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I consiglieri del gruppo regionale di Forza Italia Acito, Piro e Bellettieri

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POTENZA – Nervi tesi nella maggioranza di centrodestra dopo il recente “richiamo all’ordine” da parte della Lega. I due maggiori partiti di governo “comunicano” a mezzo stampa. Un segnale preoccupante per la tenuta della giunta Bardi.

Nei giorni scorsi gli esponenti lucani del Carroccio hanno infatti invitato gli alleati della coalizione a «un impegno più proficuo e una presenza più costante» nei banchi dell’assise regionale. Il riferimento dei leghisti è alla mancanza del numero legale che si era verificato nelle due sedute della scorsa settimana prima che fossero approvati «due provvedimenti importanti». «I consiglieri regionali di Forza Italia hanno abbandonato inopinatamente i lavori del Consiglio», tuonò la Lega in un attacco frontale agli alleati. Forza Italia non ci sta e replica con stizza ai salviniani.

«Il ‘richiamo’ che ci arriva dal gruppo consiliare della Lega attraverso un comunicato che tra alleati di governo regionale avrebbe richiesto ben altri toni necessita di alcune precisazioni, soprattutto perché i cittadini sappiano cosa è accaduto realmente». Questa la posizione dei consiglieri del gruppo regionale di Forza Italia in Basilicata, Piro, Acito e Bellettieri.

«A parte la riunione di giovedì del Consiglio regionale nella quale abbiamo spiegato che la nostra assenza dall’Aula è stata riferita ad un fraintendimento di tempi e momenti, invitando a non ricercare inutili strumentalizzazioni, nella seduta di venerdì, invece, la nostra assenza ha una motivazione precisa e trasparente», sottolineano i forzisti.

«Da parte della Lega è venuta l’ostinata proposta di votare – aggiungono – una nuova legge per abrogare una legge precedente la n.10 del 20 marzo 2020 (quella rilevante di bilancio) che all’art. 6 prevede il raddoppio del canone che i concessionari di coltivazioni di acque minerali versano alla Regione. Pur condividendo la proposta di rinviare al nuovo anno l’aumento del canone, tenuto conto delle crescenti difficoltà delle aziende del settore a seguito della pandemia, Forza Italia ha condizionato il proprio parere favorevole alla relazione tecnica degli uffici che si occupano del bilancio regionale per verificarne gli effetti diretti e indiretti. Solo dopo aver acquisito questo parere abbiamo ritenuto che non ci fosse alcuna necessità di approvare una nuova legge ma che fosse più semplice delegare la Giunta, con un semplice ordine del giorno, a non dar corso all’aumento che, invece, uffici della Regione con lettere ai titolari delle concessioni hanno richiesto».

«Dunque – continuano Piro, Acito e Bellettieri – avremmo preferito che prevalesse il buon senso senza forzature. Non sfugga che l’articolo 6 della legge regionale 10/2020 è teso a riconoscere ai Comuni concedenti le coltivazioni di acque minerali un contributo annuale pari al 20 per cento dei versamenti a carico dei concessionari, suddiviso tra i Comuni in proporzione alle quantità prelevate. Si tratta di risorse continuative per ogni anno che i territori potranno investire in opere di salvaguardia ambientale, di protezione della risorsa acqua, alla fine in opere di sviluppo del territorio».

«Anche questo – sottolineano i componenti del gruppo consiliare di Forza Italia – è da considerare un riconoscimento al sacrificio che territori come Viggianello, Castelluccio, Monticchio ed altri subiscono in termini di sfruttamento di risorse proprie, a beneficio di altri soggetti imprenditoriali. Per tutto questo siamo impegnati, concretamente, nel cambiamento e non possiamo accettare lezioni politiche. A riprova del nostro atteggiamento responsabile c’è stato proprio nella stessa seduta del Consiglio il voto favorevole al fondo unico destinato alle autonomie locali e in altre occasioni il contributo che il gruppo di Forza Italia ha dato a provvedimenti, proposte venute dalla Lega ma anche dalle opposizioni considerate positive e soprattutto rispondenti ad esigenze delle comunità lucane».

«L’invito che facciamo ai colleghi della Lega è, dunque – concludono – quello di abbassare i toni e ritrovare un metodo pacato e costruttivo di confronto e di relazioni tra partiti della maggioranza. Non ci interessano gare tra primi della classe e tanto meno i personalismi sui territori, quanto piuttosto recuperare le ragioni dell’unità di comportamenti attorno al programma del presidente Bardi da attuare senza fughe e gelosie».

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