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POTENZA – Come Totti contro la Juve, così Speranza contro i grillini. Il primo alla fine di un Roma – Juventus finito quattro a zero per i capitolini mostrò 4 dita a un giocatore juventino (Tudor).

Ieri, invece, il capogruppo del Pd alla Camera dei deputati, il lucano Roberto Speranza, ha mostrato il numero sei con le dita verso l’ala dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, che stavano contestando rumorosamente il segretario nazionale democratico, Guglielmo Epifani.

Sei dita per ricordare quel sessanta per cento raggiunto dal centrosinistra alle elezioni regionali di domenica e lunedì scorsi nonostante i fischi e le contestazioni grilline che sommersero Guglielmo Epifani al suo arrivo a Matera per il comizio finale della campagna elettorale delle regionali giovedì scorso.

Non è nel carattere del “mite” Speranza reagire in maniera così plateale. Ma evidenteme i fatti di Matera (lo stesso capogruppo democratico fu accolto da una bordata di fischi e fu affrontato faccia a faccia da diversi contestatori sotto il palco elettorale a piazza Vittorio Veneto) ancora non sono stati dimenticati.

E quindi ieri, mentre Guglielmo Epifani alla Camera spiegava le ragioni della fiducia del Pd al ministro Cancellieri e veniva contestato rumorosamente dai deputati del Movimento 5 Stelle, Roberto Speranza – che siede in Parlamento proprio nella potrona adiacente a quella del segretario nazionale – ha imitato il capitano della Roma (sua squadra del cuore), Francesco Totti per “sbeffeggiare” ironicamente gli avversari sonoramente sconfitti. Ci sta. Poi ci si può pure offendere ma il gesto di “tottiana” memoria quando fai polemica e contesti su tutto e poi perdi in maniera così clamorosa è quasi spontaneo. Un gesto di liberazione per una tensione evidentemente accumulata. I fatti di Matera colpirono molto i big del Pd che tutto si aspettavano tranne di trovare una accoglienza così “feroce” nei confronti del leader nazionale del proprio partito che un’ora prima invece, a Potenza era stato accolto dagli applausi dei militanti e simpatizzanti.

Il gesto di Speranza lo si vede anche nel video pubblicato da “RepubblicaTv”. In pratica mostrando le sei dita e leggendo il labbiale “sessanta” Speranza ha rafforzato il concetto che nello stesso istante stava spiegando a voce in replica alle contestazioni dei grilli in segretario Epifani: «Vorrei ricordare quello che è avvenuto solo qualche giorno fa in una piazza di Matera: a furia di urlare e di mettere cartelli, si finisce con il prendere nemmeno un voto».

Guglielmo Epifani ha quindi aggiunto subito dopo all’uscita dell’aula: «Vedo una tendenza all’uso del populismo sgangherato. Ho ascoltato il Movimento 5 stelle e con rispetto e fermezza dico che ho visto a Matera che a furia di urlare e mettere cartelli si finisce per non prendere neanche un voto. E noi siamo sottoposti al giudizio e al voto degli italiani, ce lo dobbiamo ricordare noi e ve lo dovete ricordare voi».

s.santoro@luedi.it

 

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