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E’ nata per caso, ma è  diventata lo slogan della campagna elettorale del Movimento 5 stelle che, per la prima volta nella storia della politica, ha portato sul palco parlamentari provenienti da molte regioni italiane per sostenere un candidato lucano. Sono gli onorevoli Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Carlo Sibilia, Giulia Sarti, i senatori Andrea Cioffi e Nicola Morra. La parola “succede”  è  stata declinata in diversi  dialetti ma con un unico significato: cambiare il sistema ormai marcio legato a partiti come il Pd  e sconfiggere, in partenza, l’astensionismo.

Ne parlano in tanti, raccontano di petrolio, camorra, corruzione, inquinamento. E  pian piano prende corpo  una mappa dell’Italia di oggi che non ha più zone grigie ma solo nere. In Calabria, ad esempio, 5 Stelle si oppone allo sfruttamento del territorio che porta soldi in tasca a pochi e problemi ai malati, ai disoccupati e laureati.

La voce della Campania, poi, si fa sentire forte. «Per chi  è in Parlamento per svolgere una rivoluzione pacifica, è difficile capire che non decidono niente. Bisogna avere il coraggio di saper scegliere, destrutturare  questo blocco di potere».

Il senatore Vito Petrocelli e l’onorevole Mirella Liuzzi sono sul palco insieme a loro, ai candidati materani alle regionali ma soprattutto con il candidato presidente Piernicola Pedicini.

«Stasera gioco in casa – esordisce il senatore materano – ecco cosa vuol dire essere una comunità. Abbiamo trasformato le campagne elettorali; mai era successo che un gruppo di persone hanno preso treno e auto per essere qui. Prima la campagna elettorale la facevano i big, ora sono loro, i cittadini. Si tratta di una fase anomala perchè sono andati tutti casa per quattro spiccioli, per le voci di accordi per bloccare 5 Stelle».

L’onorevole avellinese Carlo Sibilia, componente della commissione Affari esteri, ciclista convinto spiega: «Anche in Irpinia tentano di trivellare a tutti i costi, ma glielo impediremo. Tutta Italia chiede il cambiamento e dovrà esserci anche in Basilicata, potrete essere il  primo tassello del sud. Nei 15 anni di trivellazioni avete avuto solo morti, un fatto scandaloso per colpa del Pd in collaborazione con gli altri. Siamo indignati, per questo siamo qui».

L’onorevole romano Alessandro Di Battista fa subito un esempio: «Fabio Fucci, un consigliere che ha lavorato bene dopo qualche anno è diventato sindaco». Nel confronto con i  cosiddetti big della politica, aggiunge: «Se può fare politica Gasparri, lo può fare anche un tombino. Io odio il Pd- prosegue   – rivendico il diritto di odiare un partito anche se  lo ammetto, un tempo lo votavo. Ma il  Pd è peggio del Pdl. Fassina giudica inattuabile il reddito di cittadinanza? Perchè lui è l’esempio del reddito di appartenenza ad una casta. E’ gentaglia».

La parola “speranza” in Basilicata, per il Movimento 5 Stelle, deve essere sostituita dal termine auspicio, spiega l’onorevole Liuzzi per evitare omonimie con altri partiti. E tocca al candidato presidente Piernicola Pedicini raccontare cos’è la terra che oggi si vuole cambiare. «Non siamo andati nei teatri a fare campagna elettorale, siamo andati nei posti dove non va nessuno, dove ci sono gli anziani che piangono per la fame.

C’è un progetto che spinge a desertificare questa regione? Ci siamo chiesti se il petrolio è una risorsa ma a Villa D’Agri, Corleto Perticara, in pochissimi lavorano nel settore petrolifero. Forse c’è dell’altro. Le royalties dal petrolio sono 60 milioni all’anno, l’1,5%  del bilancio regionale. La filiera del petrolio  è cancerogena e non produce lavoro, su cosa hanno puntato finora?

La vera ricchezza è l’acqua, ma ora hanno deciso di perforare anche lì e i danni saranno irreversibili.

Di questa regione hanno deciso di fare una discarica – aggiunge Pedicini – Fenice ne è una dimostrazione. I valori dei metalli pesanti sono aumentati e, si sa, provocano malattie come il tumore al polmone, le leucemie e la Sla».

a.ciervo@luedi.it

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