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POTENZA – Il Pd sa bene quale sarà il vero e proprio “nemico” da affrontare alle prossime regionali. Il Movimento 5 Stelle si sente pronto alla sfida. Lo si legge ovunque da quando la macchina elettorale si è messa in moto. «A vincere saremo noi» con o senza il tenente Giuseppe Di Bello, che pare invece, abbia scelto tutt’altra strada una volta lasciato il Movimento. E Piernicola Pedicini sta cercando di fare il possibile perché questa corazzata dietro il simbolo dei 5 Stelle riesca ad ottenere massimi risultati. I 5 Stelle ci credono eccome e tirano fuori il vecchio slogan “non succede che non succede, ma se succede”. Ed è lo stesso Pedicini che lo lancia in un post su facebook. La situazione d’altronde è a favore loro nonostante il caos delle ultime settimane. Lo dimostra il successo ottenuto nella raccolta firme per la presentazione delle liste: mille a Potenza, cinquecento a Matera, molte altre nei paesi della lucania. Si sta dimostrando qualcosa. Intanto il fisico del Crob gira per la regione per compattare il movimento. In poco tempo è passato da Potenza a Bernalda, fino ai dintorni, per chiudere poi a Matera. E mentre c’è chi critica la sua assenza dai social network il candidato portavoce presidente preferisce i faccia a faccia ai banchetti. L’ultima sua uscita è stata la visita alle popolazioni del Metapontino. Domenica scorsa infatti il candidato portavoce si è mosso assieme ad un gruppo di attivisti per osservare di persona cosa è accaduto su quei territori.

Un gesto di solidarietà ma anche un pretesto per discutere di politica, anzi di mala politica. La stessa che nel corso degli anni ha gestito malamente il territorio. «La cattiva gestione – ha dichiarato attraverso un comunicato stampa diffuso dallo stesso Movimento 5 Stelle Basilicata – del territorio per la mancanza di rispetto dello stesso e la costruzione sull’alveo del fiume, e in più punti interventi recenti che impedivano il naturale decorso delle acque che ha fatto sì di trovarsi di fronte a scene che avrei immaginato di vedere solo in un film. Gli interventi da farsi immediatamente sono: ripristinare la cultura della prevenzione e più rispetto della natura, una soluzione questa per creare anche posti di lavoro che significa avere un bilancio economico positivo e non basato sulla continua emergenza. Prevenzione più posti di lavoro è un risultato pari a costi inferiori rispetto a danni già prodotti».

Insomma, i danni provocati dal maltempo sono frutto dell’incuria e dell’eccessiva permissività della politica regionale. La proposta del gruppo 5 Stelle è chiara, indirizzare i lavori sul territorio utilizzando massima trasparenza e rigore. Perché diminuendo i dissesti del territorio si avrà “un definitivo tornaconto” risparmiando sugli interventi. Ed ecco quindi che le polemiche all’interno dei social network passano automaticamente in secondo piano mentre la campagna elettorale fa il suo corso. La polemica su Di bello ora è rimasta in mano a pochi sostenitori che ancora affollano le pagine e inceppano i discorsi su quello scippo eppure anche per il senatore Vito Petrocelli le cose stanno cambiando. È vero, quello stop al tenente fuori tempo massimo è stato un po’ «rocambolesco, ma si va avanti». La mobilitazione attorno al Movimento nell’ultimo fine settimana dimostra una sola cosa: «la gente voterà il movimento – dice Petrocelli – il simbolo, non la persona.

Intanto noi abbiamo dimostrato una cosa molto importante, siamo gli unici che hanno fatto rispettare le regole alla lettera, senza tentennamenti». Di fatto Pedicini sembra stia diventando il motore principale dentro al quale coagulare le idee, fermo restando che il fisico resta soltanto un portavoce, quindi una rappresentazione” formale” del Movimento, che in realtà è costituito da anime estremamente differenti tra loro. Questa potrebbe essere la vera forza: regole ferree, autocritica e un programma a tutela di ambiente, territorio e risorse, con blocco annesso delle trivellazioni.

v.panettieri@luedi.it

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