a questo punto sembra delinearsi. Anche se dall’altro lato Centro democratico si è espresso contro la scelta di non candidare esterni nelle liste.

Per il resto ci sono indiscrezioni romane che parlano di un possibile incarico di governo nazionale per De Filippo subito dopo le elezioni del 17 e 18 novembre.

s.santoro@luedi.it

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE