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MATERA – «La gente lucana, soprattutto i più giovani hanno voglia di cambiamento». E’ il messaggio che ieri a Matera Manlio Di Stefano, Matteo Mantero, Mirella Liuzzi insieme ad altri parlamentari del Movimento 5 stelle hanno lanciato a sostegno della campagna elettorale regionale per Piernicola Pedicini. 
Una due giorni che ha un evidente intento dimostrativo cioè la capacità di raccogliere attorno a Matera e alla Basilicata l’impegno movimento a livello nazionale e stringerlo in questa battaglia per le regionali. 
Un obiettivo di non facile realizzazione: «il primo problema è stato logistico, far coincidere questo appuntamento e far venire qui tante persone, tanti colleghi impegnati quotidianamente in Parlamento» ha spiegato Mirella Liuzzi, «ma è stato importante anche che tutti si rendessero conto anche delle difficoltà oggettive di collegamento che ci sono. Eppure basterebbe davvero poco per migliorare una situazione che è invece oggettivamente complicata».
Poi il messaggio di questi giorni che non sono solo serviti per apprezzare le bellezze e i sapori del territorio: «il nostro obiettivo rimane quello di mandare a casa una dinastia che governa questa regione da oltre vent’anni. Noi ci contrapponiamo ai partiti tradizionali» ha spiegato la Liuzzi, «vogliamo cambiare le cose e siamo convinti che con la nostra presenza un controllo dei cittadini su ciò che si fa ci sarà. Noi comunque in Regione ci saremo e questa è la prima garanzia, fosse anche solo con un consigliere ma ci saremo».
Impressioni positive anche da alcuni dei parlamentari arrivati in città: «dopo otto mesi noi abbiamo dimostrato di non essere solo un movimento di protesta ma di aver fatto in queste settimane in Parlamento numerose proposte» ha spiegato Matteo Mantero deputato ligure, «siamo convinti che anche la gente lucana abbia un’evidente voglia di voltare pagina dopo ciò che è successo. Le preferenze? Certo facilitano i meccanismi di clientelimsmo più spinto ma oramai credo che i lucani sia consapevole della necessità di voltare pagina».
Ancor più convinto Manlio Di Stefano, parlamentare lombardo che nella mattinata di ieri ha avuto modo attraverso l’attività di volantinaggio di parlare anche con alcuni cittadini: «si nota la voglia di cambiamento, la gente vuole altro. Soprattutto i più giovani ti fano chiaramente percepire questo particolare sentimento.
Io credo che ci siano i presupposti per un passo di questo tipo». Poi una battuta su questioni ambientali: «qui sono questioni molto sentite e i nostri colleghi lucani si stanno impegnando molto. Io credo che si dovrebbe puntare di più sugli elementi tradizionali per uno sviluppo del territorio senza ricorrere ad altro».
Intanto nel corso della mattinata i “grillini” avevano messo in campo una sorta di parallelismo tra Torino e Matera. 
Partendo dalla parola “sos”, questa volta, non contiene una richiesta di soccorso ma una domanda: senatori o sindaci? 
E’ così che il Movimento 5 stelle ieri ha illustrato tutti i punti in comune che riguardano le città  guidate da Piero Fassino e Salvatore Adduce.
E stata Angela Calia a coniare lo slogan della giornata: Matera e Torino, gemelle diverse. 
I punti in comune, secondo 5 Stelle,  cominciano dai simboli delle due città: in uno c’è il toro che in piedi che si oppone agli invasori, nell’altra il bue punta la zampa per fermare l’ingresso del Conte Tramontano. 
Matera, inoltre,  ha ottenuto la medaglia d’oro al valor militare per essersi opposta ia nazisti il 21 settembre 1943, a Torino l’8 settembre dello stesso anno anche la reazione dei cittadini fermò gli invasori e gli valse lo stesso riconoscimento. 
C’è un metodo di malgoverno che unisce le due amministrazioni e che Vittorio Bertola, consigliere comunale torinese ieri ha illustrato descrivendo i meccanismi del malaffare che fino ad oggi hanno caratterizzato la gestione dell’amministrazione Fassino e che richiedono, ora più che mai un’accorta politica di controllo su tutti gli atti. 
Alle assonanze fra Matera 2019 e la capitale dello Sport nel 2015, ovvero Torino, ci ha pensato Mimmo Genchi che ha parlato di meccanismi in comune e di denaro usato per «Improbabili piste ciclabili e per un comitato in cui sistemare parenti e amici. 
Adduce, che ha vinto con uno scarto di soli 70 voti – ha aggiunto – si comporta come se fosse stato vincitore assoluto. Grazie a noi una battaglia importante è stata vinta: abbiamo fatto abolire la tassa d’ingresso che non avrebbe mai dovuto essere applicata». La campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle continua oggi con i parlamentari e poi nel comizio serale con Piernicola Pedicini. La prossima settimana sarà poi quella di Grillo. Atteso a Matera, pare, per giovedì prossimo.

