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NON passa a Roma la linea anti Monti a cui anche il senatore Tito Di Maggio, candidato presidente del centrodestra alla regione, aveva aderito. La lunga riunione fiume della scorsa notte tra gli esponenti nazionali di Scelta civica è servita a ribadire che il partito continuerà a seguire gli indirizzi politici dell’ex premier.  A dichiararlo  il presidente pro tempore Albeto Bomassei, che ha preso le redini del partito dopo le dimissioni di Monti che si è sentito sfiduciato da un documento sottoscritto da 11 senatori, tra cui anche quello eletto in Basilicata. 

Il comitato direttivo di Sc, in aggiunta, ha votato a maggioranza l’avvio della pratica di separazione dell’Udc. Per cui l’alleanza, con una lista del partito di Casini che appoggia Di Maggio presidente, rimane un caso isolato, non foriero di nuovi scenari politici a livello nazionale. Bocciato, dunque, il progetto di Cesa che in Basilicata, con una recente visita a Potenza in occasione della chiusura delle liste, aveva spinto affinchè ci fosse un’unica lista comune tra Scelta civica e Udc. L’area popolare del partito, di cui farebbe parte anche lo stesso candidato presidente lucano ha espresso dissenso rispetto alle decisioni assunte la scorsa notte. Ma rimane in minoranza. Proprio dalle colonne del Quotidiano, Di Maggio si era spinto con valutazioni abbastanza pesanti sulla leadership dell’ex premier in seno al partito, sostenendone l’incapacità nel suo ruolo di guida. Ma nella delibera finale votata dal comitato direttivo di Sc è stato auspicato il ritorno di Monti alla presidenza del partito. Si legge espressamente: l’auspicio è che «possa riconsiderare la sua decisione. Si raccoglie il suo appello affinché Scelta civica possa ritrovare unità di intenti intorno a una linea politica chiara e coerente con le ragioni della nascita del partito».

m.labanca@luedi.it

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