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POTENZA – Si sarebbe fatto rimborsare dal Consiglio alcune ricariche telefoniche. Solo che le utenze in questione non erano sue, né di qualcuno dei suoi collaboratori, ma ad usarle sarebbero stati moglie e figli.

Ha ricevuto un nuovo avviso di conclusione delle indagini l’ex consigliere regionale del Pdci Giacomo Nardiello.

L’accusa è sempre peculato per essersi appropriato di oltre 5mila euro di ricariche con i fondi destinati all’attività politica dei membri del parlamentino di via Verrastro.

Nardiello è già imputato nel processo principale partito dall’inchiesta sulla gestione del rimborso per le spese di segreteria e rappresentanza dei singoli consiglieri e quelle per l’attività dei gruppi consiliari.

Il capo d’imputazione nei suoi confronti parla di alcune collaborazioni “fantasma” che sono disconosciute dai diretti interessati. Ma dall’analisi dei suoi rendiconti erano emersi anche un paio di scontrini anomali come uno da 68 euro emesso da un hotel in provincia di Bari per alcune consumazioni con lo sconto riservato ai dipendenti di un vicino centro commerciale.

Accuse che non superavano le 2mila euro e ora rischiano di arricchirsi di più del doppio solo per la questione dei telefoni.

l.amato@luedi.it

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