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Un’assemblea del Pd lucano

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POTENZA – Il neo segretario nazionale, Enrico Letta, spinge per il rinnovo del partito nelle regioni commissariate, come la Basilicata. E la risposta dal territorio non si fa attendere, con i primi veementi appelli alla riapertura dei tesseramenti, per preparare una conta muscolare.
Non sarà un congresso di ratifica di decisioni già prese altrove quello del nuovo Partito democratico lucano, subito conformatosi allo spirito riformato del “mai più sereno” Letta.

Le avvisaglie del mutamento di clima, rispetto alla ricerca estenuante dell’unitarietà predicata dall’ex segretario Zingaretti, si sono avute già nei giorni scorsi. Ma nelle prossime settimane dovrebbero diventare ancora più evidenti, con la strutturazione degli schieramenti che con ogni probabilità si contenderanno, entro l’autunno, la guida del partito commissariato dall’estate del 2019. Dopo le dimissioni dell’allora segretario Mario Polese (poi transitato nel partito di Renzi).

Tra le ipotesi che vanno per la maggiore c’è anche quella di una sfida tra due ex amici come l’ex consigliere regionale Piero Lacorazza, forte dei sostegno dell’area zingarettiana del partito e dei suoi alleati a livello nazionale e locale (più il “lettiano” Vito De Filippo appena rientrato da Italia viva, ndr), e il sindaco di Castelmezzano Nicola Valluzzi, che conterebbe sull’appoggio del senatore ed ex sottosegretario Salvatore Margiotta e dell’ex governatore Marcello Pittella.

Proprio Pittella, infatti, nei giorni scorsi avrebbe manifestato ancora una volta la volontà di strutturare una proposta politica attorno a una squadra di primi cittadini. E su questa base potrebbe ritrovare anche quell’asse con Margiotta che fu uno degli ingredienti della vittoria all’ultimo congresso regionale.
A testimoniare la smania sul fronte guidato dall’ex governatore ieri ci hanno pensato due pittelliani doc come la sindaca di Genzano, Viviana Cervellino e Luigi Coiro, consigliere comunale di Marsico Nuovo.

«La nuova fase iniziata a livello nazionale con il governo Draghi – hanno dichiarato in una nota Cervellino e Coiro – ci consegna (…) anche un “nuovo Partito Democratico (Pd)”, che lo stesso ex segretario Nicola Zingaretti, con le sue dimissioni, ha indicato come condizionato dalle diverse correnti – come se la gloriosa storia politica dei partiti della Prima Repubblica non ne fossero influenzati! – e che adesso il neo-segretario Enrico Letta deve provare a rigenerare». La sindaca e il consigliere comunale hanno evidenziato come il Pd lucano sia commissariato «ma senza commissario», con delle «strutture intermedie che hanno solo tenuto in vita ma non promosso e mai alimentato il dialogo nei nostri circoli, molti dei quali commissariati».

«Abbiamo dato la sensazione che il Pd lucano del partito del popolo non avesse più nulla e che fosse una sommatoria di egoismi individuali». Hanno aggiunto i due esponenti dem. «Sarà anche vero che l’emergenza sanitaria ha messo in una sorta di quarantena il dibattito politico ma scontiamo l’assenza di una organizzazione territoriale degna dei nostri iscritti».

Quindi l’appello. «E’ necessaria ed improcrastinabile una ristrutturazione degli organismi del partito; è necessaria una nuova fase e soprattutto un congresso, il più presto possibile, che sia onesto e partecipato. Va immediatamente chiarito il tema della anagrafica degli iscritti: perché in Basilicata è bloccato il tesseramento? Si lavori per un congresso, anche prima delle amministrative di ottobre ,che dia vigore all’attività politica e risonanza all’attività politico – istituzionale e che guardi al futuro».

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