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POTENZA – Effetto Renzi: pienone all’Hotel Park. C’è entusiamo. Gianni Pittella lancia l’ultimo appella a favore di Matteo Renzi. E carica i “suoi”: «Dobbiamo stravincere. Non basta vincere. Al Pd serve un leader forte con la forza di una grande spinta popolare».
E quindi chiede alla platea: «Ognuno di noi stasera quando torna a casa faccia 10 telefonate e portiamo gli amici a votare». Appello chiuso con ironia: «Stasera gioca il Napoli, ma le telefonate le farò anche io. Faccio questo sacrificio, potete farlo anche voi». 

Tutto questo nella kermesse renziana che si è svolta ieri a Potenza. In precedenza il pienone era stato fatto anche in Val d’Agri. Il mattatore dei due eventi è stato il vicepresidente del Parlamento europe Gianni Pittella. Che ha preso la scena alla fine dopo aver dato spazio agli altri renziani: quelli della prima ora guidati da Fausto De Maria, Mirna Mastronardi e Rocco Fiore e i dem di Franceshini che si riconoscono nel deputato Salvatore Margiotta. 

E la platea rispecchiava proprio questa nuova fase renziana. C’èra il segretario provinciale Antonello Molinari, l’ex parlamentare Romualdo Coviello e tanti altri. C’era poi lo zoccolo duro di Matteo Renzi di Basilicata e naturalmente i fedelissimi di Gianni e Marcello Pittella. Tutti insieme alla vigilia delle Primarie per la segreteria nazionale. «Per la nuova fase del partito e la nuova fase della politica italiana», ha chiarito Gianni Pittella che ha ricordato il proprio impegno in prima persona nella sfida congressuale «un sei per cento che definisco miracoloso». «Ma non mi interessa – ha proseguito l’europarlamentare – creare una corrente. Non servirebbe al Pd. Per questo sostengo  Renzi che offre altissime garanzie per il il Partito e per l’Italia». 

Tantissimi i temi toccati da Pittella. Ma prima il chiarimento: «Ho deciso di sostenere Matteo alle Primarie in pochi minuti e gli ho detto del mio sostegno in una semplice telefonata». E ancora: «Non ci siamo visti e soprattutto non gli ho chiesto nulla. Postazioni o quant’altro. Lui per gestire bene  il Pd deve avere le mani libere. So che farà la segreteria, dopo aver vinto, in tre minuti. Senza sentire me o D’Alema o altri. E fa bene».

Ovviamente al netto del sostegno al sindaco di Firenze, Gianni Pittella ha spiegato le proprie idee: «Il Pd deve diventare un partito federale. Deve dare più potere ai livelli locali e meno a Roma». Sui temi europei: «Basta con l’Europa percepita come maligna. Deve tornare ad essere la grande opportunità di tutti. Ma per questo ci vuole un grande Pd che inizi a prendere delle decisioni». Altro punto fermo per Pittella: «Il Sud deve tornare nell’agenda politica nazionale e non puó piú essere tagliato dalle grandi reti di collegamento». E c’è stato anche lo sfogo sulla Basilicata: partendo dalle ultime alluvioni, Pittella ha detto: «Meritano maggiore attenzione di quella avuta». 

Queste le ragione del sostegno a Renzi dell’altro big presente e cioè Salvatore Margiotta: «Sono con Matteo perchè penso che il partito che avevamo sognato di costruire non esiste ancora. E soprattutto gli ultimi anni, quelli dell’ultima gestione hanno molto allontanato il Pd dal suo partito originario di partito inclusivo, moderno, capace di parlare alle diverse fasce della società italuiana. Questo in Italia e anche in Basilicata. Con Renzi si puà riprendere quel filo da dove è stato interrotto e si e si può dar vita a un partito con idee chiare e nette».

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