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C’è un tempo per vincere e c’è un tempo per riflettere.

E poi deve esserci un tempo per unire, accorciare le distanze e abbandonare le polemiche.

Questo tempo è oggi.

Leggo il messaggio di Epifani ieri sera, e in me si agitano sentimenti diversi. Poi, capisco.

Eravamo ad un passo da un burrone, da un punto di non ritorno, e quel messaggio, chiaro e inequivocabile, è riuscito a far capire a tutti noi che il partito, nel suo momento di massima vulnerabilità, non doveva perdere quanto di buono è riuscito a costruire in questi anni. 

E soprattutto non doveva abbandonare e allontanare i suoi elettori.

Devo – dobbiamo – ringraziare i consiglieri uscenti, che con il loro passo indietro hanno dato prova di grande responsabilità. E non dobbiamo disperdere le loro energie, le loro competenze, il loro desiderio di fare politica ed essere classe dirigente.

Questo nostro partito, a cui mi onoro di appartenere, è fatto così. Come un essere pulsante, vivo, è vulnerabile, complesso, pieno di contrasti ma anche di passione, innovativo ma non sempre coraggioso.

Oggi ha vinto quel pluralismo delle idee, quel dinamismo interno che è alla base della sua stessa nascita, che lo ha fatto grande e che ci ha consentito di ammodernare l’Italia, dai piccoli comuni alle grandi aree metropolitane.

Sono convinto che questa fase ci consegnerà un partito nuovo. Più moderno, più impavido, più corale, più tenace, più vicino agli elettori e alle loro esigenze.

Ora, chiusa questa fase, ci deve essere il tempo per le idee, per i progetti, per la Basilicata. Dobbiamo recuperare energie per dedicarci ad obiettivi e programmi comuni per i cittadini, dobbiamo lavorare verso un nuovo approccio con gli elettori, sacrificando una volta per tutte il consenso sull’altare delle riforme, ricostruendo il rapporto tra amministratori e territori. Ridare fiducia alle nostre comunità che sentono sulle loro spalle il peso di una distanza a volte incolmabile.

Basterebbe guardare nel nostro cuore e ritrovare quello spirito che da sempre ha distinto le culture che hanno dato vita al nostro grande partito.

Andiamo avanti uniti, senza più esitazioni. Attuiamo quella rivoluzione democratica che i lucani chiedono al nostro centrosinistra.

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