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Vito Bardi

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POTENZA – Ultimo in classifica. Fra i governatori, Vito Bardi occupa «la casella di coda», scrive Gianni Trovati sul Sole 24 Ore nella rilevazione annuale realizzata da Noto Sondaggi per il quotidiano di Confindustria e pubblicata nell’edizione ieri in edicola. Il presidente della Regione Basilicata, nella classifica della «governance poll», ottiene un punteggio di 39 (1,6 per cento in meno rispetto al 40,6 ottenuto nel 2020). Rispetto al giorno delle elezioni, la percentuale in meno per Bardi è pari al 3,2 per cento.

In tale graduatoria, Bardi è 13esimo (un consenso maggiore hanno perso altri quattro presidenti: Donato Toma, Christian Solinas, Vincenzo De Luca e Donatella Tesei), ma in termini assoluti è ultimo al pari con il governatore molisano.

Per quanto riguarda l’indice di gradimento dei sindaci delle città capoluogo di provincia, Domenico Bennardi, alla guida di Matera dal 2020, ha perso il 10,5 per cento rispetto al giorno dell’elezione (57 rispetto a 67,5). Bennardi è al 22esimo posto della classifica, insieme ad altri sette sindaci.

All’81esimo posto – in condominio con altri otto sindaci – è Mario Guarente, primo cittadino di Potenza dal 2019. Guarente ha perso l’1,3 per cento rispetto al giorno dell’elezione (49 contro 50,3).

GLI ALTRI (E IL PRIMATO DI DECARO E ZAIA)

Luca Zaia e Antonio Decaro si confermano anche nel 2021 gli amministratori locali dal più elevato indice di gradimento in Italia, rispettivamente con il 74% dei consensi per il presidente della Regione Veneto e con il 65% per il sindaco di Bari. Dietro di loro il quadro dei leader più popolari risulta in forte movimento. Tra i governatori si segnala lo scatto di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, PD) che, con una crescita del 6%, raggiunge quota 60% e scalza dal secondo posto Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia).

Tra i governatori si segnala lo scatto di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, Pd) che, con una crescita del 6%, raggiunge quota 60% e scalza dal secondo posto Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, Lega), il quale tra l’altro deve condividere il terzo gradino del podio con Vincenzo De Luca (Campania, Pd) entrambi al 59%; nei top five, al quarto posto il governatore ligure Giovanni Toti (centrodestra) al 56% e al quinto posto Alberto Cirio (Piemonte, centrodestra) al 52,5%. Tiene il pugliese Emiliano (11esimo).

Tra i sindaci emerge il secondo posto di Luigi Brugnaro (Venezia, centrodestra) al 62% segnando un balzo di +7,9%, seguito al terzo da Giorgio Gori (Bergamo, centrosinistra) ex aequo con Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, centrodestra) entrambi al 61% ma con il Sindaco di Bergamo in crescita del 5,7%.

Nel caso dei governatori, se il confronto si sposta dal risultato 2020 a quello del giorno di elezione spiccano le performance di Luca Zingaretti (Lazio) che guadagna +10 punti, di Nello Musumeci (Sicilia, +9,2) e dello stesso Bonaccini (+8,6). In ribasso, invece, le quotazioni di Donatella Tesei (Umbria), rispetto sia allo scorso anno sia al giorno delle elezioni. Il termometro della popolarità dei sindaci evidenzia, nel confronto tra il 2021 e il giorno delle elezioni, due gruppi di situazioni critiche.

Il primo è quello dei sindaci delle grandi città del Sud alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative: agli ultimi tre posti della graduatoria delle 105 città capoluogo ci sono infatti Salvo Pogliese (Catania, 30% dei consensi), Luigi De Magistris (Napoli, 35%) e Leoluca Orlando (Palermo, 39%).

L’altro fronte traballante è, più in generale, quello delle metropoli: Dario Nardella (Firenze, 57%) e Virginio Merola (Bologna, 54,6%) continuano a cavarsela egregiamente, ma Beppe Sala (Milano) si ferma per la prima volta sotto al 50% occupando un opaco 81° posto (-2,7%), mentre le sindache Cinque Stelle Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino) coabitano alla casella numero 94 con il 43% di gradimento, con la Raggi che cala del 24,2% e la Appendino dell’11,6%. Il logorio amministrativo – che, per esempio, ha colpito in pieno Federico Pizzarotti (Parma, 97° posto) allontanandolo dalle prime posizioni occupate qualche anno fa – non intacca il favore di Clemente Mastella (Benevento), che arriva alla fine del primo mandato da sindaco con un solido 59,5%.

Le difficoltà della vita amministrativa possono essere rapidamente fatali anche per gli outsider: lo dimostra la caduta libera – dal secondo al 22° posto in un anno – delle quotazioni di Cateno De Luca (Messina).

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