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POTENZA – Dopo l’errore. Lo sgomento. L’irritazione. E anche la paura di aver perso fiducia e il vento alle spalle ieri è stata la giornata della ponderazione un pò più a freddo e soprattutto della reazione. Tutto il pomeriggio di ieri il vincitore delle Primarie del centrosinistra e il suo staff lo hanno passato insieme agli avvocati di fiducia per concertare la migliore azione legale per presentare ricorso contro l’annullamento della lista “del presidente”. Marcello Pittella sa bene che la non ammissione della “sua” lista potrebbe mettere la corsa per diventare presidente della Regione in salita. E’ una lista che vale migliaia di voti (c’è chi ipotizza non meno di 20 mila). Ma non è solo il danno in numeri che preoccupa. E’ anche l’effetto “immagine” che spaventa. Certo al momento la questione è tutta da scrivere. C’è stato l’errore nella presentazione della documentazione. In buona sostanza al netto del foglio che mancava (dall’entourage di Pittella assicurano che alla partenza dal Comitato la documentazione era completa in ogni singola parte) non sono stati presentati i nomi dei delegati che convalidavano la lista provinciale con il listini regionale e quindi con il candidato presidente della coalizione di centrosinistra. Marcello Pittella appunto. Ora il ricorso tenterà di far riammettere la lista. E ieri sono stati spulciati documenti e precedenti. Dalle indiscrezioni è appreso che esisterebbe legislatura che lascia spazio all’ottimismo. In pratica ci sarebbe un precendete avvenuto in Sardegna che lascia sperare. Il ricorso ad ogni modo è pronto e la strada scelta dovrebbe essere quella di ricorrere al Tar.

I tempi sono stretti: il ricorso va consegnato entro tre giorni dalla decisione dell’Ufficio circoscrizionale di Potenza (sabto sera) e il Tribunale amministrativo regionale poi entro due giorni è tenuto a dare risposta. Insomma entro giovedì si saprà tutto. Se il ricorso dovesse essere accettato si saranno persi solo 5 giorni di campagna elettorale. Se dovesse essere respinto molto di più. Ovviamente in questo stato di cose anche il Pd sta in attesa (non i candidati). C’è da capire. Chiaro che se la lista “Pittella presidente” non dovesse essere in campo quella ufficiale del Pd diventerebbe l’unica lista davvero forte in campo. E l’unica del centrosinistra  che realmente  punterebbe a eleggere più di tre consiglieri senza più la sfida interna con i sindaci voluti da Pittella.

s.santoro@luedi.it

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