MATERA – «La gente lucana, soprattutto i più giovani hanno voglia di cambiamento». E’ il messaggio che ieri a Matera Manlio Di Stefano, Matteo Mantero, Mirella Liuzzi insieme ad altri parlamentari del Movimento 5 stelle hanno lanciato a sostegno della campagna elettorale regionale per Piernicola Pedicini. Una due giorni che ha un evidente intento dimostrativo cioè la capacità di raccogliere attorno a Matera e alla Basilicata l’impegno movimento a livello nazionale e stringerlo in questa battaglia per le regionali. Un obiettivo di non facile realizzazione: «il primo problema è stato logistico, far coincidere questo appuntamento e far venire qui tante persone, tanti colleghi impegnati quotidianamente in Parlamento» ha spiegato Mirella Liuzzi, «ma è stato importante anche che tutti si rendessero conto anche delle difficoltà oggettive di collegamento che ci sono.

 

 Eppure basterebbe davvero poco per migliorare una situazione che è invece oggettivamente complicata».Poi il messaggio di questi giorni che non sono solo serviti per apprezzare le bellezze e i sapori del territorio: «il nostro obiettivo rimane quello di mandare a casa una dinastia che governa questa regione da oltre vent’anni. Noi ci contrapponiamo ai partiti tradizionali» ha spiegato la Liuzzi, «vogliamo cambiare le cose e siamo convinti che con la nostra presenza un controllo dei cittadini su ciò che si fa ci sarà. 

Noi comunque in Regione ci saremo e questa è la prima garanzia, fosse anche solo con un consigliere ma ci saremo».Impressioni positive anche da alcuni dei parlamentari arrivati in città: «dopo otto mesi noi abbiamo dimostrato di non essere solo un movimento di protesta ma di aver fatto in queste settimane in Parlamento numerose proposte» ha spiegato Matteo Mantero deputato ligure, «siamo convinti che anche la gente lucana abbia un’evidente voglia di voltare pagina dopo ciò che è successo. Le preferenze? Certo facilitano i meccanismi di clientelimsmo più spinto ma oramai credo che i lucani sia consapevole della necessità di voltare pagina».

Ancor più convinto Manlio Di Stefano, parlamentare lombardo che nella mattinata di ieri ha avuto modo attraverso l’attività di volantinaggio di parlare anche con alcuni cittadini: «si nota la voglia di cambiamento, la gente vuole altro. Soprattutto i più giovani ti fano chiaramente percepire questo particolare sentimento.Io credo che ci siano i presupposti per un passo di questo tipo». Poi una battuta su questioni ambientali: «qui sono questioni molto sentite e i nostri colleghi lucani si stanno impegnando molto. Io credo che si dovrebbe puntare di più sugli elementi tradizionali per uno sviluppo del territorio senza ricorrere ad altro».

Intanto nel corso della mattinata i “grillini” avevano messo in campo una sorta di parallelismo tra Torino e Matera. Partendo dalla parola “sos”, questa volta, non contiene una richiesta di soccorso ma una domanda: senatori o sindaci? E’ così che il Movimento 5 stelle ieri ha illustrato tutti i punti in comune che riguardano le città  guidate da Piero Fassino e Salvatore Adduce.

E’ stata Angela Calia a coniare lo slogan della giornata: Matera e Torino, gemelle diverse. I punti in comune, secondo 5 Stelle,  cominciano dai simboli delle due città: in uno c’è il toro che in piedi che si oppone agli invasori, nell’altra il bue punta la zampa per fermare l’ingresso del Conte Tramontano. Matera, inoltre,  ha ottenuto la medaglia d’oro al valor militare per essersi opposta ia nazisti il 21 settembre 1943, a Torino l’8 settembre dello stesso anno anche la reazione dei cittadini fermò gli invasori e gli valse lo stesso riconoscimento. C’è un metodo di malgoverno che unisce le due amministrazioni e che Vittorio Bertola, consigliere comunale torinese ieri ha illustrato descrivendo i meccanismi del malaffare che fino ad oggi hanno caratterizzato la gestione dell’amministrazione Fassino e che richiedono, ora più che mai un’accorta politica di controllo su tutti gli atti. 

Alle assonanze fra Matera 2019 e la capitale dello Sport nel 2015, ovvero Torino, ci ha pensato Mimmo Genchi che ha parlato di meccanismi in comune e di denaro usato per «Improbabili piste ciclabili e per un comitato in cui sistemare parenti e amici. Adduce, che ha vinto con uno scarto di soli 70 voti – ha aggiunto – si comporta come se fosse stato vincitore assoluto. Grazie a noi una battaglia importante è stata vinta: abbiamo fatto abolire la tassa d’ingresso che non avrebbe mai dovuto essere applicata». La campagna elettorale del Movimento Cinque Stelle continua oggi con i parlamentari e poi nel comizio serale con Piernicola Pedicini. La prossima settimana sarà poi quella di Grillo. Atteso a Matera, pare, per giovedì prossimo.

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