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POTENZA – I radicali iniziano da piazza Mario pagano, a potenza, per lanciare la campanga elettorale della Rosa nel Pugno. In piazza, a fianco di Maurizio Bolognetti e della candidata Zamparutti c’è anche Marco pannella, che in questi giorni sta supportando al massimo il lavoro di Bolognetti in Basilicata. ovvio che la discussione partisse da dove si sono fermate le polemiche, tra il Tar e la questione Sel che ancora tiene banco. ma lo sguardo dei radicali stavolta è differente, di mezzo c’è la decisione del tribunale amministrativo, che ha sbloccato la lista di Pittella frenando, invece le altre. E questa cosa è diciamo uno degli aspetti che più non convincono i Radicali. C’è una sorta di «perplessità» su quanto è uscito fuori dalla sentenza del Tar. 

Quasi come «se ci fosse una magistratura amica». Insomma, i Radicali insisnuano il sospetto ma pensano anche a come lanciare la campagna elettorale appena iniziata e presentata proprio ieri. I radicali e la lista della Rosa nel Pugno ce la vuole fare, o meglio è disposta e si sente pronta a governare questa regione con le proprie forze. È una questione di competenze, che la lista è disposta a mettere in campo senza troppi problemi. È chiaro che in una piazza, non molto piena per la verità, è proprio Pannella a trascinare più consensi.  

Un Pannella che si autodefinisce un «vecchio ragazzaccio da marciapiede» e che rilancia la candidatura della Zamparutti in Basilicata. Insomma l’idea del comizio nasce dalla possibilità di costruire una piattaforma capace di mettere in discussione il programma, partendo però da alcune assi ben chiare. Prima del comizio un convegno meridionale Italiano del partito Radicale al Tourist Hotel e poi il comizio in città. 

E quindi le questioni sono tante, dal dissesto idrogeologico della Basilicata, dopo il collasso di metaponto fino alla gestione dei rifiuti. Al problema di Fenice e alla filiera del petrolio. L’ambientalismo è un punto forte strategico dei radicali, che però cercano di costruire ben altro. E alcune cose somigliano moltissimo alle cose messe sul piatto dal Movimento 5 Stelle. Come la questione del digital divide. Insomma una gestione disastrosa è il bilancio sulla Basilicata, temi tutti posti negli ultimi anni e pronti ad essere ridiscussi ad un passo dalle elezioni.  

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