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Salvatore Margiotta

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POTENZA – È Maura Locantore la prima aspirante alla segreteria regionale del Partito democratico lucano ad aver avviato la raccolta delle firme necessarie per la candidatura. La partenza della macchina delle sottoscrizioni è avvenuta senza troppo clamore, quando mancano meno di 24 ore alla scadenza del termine per la formalizzazione dei nomi in corsa per la guida del partito. Ma la segretaria provinciale uscente della federazione di Potenza non sarebbe l’unica ad essersi messa in moto.

Da ieri, infatti, si sarebbe messo all’opera anche il senatore Salvatore Margiotta, che però al Quotidiano non ha voluto rivelare il nome del candidato designato. Mentre l’ex presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che mercoledì aveva accusato la Locantore di lavorare «in clandestinità» alla sua candidatura, non ha voluto confermare di aver avviato a sua volta le sottoscrizioni per un terzo candidato (sempre non meglio identificato).

Chi pare a tuttora assorto nelle meditazioni sul da farsi, invece, sono l’ex governatore Marcello Pittella, e il fratello Gianni, senatore e neo-sindaco di Lauria, che di recente ha tolto dal tavolo l’ipotesi di una sua candidatura. Ipotesi che era stata svelata, e mai smentita, la scorsa settimana da uno dei fondatori del Pd lucano, Erminio Restaino, storicamente vicino allo stesso Margiotta, e all’ex presidente del Consiglio regionale Vito Santarsiero.

Ancora una volta, però, proprio le decisioni che assumeranno i due fratelli potrebbero rivelarsi determinanti per l’esito finale del congresso. Nel caso che non dovessero sostenere direttamente un candidato segretario, infatti, è evidente che non rinunceranno a dire la loro all’interno dell’assemblea regionale.

L’appuntamento con la verità, pertanto, dovrebbe essere rinviato di una settimana, fino a sabato 6 novembre. Quando verranno formalizzate anche le liste di aspiranti per i 100 posti all’interno delle segreteria e il loro collegamento con i candidati segretari. A quel punto sarà chiaro dove e con chi saranno schierati gli amministratori e i dirigenti locali del partito più vicini ai due fratelli. Che nel caso di una scelta di opposizione alla corsa di Locantore, tuttora accreditata di un vantaggio di partenza per il lavoro svolto sul territorio negli ultimi anni, e il supporto di buona parte del fronte che a livello nazionale sostiene la segreteria di Enrico Letta, potrebbe cambiare in maniera significativa le regole del gioco.

Per la segretaria provinciale uscente, in pratica, si prospetterebbe una corsa contro due tipi di avversari diversi: da una parte i candidati segretari alternativi; e dall’altra il quorum del 50% necessario per “blindare” la maggioranza dell’assemblea. In caso di vittoria sui primi senza maggioranza in assemblea, d’altronde, la prospettiva è quella di una riedizione del congresso regionale del 2014: quando il poi renziano Luca Braia, pur avendo raccolto il 44% dei consensi per la segreteria, venne “impallinato” in assemblea dall’accordo tra il compianto Antonio Luongo e il comico Dino Paradiso, che unirono le forze eleggendo l’ex deputato con 54 delegati su 95 aventi diritto al voto.

Intanto sul tema dei possibili candidati a sorpresa, alimentato dal mistero attorno ad alcune delle raccolte di firme avviate, da registrare c’è la posizione del sindaco di Castelmezzano, Nicola Valluzzi, a lungo considerato il candidato migliore tra nomi più vicini a Margiotta, che ha reso noto di chiamarsi fuori dalla contesa.

A Potenza città, d’altro canto, tiene banco ancora il “caso” acceso dalle indiscrezioni, riferite dal Quotidiano nell’edizione di mercoledì, sulle interlocuzioni tra Margiotta, Lacorazza e Santarsiero, in cui sarebbe stata vagliata anche la possibilità candidatura di Gianni Pittella («potrebbe essere Gianni Pittella il candidato…»). Indiscrezioni corredate dal riferimento, sempre al condizionale («l’indicazione del senatore (…) sarebbe arrivata lunedì sera durante una cena»), a un incontro serale tra gli stessi.

A distanza di 24 ore, dopo che la circostanza era stata già smentita dei diretti interessati, a intervenire è stato il segretario del circolo cittadino del Pd, Carmine Croce. In un post su Facebook, Croce ha voluto smentire anche la precisazione fornita nell’edizione di ieri del Quotidiano del Sud, evidenziando le dichiarazioni rese da Margiotta, Lacorazza e Santarsiero riguardo al loro incontro. In particolare laddove venivano confermate le interlocuzioni sull’ipotesi di Pittella per la segreteria, e una cena «ristretta» a casa dello stesso Croce, di cui in realtà lo stesso Croce aveva riferito in una telefonata della mattina precedente: ironizzando sul fatto di non ricordare di avere avuto a cena altri che non fossero Santarsiero (ove necessario, prove utili a ricostruire il contenuto dei colloqui avvenuti verranno esibite nelle sedi opportune, ndr).

«Fermo restando che ognuno a casa propria invita a cena chi vuole – ha scritto Croce su Facebook – devo però ribadire che nella fattispecie non ho avuto il piacere di ospitare una riunione di big politici tantomeno per strategie in vista della elezione del nuovo segretario regionale del Pd. Sono peraltro profondamente indignato perché per esprimere cosa penso sul neo segretario e cioè che debba essere un nome che unisce e non divide ulteriormente, e soprattutto in discontinuità con il passato, non ho bisogno di questi metodi carbonari, forse tipici di chi suggerisce tali articoli».

Sempre ieri il Quotidiano ha contattato anche Santarsiero, membro della commissione di garanzia del congresso, che ha ribadito di operare all’interno di «un vasto e articolato movimento di dialogo e confronto per cercare una candidatura unitaria». Dialogo e confronto «unitario» da cui parrebbero esclusi, ad ogni buon conto, la Locantore e almeno una parte dei suoi sostenitori.

A domanda esplicita l’ex presidente del Consiglio regionale non ha voluto rendere noto se, e chi è stato individuato come candidato segretario dal «movimento», ma ha confermato soltanto la sua preferenza per una figura «giovane e di rinnovamento».

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