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POTENZA – Si va verso la costituzione di un gruppo unico del Pd a cui si aggiungono tutti gli eletti della lista “Pittella presidente”. Un maxi gruppo consiliare che conterà 10 consiglieri regionali su 21. Praticamente da solo vale la quasi totalità della maggioranza. Poi tra le priorità sottolineate c’è la riforma dell’Arpab, dei Consorzi di Bonifica e dell’Agricoltutura. In più una riflessione sugli enti strumentali e di gestione della macchina pubblica lucana da affrontare nel minor tempo possibile. Questi i punti fondamentali della riunione dei big del Pd che si è svolta all’Hotel Vittoria di Potenza.

Ma il primo dato che emerge è quello organizzativo. De Filippo ieri ha suonato la sveglia. Non solo da un punto di vista politico ma, proprio, nel senso dell’adunata mattutina. Il segretario regionale del Pd, ha infatti convocato l’assemblea del partito insieme alla Direzione democratica alle 9 e 30. Un orario assolutamente inedito per una riunione di partito (che non è piaciuto a molti tesserati – lavoratori del Pd che non sono riusciti a prendersi una giornata di pausa dall’ufficio).

Evidentemente, De Filippo (che è notoriamente un mattiniero) vuole imporre anche da questi particolari una accelerazione al Pd in vista dell’inizio della prossima legislatura regionale che lo vede per la prima volta dopo diversi anni non protagonista della vita amministrativa della Regione Basilicata.

E’ stata una riunione in cui, per la prima volta dopo mesi, la polemica e lo scontro politico non l’hanno fatta da padrona. E’ emersa invece, chiara, il senso di responsabilità. Quasi timore. La partita è complicata: il centrosinistra ha vinto le elezioni regionali, il Pd pure enaturalmente anche Marcello Pittella che è stato eletto presidente della giunta. Una vittoria anche inattesa nelle dimensioni che però trasferisce ai vincitori un’impresa complessa: governare la Basilicata per i prossimi 5 anni. E non sarà facile per diversi motivi: il quadro economico – sociale è difficile; l’opinione pubblica non è disponibile a fare ulteriori sconti; più della metà dei lucani hanno disertato le urne restituendo plasticamente quello che è il divario tra classe dirigente e cittadini.

«Siamo ai tempi supplementari», ha spiegato il deputato Vincenzo Folino che ha invitato tutti a non sottovalutare le difficoltà del momento. Tempi supplementari o ultima possibilità per salvare la Basilicata sono due concetti espressi da più parti nelle analisti del dopo voto.

Ad ogni modo ieri la sensazione principale emersa alla fine di tutti gli interventi è che nel Pd (ancora alle prese con la fase congressuale nazioanle che si esaurirà solo l’8 dicembre), ci sia un nuovo approccio. Non più litigioso ma più responsabile. Questo è quello che è emerso. Poi che sia davvero così si vedrà alle prime prove complicate. Ma è chiaro che c’è da far partire una legislatura regionale, poi gestire una fase post congressuale nazionale con un Pd che sarà mutato e avvicinarsi alle elezioni amministrative della prossima primavera. Nodi così complessi che se non inducono alla responsabilità (vera) almeno invitano alla cautela.

Detto questo c’è da registrare anche una sorta di danza dei convenevoli e dei complimenti reciproci tra De Filippo e Pittella che sono nella fase della consegna dei poteri ma con ruoli che ancora si intersecheranno per settimane.

Comunque la strada, ieri mattina, è stata segnata da De Filippo con una relazione che ha restituito luci e ombre di un partito e di una forza politica che è chiamata agli straordinari. Poi è intervenuto Pittella che ha ribadito la voglia di stare insieme «ho bisogno di tutti voi», e ha fissato le prime priorità. Pochi gli elementi emersi sulla composizione della prossima giunta. Per il resto Pittella ha sottolineato la necessità di alzare il livello dell’interlocuzione con il governo nazionale sia sul piano della trattaiva sui benefici legati alle estrazioni e sia sulla necessità «di chiedere tempo a Letta» che impone invece decisioni entro fine anno: «Ma noi abbiamo votato e quindi serve una proroga inevitabile».

A seguire i vari big con Piero Lacorazza che ha esplicitato la necessità delle riforme prima delle elezioni di primavera, di formare un gruppo unico del Pd e di aprire una interlocuzione con Sel e grillini. Anche Vito Santarsiero ha posto vari punti di urgenza tra cui quello di consegnare risposte ai Comuni. In ogni caso da più parti è stata espressa condivisione alla linea iniziale di De Filippo e poi di Pittella.

s.santoro@luedi.it

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