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POTENZA – Tutto tranquillo sul fronte del Pdl, almeno così dice Cosimo Latronico. Quella dissidenza di Viceconte al senato è soltanto una prova, un atto di forza per tenere insieme la coalizione. E tutto questo non avrà ripercussioni serie all’interno dei berlusconiani lucani. Insomma, da queste parti la questione scissione, che effettivamente non si è mai concretizzata, è stata ampiamente sminuita. Non c’è da aspettarsi uno strappo interno al Pdl all’indomani del voto infuocato. Eppure il nome di Viceconte resta nella lista dei “dissidenti” vicini ad Alfano.

In poche parole il partito sta bene, non soffre particolarmente e anzi sta anche per trovare la tanto sperata quadratura del cerchio. per martedì o mercoledì, infatti, sarà ufficializzato il nome del candidato che correrà contro il centrosinistra, ma perché aspettare? C’è ancora da chiudere alcune pratiche e altre alleanze, fermo restando che all’interno del Pdl prevale una linea d’apertura che va oltre gli schieramenti. Insomma: nessuno è trincerato o contro, Berlusconi resta il leader anche se era giusto in quel momento far capire che non si poteva spaccare il partito tra falchi e colombe. Alla fine Berlusconi è quello che ne è uscito realmente sconfitto dal voto di fiducia, nonostante Latronico stesso, su Twitter, pochi giorni prima della votazione, dimostrava di essere un fedelissimo del leader: “Coordinamenti provinciali di Potenza e Matera forza italia riuniti – scriveva – solidarietà a Berlusconi persecuzione giudiziaria di cui è vittima”. Intanto il Pdl colleziona una pessima figura davanti alle telecamere di Servizio Pubblico. Il giornalista è proprio all’esterno del Senato subito dopo il voto di fiducia. Ci sono diversi senatori e il primo ad essere intercettato è proprio uno dei dissidenti firmatari, Guido Viceconte. La risposta è un momento di stile da fare invidia alla prosopopea di Beppe Grillo. Alla domanda del giornalista la risposta è scarna e aggressiva: «Come sto? – dice – sto con una mano davanti e una dietro». Un esempio lampante della situazione difficile che pende sulla testa di Viceconte. E poi si insiste, il giornalista cerca di incalzare, di strappare un parere di uno dei dissidenti ed ecco che si arriva direttamente all’insulto: «Non mi rompere i coglioni, tu chi cazzo sei? Non sei un mio elettore». Diciamo che la situazione non sembra essere stata presa con leggerezza. Altro che sminuire la portata della scissione.

E così il Pdl lucano sembra non curarsi delle figure collezionate dal senatore e preferisce parlare di fatti concreti. Primo punto: l’alleanza con l’Udc. Sarebbe cos fatta e ormai definitivamente chiusa ma per concludere la corsa servirebbe chiaramente il sostegno di Scelta Civica. Quello che si sta facendo adesso è un pressing notevole per convincere l’area di Navazio ad entrare nel centrodestra, mettendo da parte le tesi di Bronzino, che è invece propenso al Pd. Per fare questo il tempo limite è mercoledì prossimo, da lì in poi sarà quasi tutto definito. I big del Pdl intanto smentiscono la prova di forza interna e vanno avanti per la loro strada, eppure gli eventi nazionali dimostrano il contrario. L’ipotesi sarebbe una nuova forza più centrista, che potrebbe fare gola al Pd anche da queste parti. Il rischio è lontano, pare.

v.panettieri@luedi.it

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