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Pasquale Cariello

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POTENZA – Potrebbe finire a Pasquale Cariello l’incarico di nuovo capogruppo della Lega in Consiglio regionale.
E’ questa l’ipotesi che va per la maggiore all’interno del Carroccio lucano dopo l’addio dell’ex capogruppo, Tommaso Coviello, passato armi e bagagli nei Fratelli d’Italia.

Nei giorni scorsi Coviello ha formalizzato la sua decisione con una comunicazione alla presidenza del parlamentino lucano. Entro lunedì, pertanto, dovrebbe consegnare il rendiconto sulla gestione della contabilità del gruppo leghista, che anche dopo la sua fuoriuscita resta il più grande all’interno del Consiglio. Con 5 consiglieri su 20.

A seguire i tempi per l’indicazione del suo successore dovrebbero essere quasi immediati. Per questo, nelle ultime ore, si è avuta una decisa accelerazione dei ragionamenti sulla designazione da effettuare. Ragionamenti condizionati da un primo “gran rifiuto” di Dina Sileo, che avrebbe rappresentato al partito l’intenzione di mantenere il quasi – assessorato concessole da Bardi a fine novembre con la nomina a «consigliere delegato alle attività di promozione culturale per il rilancio e lo sviluppo socio-economico della Basilicata». Un ruolo che potrebbe risultare persino incompatibile con l’attività di capogruppo in Consiglio.
Il risultato è stato un aumento repentino delle quotazioni del più giovane consigliere regionale eletto alle elezioni del 2019. Vale a dire Cariello.

All’interno della pattuglia leghista, infatti, viene esclusa la possibilità di una designazione a favore dell’ex “dissidente” Massimo Zullino, appena riconquistato alla causa con l’incarico di vice coordinatore regionale. L’altro consigliere rimasto, invece, che è Aliandro Gianuario, sconterebbe la mancata elezione diretta, essendo entrato in Consiglio in sostituzione del secondo degli eletti nominato assessore, senza l’esperienza politica di Sileo (subentrata a sua volta).

A favore di Cariello, poi, ci sarebbero anche gli equilibri tra le varie sensibilità interne al partito di Salvini. Paiono consolidati, infatti, i suoi buoni rapporti col senatore e segretario regionale in pectore , Pasquale Pepe, che spingerebbe per un capogruppo amico in Consiglio, come lo era stato almeno per il primo periodo Coviello.

L’unica vera incognita da risolvere rispetto al 29enne consigliere di Scanzano Jonico, quindi, resterebbe quella rappresentata dall’indagine dell’Antimafia di Potenza che lo ha coinvolto nei mesi scorsi per un’ipotesi di abuso d’ufficio in concorso, aggravata dal metodo mafioso. Un’ipotesi legata a quand’era ancora un semplice consigliere comunale della cittadina ionica, e alle procedure seguite per le autorizzazioni di uno strano concerto in piazza, nel 2018, quando a Scanzano si esibirono due noti cantanti neomelodici, inneggiando a romantiche storie di malavita.

A novembre, dopo le perquisizioni a casa e negli uffici, Cariello aveva già respinto le accuse annunciando la richiesta di essere sentito dagli inquirenti. Da allora, però, di quell’indagine non si è saputo più nulla.

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