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POTENZA – «Queste elezioni non sono democratiche». A lanciare il pesantissimo sasso nello stagno sono di nuovo i radicali che oggi saranno all’hotel San Domenico di Matera assieme alla candidata Elisabetta Zamparutti e i candidati consiglieri Maria Antonietta Farina Coscioni e  Sergio D’Elia, insieme Maurizio Turco e Antonio Cerrone. Lo scopo è chiaro, sarà presentato il controllo sulle firme delle liste provinciali che concorrono alle elezioni. Non solo quella di Sel, ma di tutte. E a giudicare dal tono della presentazione la situazione non sembra essere proprio trasparente. I Radicali infatti avevano chiesto l’accesso agli atti per poter prendere visione delle firme consegnate. Adesso dicono di aver riscontrato irregolarità.

«Dall’accesso agli atti – scrivono –  effettuato sulle liste depositate al tribunale di Matera emergono usi e costumi a dir poco licenziosi, patenti irregolarità formali e anche fatti di possibile rilevanza penale». Ricordiamo che la battaglia inizialmente era tra i Radicali e Sinistra, Ecologia e Libertà. la questione era legata alla raccolta firme della Sel effettuate la notte precedente della consegna in tribunale. Firme che sarebbero state messe in calce alla candidatura del giudice Arbia. Ma poi, il dietrofront nella notte con la candidatura della Murante avrebbe scatenato l’ira dei Radicali, che concorrono alle elezioni con la lista della Rosa nel Pugno.

v.panettieri@luedi.it

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