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POTENZA – Non c’è un partito politico lucano dove in vista delle prossime regionali non si stiano consumando strappi e frizioni. Non c’è nulla di scontato. Non più. Anche nei Popolari uniti è salita la febbre. Il capogruppo in Consiglio regionale, Luigi Scaglione inizia a mandare in rete messaggi criptici. Ma che non sono di difficile decodificazione.

I Popolari uniti correrranno alle prossime elezioni regionali per il rinnovo del Consiglio. Ma non da soli. Si sono “apparentati” con il Centro democratico di Bruno Tabacci a livello nazionale e di Nicola Benedetto a livello lucano.

I Popolari uniti sono una forza moderata tradizionalmente di centrosinistra. Il Centro democratico seppur giovane come nascita abbraccia lo stesso credo politico. Insomma il matrimonio serve a entrambe le forze: per eleggere consiglieri il 17 e 18 novembre con la riduzione del numero di componenti dell’assemblea legislativa di Basilicata servono molti voti. Molti di più del passato quando gli eletti erano sempre 30.

E considerando che l’assessore all’Agricoltura Nicola Benedetto è uomo dai larghi consensi ma sbilanciato nel Materano (e sarà candidato appunto nella seconda circoscrizione territoriale) mentre i Popolari uniti hanno la loro roccaforte a Potenza città e nel Potentino il matrimonio diventa conveniente a tutti.

Oltretutto (se Benedetto non dovesse strappare una candidatura nel listino del centrosinistra) per eleggere un consigliere a Matera, calcoli alla mano il voto di lista nella circoscrizione potentina deve aggirarsi intorno a i 20 mila voti. Di più e non di meno. Insomma Centro democratico e Popolari uniti hanno lo stesso obiettivo. Ma. Non può mancare il ma. Nei Popolari uniti di Antonio Potenza e Luigi Scaglione iniziano a esserci frizioni. Scaglione teme che il suo nome possa essere depennato dalla lista. Su Twitter ha infatti scritto: «Candidature familistiche uguali a tradimenti politici. Pronto a prenderne atto ma…». Frase che suona da minaccia ma che allo stesso tempo palesa dubbi. A chi si riferisce Scaglione?

Lui non si sbottona più di tanto con il cronista. Non fa nomi. Non aggiunge altro al Tweet. Ma le indiscrezioni circolano. C’è chi parla di una candidatura per le regionali dell’attuale consigliere comunale di Potenza, Sergio Potenza. Il figlio del segretario regionale Antonio. E se così fosse quel “candidature familistiche uguali a tradimenti” di Luigi Scaglione diventa una sorta di avvertimento. Insomma anche nei Popolari uniti si annunciano venti di guerra.

sal.san.

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