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POTENZA – «Abbiamo una agenda ambiziosa per il 2014, sulla rotta Italia-Europa», ha detto Enrico Letta ieri in Senato, mentre disegnava un programma di governo e chiedeva la fiducia sul proseguire del mandato.

«Il prossimo governo regionale sarà, credo, tutto strutturato sull’asse Potenza-Roma», aveva detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, nella conferenza di fine mandato, martedì a Potenza.

La crescita, fanno capire entrambi rispetto al territorio a cui guardano, passa per nuovi investimenti: ma i fondi, soprattutto quelli comunitari, vanno spesi meglio.

C’è un collegamento casuale tra i due discorsi. Ma il contesto a cui guardano entrambi è lo stesso, vuoi per formazione politica, vuoi per condizione generale.

A rileggere i due discorsi, tornano molte indicazioni.

«Noi non siamo fuori dall’Italia, siamo nel punto della storia e della geografia dell’Italia più complicato», dice De Filippo quando spiega che in molti casi i mancati investimenti sono stati il frutto di scelte di sopravvivenza del welfare. Come per il Fondo sociale europeo, usato per garantire gli ammortizzatori sociali. «Tagliare non è mai un’operazione facile», dice Letta. Non vuole, promette, assecondare logiche da tagli lineari: fasce deboli e occupazione giovanile in primo piano.

Per riuscirci lo sguardo punta in Europa. E «l’Europa – dice Enrico Letta – non è un compitino, ma un cammino di popoli. Nei cambiamenti dell’Europa, l’Italia può essere protagonista. Possiamo scegliere di chiuderci nel nostro cortile della politica interna o giocare all’attacco: la nostra prova arriva adesso con il nostro semestre di presidenza europea». La stabilità serve almeno fino al termine di quel periodo.

La tempistica gioca proprio sul fronte comunitario un ruolo importante in Basilicata. «Non l’ho fatto di proposito, certo, ma le elezioni anticipate porteranno la Regione ad avviare con una nuova legislatura il ciclo di programmazione comunitaria che sta per cominciare».

I fondi europei del periodo 2014-2020 sono destinati all’innovazione, alle aree urbane, allo sviluppo sostenibile.

L’asse Potenza-Roma,  l’asse Roma-Bruxelles. E ritorno.

Regioni, macroaree, ma anche singole zone urbane – sul cui protagonismo punta proprio l’Unione Europea – cercano la stabilità per costruire la spesa delle risorse. Vale per i fondi, vale per le politiche, vale per gli indirizzi. Vale ancora di più per il Mezzogiorno.

Ecco, il Sud.

De Filippo non nega la difficoltà generale, ma, come sempre, difende la regione che nel Mezzogiorno sta meglio delle altre, almeno sui conti, soprattutto su quelli della sanità. 

Soprattutto La prossima giunta regionale – ha aggiunto – dovrà continuare a lavorare sullo rotta Potenza-Roma. In ogni caso, la situazione anche finanziaria della Basilicata è più solida delle altre regioni del Mezzogiorno, in particolare proprio sulla sanità.

Il Sud resta un obiettivo, non l’unico, ma un obiettivo importante, ribadisce Letta. Il premier spinge sul ruolo che deve ancora avere il Mezzogiorno: non chiede favoritismi pe run ‘area del Paese, ma fa notare le condizioni di divario che vanno colmate.

Livellando, si può ripartire come Paese.

s.lorusso@luedi.it

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