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Beppe Grillo comincia da Scanzano Jonico il suo tour di due giorni in Basilicata. E qui lancia il suo primo monito, ricollegandosi alla rivolta di dieci anni fa contro lo stoccaggio delle scorie nucleari. Lo fa su due fronti: ricordando la necessità di tenere alta l’attenzione sul problema ambiente e rilanciando la necessità di una partecipazione diretta dei cittadini. 

Nel frattempo anche altri schieramenti stanno preparando le ultime ore di campagan elettorale prima del voto di domenica con l’aiuto dei big. Il Pd oggi gioca la carta segretario: Gugliemo Epifani fa tappa sia a Potenza che a Matera. 

BEPPE GRILLO, DA SCANZANO A MATERA

Grillo sta girando sul territorio: la partenza proprio nella città schierata dieci anni fa contro il deposito di scorie nucleari. 

Sul palco di Scanzano assieme a lui ci sono Nicola Morra, il portavoce calabrese al Senato e i candidati pentastellati lucani guidati da Piernicola Pedicini. Assieme a lui anche Vito Petrocelli. Grillo parla a braccio, sottolinea il problema economico della Basilicata e la questione del reddito di cittadinanza come elemento essenziale. Sulla questione delle risorse petrolifere è categorico: «Non può essere una risorsa fondamentale, bisogna investire in altro». 

No, quindi, a petrolio e nucleare. Ma Grillo si concentra anche su temi prettamente nazionali. Sulla vicenda Cancellieri lancia un ennesimo attacco: «Il problema è il figlio che è stato pagato per non dire quello che ha visto».

 Poi ritorna sulla questione Euro e sul disastro dell’economia dell’Unione. «Servono due tipi di Euro, uno “debole” per l’Italia ed un altro “forte” per la Germania». E si ricomincia a parlare di una missione a Bruxelles. 

Si prepara il terreno anche per le elezioni europee. La parola passa anche agli altri candidati. Durissima Agela Calia che si ferma sulla questione di Rimborsopoli, altro “grande motivo” del comizio di Grillo: «Ai candidati indagati – dice la Calia – alcuni con divieto di dimora a Potenza, chiediamo come faranno ad andare al consiglio regionale». 

Dopo il comizio di Scanzano Beppe Grillo si è spostato a Metaponto per partecipare alla protesta degli agricoltori per il ritardo sulla riaprtizione dei fondi post alluvione. Era previsto un incontro poi saltato. È stato Grillo ad “autoesonerarsi” proprio per «non somigliare agli altri politici presenzialisti». La questione però ha creato un po’ di tensione all’interno dell’assemblea.

I RADICALI

Partito Radicale presenterà alla Procura della Repubblica di Matera un esposto-denuncia in relazione a un serie di irregolarità riscontrate, dopo aver visionato gli atti, nella procedure di presentazione delle liste per il rinnovo del consiglio regionale della Basilicata, nelle elezioni di domenica e lunedì prossimi.
Lo hanno annunciato ai giornalisti oggi, a Matera, il candidato Governatore per la Rosa nel Pugno, Elisabetta Zamparutti, i candidati Maria Antonietta Farina Coscioni e Sergio D’Elia, insieme a Maurizio Turco e Antonio Cerrone. Dall’esame degli atti emergerebbero “patenti irregolarità formali” e “fatti di possibile rilevanza penale” che i radicali hanno raccolto anche in un video disponibile sui siti www.rosanelpugno.it, radioradicale e su youtube. Una parte del materiale visionato è stato inviato a un perito calligrafo per le verifiche del caso. Tra le “perplessità” evidenziate vi sono la raccolta di firme su moduli nei quali l’elenco dei candidati è scritto a mano, l’accettazione di candidatura in date successive all’autenticazione, l’individuazione di ”stakanovisti” delle autentificazione delle firme, presenti nello stesso giorno in più comuni della provincia di Matera. Una prassi consolidata racchiusa nel “Così fan tutti” , riportata in una espressione di un esponente di un altro partito e raccolta nel video, che i radicali hanno precisato in “quasi tutti”, riconoscendo al proprio partito l’impegno per il rispetto della legalità. I radicali hanno riconosciuto, inoltre, come oggettivamente siano ristretti i tempi di verifica per gli uffici elettorali. Zamparutti, in particolare, ha detto che “va ripristinato il rispetto delle regole per dare fiducia ai cittadini nei confronti delle istituzioni e in questo senso anche l’iniziativa non violenta di Marco Pannella ha massima importanza, perchè è volta a far sì che quell’importante messaggio del Presidente della Repubblica alle Camere sia ascoltato dal Parlamento, che finora è rimasto sordo alla grande questione sociale che stiamo ponendo. Si tratta – ha concluso – del ritorno della legalità costituzionale nell’amministrazione della giustizia e delle carceri”

Il Partito Radicale presenterà alla Procura della Repubblica di Matera un esposto-denuncia in relazione a un serie di irregolarità riscontrate, dopo aver visionato gli atti, nella procedure di presentazione delle liste per il rinnovo del consiglio regionale della Basilicata, nelle elezioni di domenica e lunedì prossimi. 

Lo hanno annunciato ai giornalisti oggi, a Matera, il candidato Governatore per la Rosa nel Pugno, Elisabetta Zamparutti, i candidati Maria Antonietta Farina Coscioni e Sergio D’Elia, insieme a Maurizio Turco e Antonio Cerrone. Dall’esame degli atti emergerebbero “patenti irregolarità formali” e “fatti di possibile rilevanza penale” che i radicali hanno raccolto anche in un video disponibile sui siti www.rosanelpugno.it, radioradicale e su youtube. 

Una parte del materiale visionato è stato inviato a un perito calligrafo per le verifiche del caso. Tra le “perplessità” evidenziate vi sono la raccolta di firme su moduli nei quali l’elenco dei candidati è scritto a mano, l’accettazione di candidatura in date successive all’autenticazione, l’individuazione di ”stakanovisti” delle autentificazione delle firme, presenti nello stesso giorno in più comuni della provincia di Matera. 

Una prassi consolidata racchiusa nel “Così fan tutti” , riportata in una espressione di un esponente di un altro partito e raccolta nel video, che i radicali hanno precisato in “quasi tutti”, riconoscendo al proprio partito l’impegno per il rispetto della legalità. 

 

 

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