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Lo stadio Viviani di Potenza

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POTENZA- Ristrutturare il vecchio stadio Viviani e avviare l’iter per una nuova struttura nell’area della ex Cip Zoo. E’ questo il tema dominante del bilancio sulla situazione degli impianti sportivi, con prospettive future, che l’assessore comunale allo sport Patrizia Guma, ha snocciolato ai giornalisti, a due anni dal suo insediamento. E diventa certamente un argomento dominante nel momento in cui il presidente della società calcistica, Salvatore Caiata, ha lasciato intendere di voler abbandonare il club proprio per l’impossibilità di avere a disposizione uno stadio adeguato.

Ma procediamo con ordine: la Guma fa sapere che «gli uffici comunali avvieranno l’iter per una manifestazione d’interesse sulla ristrutturazione dello stadio Viviani, che è considerato un monumento storico, un bene rilevante della città che l’amministrazione non ha intenzione certo di abbandonare». Lo spunto, per così dire, arriva dalla manifestazione d’interesse, protocollata un mese e mezzo fa, dalla società Sbm, facente capo al napoletano Luigi Lauro, il quale, oltre a rendere l’intenzione di acquisire il Potenza, ha chiesto di poter ristrutturare il Viviani ma anche di costruire una nuova struttura con annesso centro commerciale in un luogo che avrebbe dovuto indicare il Comune.

Spiega la Guma: «L’iter amministrativo prevede che gli uffici comunali bandiscano questa manifestazione. Viceversa, nel caso in cui avvenisse prima un passaggio di società da Caiata a Lauro, quest’ultimo potrebbe far valere gli effetti della Legge Lotti e procedere in maniera differente». E’ oggettivamente, quella della ristrutturazione del Viviani, il passo più celere, perchè per l’altro, ossia quello che nei desideri dell’amministrazione si chiama “cittadella dello sport”, serve innanzitutto un terreno edificabile che attualmente non c’è. O, meglio lo ha la Regione Basilicata, ossia l’area della ex Cip Zoo.

Ecco il secondo passaggio: «Avvieremo un tavolo che sarà politico-amministrativo per un trasferimento di proprietà dell’area dalla Regione al Comune, attraverso l’Asi. Servirà un protocollo d’intesa tra enti e poi occorrerà stabilire con quale strumento (una legge regionale, ndr) avverrà il trasferimento». E successivamente, nel momento in cui dovessero essere assegnati i 12 milioni di euro che la Regione ha chiesto ai fondi del Recovery Found per realizzare l’impianto sportivo “Città di Potenza”, con stadio e piscina olimpionica, almeno il Comune avrebbe a disposizione un’area utilizzabile.

GLI ALTRI IMPIANTI – In questo frangente, però, si è fatto molto altro, specie sulla Piscina di Montereale, con una serie di interventi che, quando l’impianto entrerà a pieno regime, consentiranno un risparmio dei costi di gestione del 40% rispetto a quelli attuali: pannelli fotovoltaici, nuovo piano vasca, interventi sulle docce, aumento della capienza, e interventi sul sistema idraulico vecchio e fatiscente. Ma l’ambizione più grande è quella di realizzare la piscina olimpionica. Nel frattempo, però, spiega l’assessore: «Sono in corso indagini di fattibilità per prolungare la vasca grande fino a 30 metri per consentire alla Basilicata Nuoto di giocare la Serie B di pallanuoto in città».

Poi al Campo scuola di Macchia Romana è stata installata per la prima volta l’illuminazione, mentre sono stati effettuati interventi urgenti alle palestre Lepore e Caizzo. Prossimamente in calendario sarà disponibile il campo di calcetto in via Albino Pierro, un campo di basket per il “3 contro 3” a Parco Aurora, oltre ad intervenire sull’unico palazzetto dello sport esistente in città, ossia il PalaRossellino. Ad aprile, ancora, sarà proprio sulla struttura di Macchia Giocoli che verranno fatti lavori interessanti. In particolare, essendo stata inserita quella struttura nel bando “sport e periferie”, saranno stanziati 700 mila euro a cui si aggiungeranno 200 mila dal Comune per la realizzazione del sintetico, della tribuna coperta e per ristrutturare completamente la tensostruttura.

Infine il Comune valuterà, attraverso il regolamento dei beni comuni, la possibilità di far gestire a società e ad associazioni culturali gli spazi sportivi all’aperto di proprietà dell’amministrazione.

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