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POTENZA – Pdl in due pezzi. E ora si aprono scenari  davvero inimmaginabili. Guido Viceconte non sta più con Silvio Berlusconi. Il senatore lucano del Pdl e coordinatore regionale del partito aveva deciso di votare la fiducia al governo Letta ben prima il ripensamento di Berlusconi. Insomma Guido Viceconte è uno dei senatori pidiellini che sono stati già denominati scissionisti. Non è il solo: sono 23 i senatori pidiellini che hanno deciso di non seguire più la linea del Cavaliere. Tra loro anche Viceconte che per anni è stato uno dei fedelissimi del ex presidente del Consiglio.

Nelle prossime ore la frattura all’interno del Popolo della libertà dovrebbe ufficializzarsi con la nascita di nuovi gruppi parlamentari differenti da quello di Berlusconi. Alla Camera dei deputati e appunto al Senato dove c’è Viceconte. A quanto pare invece non segue la linea del politico di Francavilla sul Sinni il deputato lucano del Pdl Cosimo Latronico che non compare nella liste degli scissionisti della Camera.

Insomma anche in Basilicata rischiano di comporsi due partiti diversi: Latronico che rimane con Berlusconi e Viceconte che segue Formigoni e Quagliariello.

E la vicenda, seppur da cronaca nazionale, non è ovviamente slegata dalle dinamiche lucane. Il primo a capire l’importanza e la delicatezza della vicenda è stato il deputato del Partito democratico di Basilicata, Salvatore Margiotta che già ieri mattina (prima del voto a Palazzo Madama) su Twitter si impegnava in analisi e commenti.

Margiotta ha avvertito: «Nasce nuova maggioranza. qualsiasi scelta faccia l’ineffabile mister Berlusconi, sia chiaro che egli non é più nella maggioranza». Rimane nella maggioranza delle larghe intese invece Guido Viceconte.

E un Viceconte slegato dalle vecchie logiche del Popolo della libertà anche in Basilicata diventa un fattore “X” pure nel complicato scacchiere che si va delineando giorno dopo giorno per le regionali.

E’ lo stesso Margiotta che si lancia in previsioni e pronostici sempre su Twitter: «Il rischio é una spaccatura del Pd di Basilicata, e vittoria della parte che si allea con nuovo centrodestra».

Per questo lo stesso deputato democratico auspica: «Sarebbe un disastro. Bisogna stare insieme».

Questi ovviamente sono ragionamenti in divenire. Il Pd (almeno fino a ieri) non è spaccato anche se tra Marcello Pittella e gli altri colonnelli del partito (tranne Antezza e Braia) non c’è mai stata tanto gelo e distanza.

La realtà è che quello che è stato finora il Popolo della libertà di Basilicata cambia. Viceconte non è più un berlusconiano. A breve partendo dalla composizione di nuovi gruppi parlamentari potrebbe nascere anche un nuovo partito e addirittura un nuovo centrodestra.

E questo ovviamente avrebbe implicazioni dirette sulle prossime regionali che cadono propio in coincidenza con questo “terremoto” nel centrodestra. Perchè già nelle scorse settimane non era chiaro quale coalizione avrebbe costruito il Pdl intorno a sè. Ora di Pdl ce ne sono due. Un caos. Ovviamente ci sono le suggestioni. Una di queste è: Viceconte che decide di sostenere Letta (Pd) e quindi sposa una linea politica nazionale assai moderata in Basilicata che farà? Sceglierà di intavolare un ragionamento anche con il “lettiano” De Filippo che ne frattempo è divenuto il segretario regionale del Pd? A breve le risposte.

sal.san.

s.santoro@luedi.it

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