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POTENZA – Anche l’ipotesi dell’esercizio provvisorio di bilancio sembrerebbe già superata, mancando persino una proposta su cui poggiarla. Al posto del consiglio uscente potrebbe quindi muoversi la vecchia giunta autorizzando le amministrazioni in attesa ad anticipare i trasferimenti da parte della Regione. Certo, ci sarebbero degli oneri finanziari da coprire, ma a questo punto, rispetto a una paralisi generalizzata della spesa, per via Verrastro si tratterebbe del male minore.

Rischiano di costare non poco alle tasche dei cittadini i problemi che continuano a ritardare l’approvazione del verbale di proclamazione degli eletti da parte della Corte d’appello di Potenza.

Ad oggi le attività dell’ufficio circoscrizionale di Matera risultano concluse, mentre proseguono quelle dei colleghi del capoluogo che hanno ancora in programma l’audizione di un presidente di sezione.

Conclusa questa fase, rettificando ove occorre il dato dei verbali, com’è accaduto in diverse circostanze per vari errori riscontrati nella loro redazione, si dovrebbe passare ai conteggi veri e propri. Poi spetterà all’ufficio regionale procedere con le ultime operazioni, cosa che comunque dovrebbe portare via ancora qualche giorno.

In pratica l’attesa potrebbe dilungarsi fino a metà della prossima settimana. Inoltre a quel punto comincerebbe a decorrere il termine minimo di 20 giorni, previsto dallo Statuto regionale ancora in vigore, per l’indizione della «prima adunanza».

 Ma anche ammesso che la proclamazione avvenga lunedì l’«adunanza» non potrebbe che tenersi l’antivigilia di capodanno.

Pertanto è impossibile che i consiglieri entranti abbiano il tempo di studiare e approvare il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 entro il termine della mezzanotte del 31. Anche perché a ieri manca ancora la materia da studiare e approvare.

Spetta alla giunta entrante avanzare una proposta a riguardo presentando un disegno di legge da inviare in I commissione, per un primo passaggio, e poi al “plenum” del parlamentino lucano per il voto definitivo.

Senza una proposta da parte della giunta – ferma in aula o in commissione – sembra impossibile immaginare anche solo che il consiglio dia il via libera a un esercizio provvisorio di bilancio per il tempo necessario. Mancherebbe il presupposto su cui calcolare in maniera presuntiva l’ammontare delle entrate e delle uscite autorizzate in via “provvisoria”, che di solito ammonta a un generico dodicesimo del totale per ogni mese di durata.

Questo per chi sostiene ancora che le elezioni non abbiano un costo rilevante.

Ad ogni modo sul tavolo del governatore uscente Vito De Filippo ci sarebbe già un dossier aggiornato sulla situazione,  con l’indicazione di tutti quegli enti, a partire dai comuni, che aspettano i trasferimenti dalla Regione per saldare i debiti con fornitori e quant’altro entro la fine dell’anno.

Per qualcuno di loro, ad esempio i comuni di Potenza e Matera, sarebbe molto difficile ricorrere al mercato per finanziarsi da soli, vista la loro situazione di bilancio.

Di qui l’idea di autorizzarli ad andare «in anticipazione» garantendo per gli oneri delle operazioni.

Quanti saranno? A quanto ammonterà l’esborso imprevisto causa elettorale? Difficile a dirsi.

Intanto dalla Corte d’appello è già partita una lettera di sollecito al Tribunale a cui l’ufficio circoscrizionale avrebbe risposto adducendo «problemi di organico» a giustificazione del ritardo. In casi come questi non si sa mai.

l.amato@luedi.it

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