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Un fatto unico. Ma un malessere reale. La piazza di Matera, divisa, controversa, preoccupata è anche quella che si è vista giovedì.

Non è solo quella ma va capita e interpretata. Non ci si può limitare a qualche piccola battuta, c’è molto di più di ciò che leggiamo in queste ore da una parte e dall’altra.

Basta ricordare cosa è successo qualche mese fa a Matera all’arrivo dell’allora presidente del Consiglio Mario Monti, costretto quasi a scappar via da un’uscita secondaria del teatro Duni per evitare il contatto con una folla inferocita.

Non è facile classificare politicamente questi malesseri e quanto siano spontanei ma certo hanno una radice molto più profonda e vanno valutati in maniera molto attenta. Ridurli ad uno sterile atto antidemocratico è limitativo. Probabilmente c’è anche quello perchè la protesta non sempre avviene nei modi dovuti ma non c’è solo quello e non capirlo vuol dire non avere ancora la capacità di interpretarlo al meglio.

Le reazioni e il gioco delle parti di queste ore tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle dunque ci vedono esattamente al centro ma non come scelta pilatesca ma come attento esame di ciò che è avvenuto. Attenti ad evitare alcune derive antiliberali che magari non sono volute ma che in determinati frangenti possono essere dietro l’angolo se non c’è la giusta attenzione su alcuni aspetti fondamentali come la libertà di opinione.

Ma anche altrettanto attenti all’espressione di una pancia di cittadini che evidentemente ha problemi molto seri e la cui protesta non può risiedere esclusivamente in un tifo da stadio. Nella difesa di una parte. Le due versioni sono due facce di una medesima medaglia che va composta. L’unicità del fatto arriva poi da una terra che si sente e si è sentita troppe volte trascurata in questi anni e che sta cercando prepotentemente una maniera per emergere. Ed allora valgono alcune parole pronunciate l’altra sera su quel palco dal candidato presidente del centrosinistra Marcello Pittella che ha detto chiaramente “in questi casi non ci facciamo intimidire” e dal leader di 5 Stelle Beppe Grillo che ha parlato di volontà “di riscossa che deve partire dagli ultimi”. La pancia ed il sentire della piazza materana è tutta qui, in questi due sentimenti altrettanto forti e solo apparentemente contrastanti.

Matera ha cercato la riscossa con Buccico, ha cavalcato il sentimento civico ed autonomistico con Tosto e oggi vede emergere anche la realtà di Cinque Stelle (di cui ha tra l’altro la primogenitura in Basilicata) con grande forza. Non è un caso che tutte queste cose siano successe dal 2007 ad oggi, c’è una realtà sociale, una crisi che le ha favorito e di cui oggettivamente bisogna tener conto. Guardando alla gente, ai suoi pensieri ed ai suoi umori. Ad una piazza che è più complessa e da interpretare rispetto a quanto si pensi. Almeno oggi. A due giorni dal voto.

p.quarto@luedi.it

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