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POTENZA – Idv: nemmeno rinasce e già si litiga. Angelo Rosella polemizza con i Cantisani (padre e figlia). Insomma non c’è più pace tra gli ex dipietristi. Eppure non è più l’Italia dei valori di Antonio Di Pietro. Quel partito che sfiorava la doppia cifra e che eleggeva consiglieri regionali e parlamentari, otteneva assessorati ed era il secondo partito del centrosinistra. Anche gli storici esponenti di spicco cercano gloria in altri partiti. Per restringere il campo alla Basilicata Felice Belisario che dell’Idv è stato uno dei fondatori arrivando a essere capogruppo del partito al Senato oggi vota alle Primarie del Pd ed è uno dei leader del Movimento 131. Massimo Macchia da assessore  e vicepresidente di Piero Lacorazza alla Provincia di Potenza si è candidato alla Regione con Centro democratico e ieri è stato nominato alla guida dello stesso partito per il Potentino.

E’ di qualche tempo fa, ma lo stesso percorso è stato anticipato dall’assessore regionale uscente, Nicola Benedetto che proprio con Cd è stato rieletto consigliere a via Verrastro. Allo stesso partito di Tabacci guarda con interesse anche l’ex assessore regionale Antonio Autilio. La lista è lunga. Anche Enrico Mazzeo Cicchetti ha lasciato l’Idv è oggi è il segretario regionale di Realtà Italia ma non si è ricandidato alle scorse elezioni. Ma sono decine i militanti e gli amministratori lucani che non hanno seguito la deriva del partito e di Di Pietro dopo gli scandali che hanno coinvolto il partito.

L’Idv comunque non è sparita dalla scena. Certo i numeri del passato sono irraggiungibili e lo scenario politico è mutato con Grillo che ha occupato anche gli spazi dove l’Italia dei valori si muoveva e raccoglieva voti di opinione. Ma l’Italia dei valori esiste ancora e alle scorse regionali ha partecipato alla competizione all’interno della coalizione di centrosinistra. Non ha eletto nessun consigliere regionale. Gli oltre 8 mila voti ottenuti dalle liste su scala regionale non hanno consentito di staccare il biglietto per un posto nel Consiglio. Ne servivano qualche centinaio in più. Sarà per la prossima volta.

Ma la ricostruzione del partito va avanti. Il Commissario Gaetano Cantisani dopo aver gestito il partito nella fase elettorale ha promosso il Congresso che si è svolto nella scorsa settimana. Ed è stata composta la nuova segreteria che conta tanti giovanissimi. Alla guida del partito regionale in particolare è stata eletta Maria Luisa Cantisani di 30 anni. Che è la figlia di Gaetano l’ex commissario. Tutto come nelle migliori famiglie.

Ma la cosa non è piaciuta ad Angelo Rosella che è stato quello che alle regionali ha preso più voti nelle liste dell’Idv. Rosella ha ottenuto 1995 voti. Poco meno di un quarto di tutti i voti ottenuti a livello regionale dal partito ma non si è presentato al congresso. Con lui non ha partecipato al congresso nemmeno il secondo votato dell’Idv, Summa.

Ma il più critico è Rosella che spiega: «Comprendo gli errori che si possono commettere. Come quello di non riuscire a comporre una lista a 10 candidati. L’Idv nella provincia di Potenza ha composto una lista a nove. Magari con il decimo saremmo riusciti a raggiungere i voti per eleggere un consigliere. Ma sono cose che possono succedere».

Non può succedere invece, spiega Angelo Rosella, «che il congresso venga organizzato con fretta e senza confrontarsi con i candidati che hanno preso i voti nei territori». E quindi lancia la bordata: «Non ho nulla contro Maria Luisa Cantisani. E’ sicuramente una brava ragazza. Ma trovo grave che sia stata eletta la figlia di Gaetano Cantisani. E’ un esempio di familismo brutto per un partito che deve ripartire e recuperare credibilità». Insomma l’Idv tenta di ripartire quasi da zero ma le premesse non sono le migliori se già si iniziano a perdere pezzi nemmeno iniziato il percorso di crescita.

E ci sono anche altri aspetti. Rosella non ha riposto tutte le speranze di entrare in Consiglio regionale. Annuncia ricorso al Tar per la questione del numero dei consiglieri. Se il tribunale amministrativo dovesse decidere per l’allargamento dell’assemblea di un consigliere (c’è stata una querelle pre – elettorale) allora Rosella verrebbe rispescato. Lui di si dice ottimista: «Credo di avere buone speranze». Ma di certo seppur dovesse entrare in Consiglio si tira fuori dall’Idv: «La mia la considero una candidatura autonoma e quindi come indipendente resterei anche in Consiglio regionale se il mio ricorso dovesse essere accettato».

sal.san.

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