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POTENZA  – Non è mai accaduto in Basilicata. La lista elettorale direttamente collegata al candidato presidente favorito alla vittoria finale è stata annullata dall’Ufficio competente del Tribunale di Potenza. Cioè: Marcello Pittella perde in un colpo solo 10 candidati e migliaia di voti. Un colpo per l’intera coalizione di centrosinistra, per il candidato governatore e per i dieci candidati che aspiravano a diventare consiglieri regionali. 

ECCO TUTTE LE LISTE PRESENTATE 

Ovvio che la questione è alle prime fasi e che ci saranno i ricorsi ma la sensazione è che la frittata è stata fatta. In pratica ieri scadevano i termini per la presentazione delle liste. Nei corridoi del Tribunale di Potenza non si passava per la folla di delegati e funzionari. Quasi tutti i partiti e i movimenti si sono ridotti all’ultimo momento. E ci sono stati colpi di scena uno dietro l’altro. Alla fine la Sel non ha presentato Arbia come propria candidata presidente ma la segretaria regionale Maria Murante. In questo “caos” il tenente Giuseppe Di Bello non è riuscito a presentare la propria candidatura a Potenza. La Destra di Storace è stata esclusa dal Tribunale di Potenza. 

Problemi anche per i Verdi. Escluso infine dalla liste del Pdl, Giuseppe Mariani. Ma il vero caso riguarda la lista “Pittella presidente”. In pratica i delegati che dovevano presentare la lista e la documentazione non hanno consegnato tutte la carte necessarie. E’ accaduto di tutto in quei momenti al quinto piano del palazzo di giustizia di Potenza.  ( Il giallo dell’atto mancante  – di M.LABANCA)

Accuse tra i vari delegati. Minacce. Urla. Alla fine comunque tutto è stato consegnato. Ma già nelle prime ore per pomeriggio di ieri si è capito che la questione era delicata. I giudici si sono chiusi nelle stanze per prendere una decisione. I telefoni hanno iniziato a riscaldarsi. Sul web era caccia alle notizie. Poi alle 20 e 30 circa la doccia fredda. (VIDEO/ Tensione in tribunale a Potenza)

L’Ufficio circoscrizionale centrale di Potenza ha deciso per l’annullamento della lista con tutti e dieci  i candidati. Queste le motivazioni dell’organo competente guidato dal magistrato Leonardo Pucci: «Il presente Ufficio rileva la mancanza dell’atto principale di dichiarazione di presentazione della lista e, alla luce della normativa che non prevede forme particolari per detta dichiarazione, provvede ad accertare se, pur mancando detto atto principale, siano presenti gli elementi che lo caratterizzano e che devono essere presenti. 

Nello specifico: 

a) il numero dei presentatori; 

b) la sottoscrizione da parte degli stessi; 

c) le autenticazioni di dette sottoscrizioni; 

d) l’indicazione dei delegati autorizzati a designare i rappresentanti della lista provinciale, nonchè l’indicazione dei delegati alla presentazione della lista provinciale autorizzati a dichiarare il collegamento della lista provinciale con la lista regionale. 

L’Ufficio – prosegue ancora il presidente Pucci – rileva la presenza sia della lista dei candidati (apposta negli atti separati di presentazione) sia gli allegati di cui ai punti a), b) e c) del paragrafo precedente. Al contrario mancano le indicazioni dei delegati di cui al punto d).Mentre la mancata indicazione dei delegati autorizzati a designare i rappresentanti della lista provinciale non è prevista a pena invalidità della lista, in quanto non è considerato requisito essenziale della dichiarazione, la mancata dichiarazione dei delegati alla presentazione della lista provinciale, autorizzati a dichiarare il collegamento della lista provinciale con la lista regionale è espresso a pena di nullità della presentazione (articolo 1, comma 8 della legge 43 del 1995). La lista viene quindi dichiarata non valida». 

Ora in termini di legge ci sono 24 ore a disposizione per ricorrere all’Ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello di Potenza altrimenti direttamente al Tar entro 3 giorni, che poi dovrà decidere entro 2 giorni. Insomma prima della metà della prossima settimana non ci sarà verdetto definitivo.  Pittella annuncia ricorso: «Certi della validità» )

Ma cosa è successo? In buona sostanza Francesco Rizzi che è stato delegato alla consegna della documentazione della lista “Pittella presidente” non aveva con sé tutto quello che serviva. Nelle ore successive è accaduto di tutto. La versione ufficiale parla di una documentazione perduta nel tragitto ma il clima di sospetto è a livelli altissimi. E’ già partita la caccia al “vero” responsabile,che rischia di diventare un giallo. Politicamente la questione però è enorme. La lista del Presidente è stata oggetto di polemiche nelle scorse settimane tra la maggioranza del Pd e il vincitore delle Primarie, Marcello Pittella. 

Alla fine l’intesa raggiunta domenica scorsa aveva messo tutti d’accordo. Ma rischia di essere stato tutto inutile visto che la lista è stata dichiarata non valida. E rischiano di andare in fumo prospettive e sogni di almeno dieci candidati. Non sarebbero stati eletti tutti ovviamente. ma un paio erano probabili. Questa la lista: Antonio Annale, Carmine Caivano, Giuseppe Castronuovo, Costantino Di Carlo, Domenico Esposito, Marcello Marino, Mario Polese, Filomena Pugliese, Vincenzo Robortella, Pasquale Scavone.  (Il sindaco Domenico Esposito furioso: «I soliti mezzucci sfociati nel dilettantismo»)

Molti i sindaci e nomi noti.  Ovviamente la vicenda rischia di far saltare tutto il banco. I nervi sono già saltati. Ad ogni modo era già stato  scritto decine di volte in queste settimane. Non è come le altre volte. Queste elezioni regionali fanno storia a se per tanti motivi. 

Da ieri un motivo in più per crederlo. Per le altre vicende c’è da registrare la polemica ancora viva in Fratelli d’Italia con il costituente regionale Cosentino che ha dichiarato: «(…) confermo il mio totale dissenso. Senza entrare nel merito del rassemblement centrista perseguito da mediocri politici nazionali e locali che hanno contrastato i loro leader solo nel momento della tutela dei loro interessi, politicamente epersonalmente non posso approvare quanto accaduto». Diverso il tenore delle considerazioni del deputato del Pdl, Cosimo Latronico: «La realizzazione di un polo di centro riformista che mettesse insieme le forze moderate e popolari alternative alla sinistra che per venti  anni ha  governato la Basilicata con risultati pessimi, è stato conseguito. 

La partita è aperta. I lucani insoddisfatti di decenni di governo senza visione della sinistra hanno l’opportunità di cambiare». E’ certamente più aperta se verrà confermata l’esclusione della lista “Pittella presidente”. 

s.santoro@luedi.it

 

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