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POTENZA  – Non un contenitore di anime politiche che non hanno nulla a che spartire tra di loro, ma un nuovo centrodestra, competitivo come non lo è mai stato per anni, con la forza e le energie giuste per governare la Regione. «Ed è per questo – spiega il coordinatore regionale, Gianni Rosa – che Fratelli d’Italia ha scelto di aderire a questo progetto. Il cosiddetto “sistema Basilicata” va cambiato. Mandare a casa il fallimentare centrosinistra deve essere la priorità di tutte le forze che si propongono come alternative».

Una scelta di responsabilità, quindi. «Perché quello che ci chiedono i lucani oggi – sintetizza Rosa – è di essere uniti, per chiudere una lunga esperienza di mala gestione». L’unione fa la forza, insomma. Anche se questo comporta stare insieme a quel Pdl, che fino ad ora non ha saputo rappresentare un’alternativa valida di governo. «Abbiamo individuato nel candidato presidente, Tito Di Maggio, il nostro garante. E’ con lui che abbiamo mediato per arrivare alla convergenza con il Pdl. Ed è a lui che continueremo a fare riferimento per concretizzare la proposta futura». Nella conferenza stampa convocata ieri mattina per spiegare i motivi che hanno portato all’adesione alla coalizione guidata dal senatore di Scelta civica, le resistenze che hanno caratterizzato fino all’ultimo momento la trattativa che ha preceduto la presentazione delle liste, sono  sembrate lontane. I contrasti interni, risolti. 

Presente anche Carlo Cosentino, candidato alle politiche dello scorso febbraio, che nei giorni passati aveva espresso le proprie perplessità sull’allenza con il Pdl. Ma che ieri ha chiarito: «Le mie idee rimangono, ma sopra di tutto ci sono le ragioni del partito». E anche rispetto alle dimissioni annunciate ieri da, Giuseppe D’Armento, della costituente provinciale di Matera, Rosa chiarisce: «Ha lasciato il suo incarico. Ma rimane comunque nel partito. La differenza di vedute è fondamentale per un partito che si è dato regole democratiche. Ma quella di stare insieme è stata la scelta più opportuna. Se ci fossimo presentati da soli il rischio sarebbe stato di dare una possibilità in più di vittoria al centrosinistra». E rispetto a quelle liste “pulite” che FdI aveva chiesto, Rosa precisa: «Ci rassicura il fatto che lo stesso Di Maggio dalle colonne del Quotidiano abbia riconosciuto che alcuni candidati inseriti non dovevano esserci». Rosa è candidato nella lista che sostiene Di Maggio presidente, che li vede insieme a Grande Sud, Scelta Civica e Laboratorio di Centro. 

«E’ questa la novità più significativa di queste regionali», ha detto Marina Boncristiano, candidata nel listino del centrodestra,  che si è staccata, insieme a Palmiro Sacco dall’Udc che si è presentata con una propria lista sempre a sostegno di Di Maggio presidente. «E’ stata formata attraverso una visione altra della politica. Non più quella delle stanze chiuse, ma che va incontro alle reali esigenze dei lucani, che oggi vivono in una posizione di inginocchiamento rispetto ai “padroni” delle istituzioni». Al tavolo anche il coordinatore regionale di Grande Sud, Gianfranco Blasi che ha rimarcato il valore dell’importante lavoro fatto per arrivare a una sintesi di tutte le forze di centrodestra. Anche a costo dei sacrifici personali, per un progetto più alto. Com’è stato anche per l’ex consigliere regionale Antonio Tisci (Officina Basilicata) che, toccato dall’inchiesta sulla Rimborsopoli lucana, ha scelto di fare un passo indietro per queste regionali. «L’ho fatto di mia spontanea volontà perché ritengo che si possa fare politica anche fuori dalle istituzioni. Nei partiti, tra la gente. 

E io continuerò a farlo». C’è anche l’ex sindaco di Tolve, Pasquale Pepe  a rincarare la dose rispetto al fallimento del governo di centrosinistra. E sulla necessità di mandarli tutti a casa. «Il futuro governatore di questa regione – aggiunge Blasi – non può essere Marcello Pittella. Se ha dimentica l’atto principale della sua lista, figuriamoci come potrebbe rappresentarci sui tavoli romani». Prende la parola, anche l’ex consigliere comunale di Potenza, Luciano Petrullo (Fli): «Per chi si sta chiedendo dove sarà indirizzato il voto di protesta dei lucani, la risposta non può che essere: Fratelli d’Italia. L’unica vera opposizione degli ultimi anni. Non esiste alternativa valida. Neanche il Movimento 5 Stelle può rappresentarla». Mentre sulle questioni più prettamente programmatiche è ancora Gianni Rosa a rispondere: «Su questioni come il petrolio sappiamo di avere idee divergenti rispetto a quelle del Pdl. Abbiamo anche in questa caso abbiamo trovato la nostra figura di garante nel candidato presidente Tito Di Maggio. Non si può pensare a un futuro di petrolio per questa se non si provvederà prima a rivedere l’esistente: ricontrattazione delle royalty, sviluppo e soprattutto tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini».

m.labanca@luedi.it

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