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La pagina del consiglio on line

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POTENZA – Qualcuno sceglie come sfondo un ponte, altri delle opere d’arte. Qualcuno si collega dalla macchina mentre è nel traffico, altri dalla farmacia o dall’ambulatorio nel quale prestano servizio.

Il Covid -19 non ci ha davvero risparmiato nulla: dopo la didattica a distanza, le riunioni sul divano, è arrivato anche il tele-consiglio. E siccome il periodo è davvero triste e ridere diventa ogni giorno più difficile, non si può non apprezzare l’allegra brigata rappresentata dai nostri consiglieri regionali. Roba che, se qualcuno dovesse accorgersene, permetterà nuovamente alla Basilicata di salire agli onori della cronaca. Come già successo per il fantastico chiarimento della Regione Basilicata in merito alle ordinanze anti-Covid.

Ma lì abbiamo riso per il burocratese a cui è stato dato il titolo altisonante di “chiarimento”, qui ridiamo per le performance dei consiglieri, alcuni dei quali impegnati nelle loro attività, nonostante sia in corso il consiglio regionale.

Inutile dire che bisognerebbe fare a molti un corso di aggiornamento sull’utilizzo di questi nuovi sistemi ormai diventati indispensabili ma ciò che soprattutto balza agli occhi al cittadino collegato da casa è come, tutto sommato, la discussione passi in secondo piano. Da una parte il presidente Bardi – di cui si sente solo la voce al momento di dire un sì o un no – dall’altra i consiglieri che sembrano, tra l’altro, non aver ancora ben capito come funzionano i lavori dell’assemblea. Che si fa prima, la dichiarazione di voto o l’intervento? Si possono lasciare le funzioni a un collega per rispondere alle esigenze che, nel frattempo, si devono risolvere in ambulatorio? Un attonito presidente di seduta, Vincenzo Baldassarre, ogni tanto è costretto garbatamente a ricordare che le regole non sono quelle, che non è proprio la prassi quella che si sta seguendo. Ma che fare, in tutto questo marasma vuoi vedere che solo qua le cose devono essere fatte come si faceva negli anni scorsi, seguendo un preciso protocollo. Mai sia.

Così, mentre il consigliere Braia lancia emendamenti su emendamenti, i consiglieri a un certo punto arrivano a chiedersi per cosa stanno votando. Il tutto arricchito dalle conversazioni personali, dalle telefonate che arrivano e dalle richieste allegre di spegnere i microfoni.

A complicare il quadro una connessione non perfetta, che fa arrivare voci distorte. E anche lì parte l’allegra richiesta della Var per capire se la voce ascoltata è proprio quella del consigliere Pittella o del suono prodotto da un ectoplasma.

Cosa dire poi di chi pensa di aver votato in un modo e poi, dopo la votazione dice: «Mi sa che io ho votato male. Che ho votato? Ah, no, allora ho sbagliato, non ci capisco molto con questo microfono».

Per la cronaca si doveva discutere del disegno di legge sullo “Scioglimento del Consorzio industriale della Provincia di Potenza e costituzione della Società Aree produttive industriali Basilicata Spa”. Una cosa seria, insomma. Da cui dipendono non solo i destini di quanti nei Consorzi industriali lavorano, ma anche delle aziende che usufruiscono dei servizi. Sempre per la cronaca, l’allegra seduta è stata sciolta per l’assenza del numero legale, come dire: abbiamo scherzato. E noi ci siamo divertiti, certo. Ma forse non troppo.

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