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Vito Bardi

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«SIAMO alle prese con la seconda ondata della pandemia. Ma i numeri in Basilicata sono ancora sotto controllo».

Lo ha voluto ribadire, ieri mattina con un video pubblicato sulla sua bacheca Facebook, il governatore lucano Vito Bardi.

Il generale ha ribadito le sue critiche all’ultima stretta sulle attività economiche disposta dal premier Giuseppe Conte per contrastare il diffondersi del virus.

«Purtroppo – ha spiegato – , le regioni a statuto ordinario, come la Basilicata, possono solo inasprire le norme e non migliorarle. E invece io credo che ci sia la necessità di una mappatura regionale rispetto a provvedimenti che rischiano di aggiungere ulteriore danno a interi comparti produttivi».

«La mia preoccupazione – ha aggiunto Bardi – è quella di combattere sia la pandemia sanitaria che quella economica. L’ho fatto sin dal primo momento con la mia giunta. Inaugurando alcune misure pilota che sono state prese come modello anche su livello nazionale come la covid card. Perché credo che la battaglia al covid si debba fare sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista economico».

Sulla vicenda sanitaria il governatore ha confermato l’obiettivo di arrivare a 3mila tamponi al giorno rispetto ai 1.400 attuali. Ma ha anche messo in guardia da un abuso dei test per scopi che non hanno a che vedere con la scoperta e l’isolamento di eventuali focolai.

«Non sono la panacea di tutti i mali perché fotografano la situazione esclusivamente al momento del risultato».

Ha sottolineato. «Quindi può capitare che ci sia un momento di congestione del sistema perché tutti riteniamo, al primo sintomo di raffreddore, di chiedere il tampone per capire se siamo più o meno affetti da questo terribile virus».

«Questo accade – ha proseguito il presidente della giunta regionale – perché negli ultimi 30 anni non sono state spese risorse nella medicina di prossimità. E i medici di famiglia sono il terminale naturale delle nostre ansie. Se c’è una cosa che ha insegnato la pandemia è che dobbiamo ripensare totalmente al sistema sanitario, sia a livello centrale che periferico ed è una delle motivazioni che mi ha spinto insieme all’assessore Leone a programmare la riforma della sanità ragionale che è ancora aperta e in fase di discussione».

Il prossimo obiettivo dell’amministrazione regionale, quindi, sarà «di abbattere i tempi di processo dei tamponi per dare una risposta quanto più rapida possibile alle preoccupazioni dei nostri cari». Subito dopo verrà l’implementazione della medicina di prossimità.

Bardi ha indicato nella seduta del consiglio regionale di domani l’occasione in cui illustrerà questo e come intende affrontare insieme alla giunta questa seconda ondata pandemica. Poi ha confermato anche l’incontro, «a breve», con i sindaci lucani «per discutere con loro delle strategie comuni per combattere il covid».

«Come vedete abbiamo una interlocuzione quotidiana con tutti gli attori istituzionali». Ha aggiunto ancora il governatore. «Sono decine i tavoli aperti con le organizzazioni dei lavorati e quelle datoriali per entrare nel merito delle situazioni che quotidianamente affrontiamo. Un lavoro che con la giunta facciamo senza proclami, puntando al sodo». 

Tra i risultati raggiunti, pertanto, Bardi ha indicato la convenzione appena stipulata con i laboratori privati in grado di processare i tamponi per la diagnosi del covid, per consentire ai cittadini di pagare «solo il ticket presentando la richiesta del medico di famiglia». Rispetto agli oltre 80 euro attuali. «Come pure abbiamo implementato – ha evidenziato – , l’attività di screening per chi ha la necessità di fare più tamponi contemporaneamente, dalle aziende alle scuole, sempre utilizzando le strutture private».

«Questo – ha concluso il governatore – è un risultato importante che alleggerisce le strutture pubbliche, che non ha costi sulle famiglie lucane perché le spese sono a carico del sistema sanitario regionale e che ci permette di dare una risposta immediata a quanti hanno bisogno».

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