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Da sinistra Vito Bardi, presidente della giunta regionale della Basilicata, con il dg Esposito e l'assessore Leone

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POTENZA – La Basilicata «non è a rischio coprifuoco“: la risposta del presidente della Regione, Vito Bardi, ai giornalisti, durante una conferenza stampa, a Potenza, per esaminare la situazione dell’epidemia e illustrare i provvedimenti in arrivo, ha chiarito un aspetto importante: «E’ una misura che valuteremo di volta in volta», ha aggiunto il governatore, spiegando che «il nostro livello di guardia è a 1.200 positivi al giorno. Finora, noi non siamo in emergenza».

Le dichiarazioni di Bardi – che ha annunciato l’aumento dei tamponi (fino a tremila al giorno) entro meno di un mese – hanno concluso una giornata caratterizzata da 33 positivi su 1.115 tamponi processati in Basilicata, una cifra ridotta rispetto ai giorni scorsi. Ora i lucani positivi sono a quota 610, con 52 persone ricoverate negli ospedali (ma solo una è in terapia intensiva).

Durante la giornata, però – e lo stesso Bardi è intervenuto sul tema – ha tenuto banco la questione del trasporto scolastico: il governatore ha spiegato che «sono in corso interlocuzioni» per differire alcuni orari scolastici e fare spazio alla didattica a distanza per gli istituti superiori: «Il trasporto scolastico è il vero, grosso problema, in tutta Italia», ha detto Bardi, posizione condivisa dall’assessore ai trasporti della Regione, Donatella Merra.

Situazione e conseguenze dell’epidemia, però, continuano a preoccupare i lucani. Il Comune di Matera ha attivato, «fino a cessata esigenza», il centro operativo comunale per coordinare richieste dei cittadini e primi interventi. Ieri a preoccuparsi del futuro erano stati i titolari delle palestre, oggi sono scesi in campo quelli delle piscine, che hanno denunciato un “calo degli utenti dell’80 per cento» e hanno sottolineato il rischio di chiusura degli impianti.

Ma le conseguenze del virus riguardano tutta l’economia: attraverso alcuni dati del Sistema Excelsior, la Camera di commercio della Basilicata ha lanciato l’allarme sul mercato del lavoro in regione: «In ottobre solo 12 aziende su 100 prevedono di assumere». Ancora più preoccupati i sindacati: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto alla Regione di “attivare subito il confronto» per aumentare il lavoro a distanza e così contrastare il virus; Uil e UilFpl hanno chiesto un «cambio di passo nella gestione dell’emergenza» e la Fials ha definito «cronica la carenza di personale infermieristico» nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Carlo di Potenza.

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