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Un tampone

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POTENZA – Si saprà questa mattina il destino delle restrizioni anti contagio della zona rossa lucana, in vigore dal 1 marzo e in scadenza lunedì. Se verranno prorogate per altre due settimane, fino al blocco generale per le festività pasquali. O verranno sostituite con quelle di una più blanda zona arancione.
E’ questo il prodotto del braccio di ferro ingaggiato nella giornata di ieri dalla Regione Basilicata con l’Istituto superiore di sanità, responsabile del monitoraggio settimanale dell’andamento della pandemia in Italia. Monitoraggio da cui dipende l’assegnazione delle regioni alle fasce di rischio-colore- restrizioni ideate dalla scorsa estate per gestire la crisi sanitaria.

Ad accendere la discussione è stata la rilevazione, ancora una volta, di un livello di contagiosità da record in Basilicata, rispetto alle altre regioni italiane. Con un indice di contagiosità (Rt) a quota 1,51 contro a una media italiana dell’1,16, e una soglia per il passaggio in zona rossa ferma a 1,25.
A metà pomeriggio, quindi, pareva ormai scontata la conferma per altre due settimane del blocco di tutte le attività non essenziali, della chiusura delle scuole e del divieto di spostamenti anche all’interno del proprio comune di residenza. Nonostante una serie di altri indici molto meno allarmanti sulla situazione sanitaria lucana.

Poi però è intervenuto, nella tradizionale conferenza stampa del venerdì, il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, che ha parlato di una verifica in corso sui dati della Basilicata . Quindi, nelle tabelle pubblicate in serata sul sito del Ministero della Salute, è stato evidenziato che la Regione Basilicata ha comunicato che l’indicatore Rt sarebbe «in via di consolidamento», e ha chiesto «di considerare come meglio rappresentativo il valore di Rt ospedaliero». Ovvero il livello di occupazione dei posti letto covid a disposizione che resta ben al di sotto delle soglie di allarme anche in terapia intensiva. Dunque un indice di contagio riferito ai pazienti ospedalizzati, al posto del tradizionale indice di contagio riferito ai pazienti con sintomi, che configurerebbe per la Basilicata «uno scenario di tipo 1», ovvero addirittura di zona gialla.

Sulla questione dovrà decidere, in queste ore, il ministro della Salute, il lucano Roberto Speranza.
Intanto, sul fronte epidemiologico, da registrare ci sono gli altri 9 contagi scoperti all’interno del Comune di Matera, dove si è attende l’esito di almeno altri 200 tamponi già somministrati al personale dopo la scoperta dei primi casi.

E sorprende anche il dato di un piccolo comune come Episcopia, dove sono 9 i positivi, tra cui 4 bambini e l’autista dello scuolabus.
Nell’ultimo bollettino epidemiologico diffuso da via Verrastro vengono segnalati, complessivamente, 137 nuovi contagi tra i residenti in regione su 1.578 tamponi analizzati.

L’unità di crisi anti virus ha segnalato anche il decesso di un paziente di Francavilla, per cui il totale delle vittime lucane del covid 19 è arrivato a 372.
Sono salite da 131 a 137 (16 più di soli due giorni fa), inoltre, le persone ricoverate negli ospedali lucani, delle quali 13 (come ieri) in terapia intensiva, cinque al San Carlo di Potenza e otto al Madonna delle Grazie di Matera.
Con le ultime 123 guarigioni registrate, quindi, il numero dei lucani attualmente positivi ha raggiunto quota 3.714.

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