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Il governatore Vito Bardi

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«NO ALLA chiusura generalizzata delle scuole in Basilicata. Si valuti caso per caso».

E’ arrivata con una nota diffusa ieri in serata lo stop del senatore della Lega, Pasquale Pepe, alla proposta di fermare la didattica in presenza nelle scuole medie ed elementari che è da oltre una settimana al centro delle “riflessioni” del governatore Vito Bardi.

L’intervento del sindaco-senatore, che nelle scorse settimana aveva già incalzato il governatore chiedendogli espressamente un rimpasto nella sua giunta regionale, pare destinato a rinnovare un braccio di ferro tra i due in un momento di particolare difficoltà per i vertici della Regione.

Proprio oggi, infatti, entrano in vigore le restrizioni collegate all’inserimento della Basilicata nell’area a rischio “arancione”.

«Nelle ultime ore – ha dichiarato Pepe – sta circolando con insistenza la voce di una possibile chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado scuole in Basilicata, ricorrendo alla didattica a distanza. Credo che sia un grosso errore. In tanti nostri comuni le attività possono proseguire in sicurezza, così da tutelare la salute dei nostri ragazzi e consentire loro un apprendimento armonico con la fondamentale fase di crescita e formazione che stanno attraversando».

«Dunque – conclude il senatore– si faccia una valutazione caso per caso, osservando in maniera puntuale i dati epidemiologici che giungono dai territori. Si ricorra alla chiusura come extrema ratio quando i presidi di protezione individuale e collettiva risultino insufficienti a fronteggiare gli eventuali focolai. Ma non possiamo certamente asserire che in tutti i 131 comuni della Basilicata ci sia un incombente pericolo di contagio collettivo. Il governo, le amministrazioni locali e la politica hanno il compito di garantire la salute e l’istruzione anche in momenti emergenziali, come quello che stiamo attraversando. Non rassegniamoci a chiusure indiscriminate, lo chiedono e lo esigono le future generazioni».

Ieri la questione delle scuole era stata al centro anche dell’intervento in Consiglio regionale. del governatore Vito Bardi, che intanto ha spiccato una nuova ordinanza che riguarda in particolare Genzano di Lucania e Irsina, i due comuni della Basilicata ‘zona rossà dallo scorso 5 novembre e fino al 13 novembre.

Da ieri, infatti, è stato consentito uscire da questi due Comuni «per spostamenti motivati da comprovate esigenze di lavoro o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute». In sostanza, con questa ordinanza, gli ingressi nelle «zone rosse» di Genzano di Lucania e Irsina – i cui sindaci, nei giorni scorsi, avevano protestato per le misure ritenute troppo restrittive.

Quanto alle scuole Bardi ha spiegato di aver sentito «poche ore fa i rappresentanti del mondo della scuola per valutare insieme se vi fossero le condizioni per adottare la didattica a distanza anche per le scuole elementari e le scuole medie inferiori».

«Una valutazione – ha dichiarato il governatore – che mi sono riservato di fare anche seguendo l’andamento della pandemia. Perché è innegabile che il virus, nonostante tutte le precauzioni adottate, passi anche per la comunità scolastica e da esso arriva alle famiglie o viceversa».

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