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POTENZA – Un “pasto sospeso” per andare incontro ai bisognosi ma anche per dare una mano ai ristoratori della città.

E’ questa l’idea che l’assessorato ai Servizi sociali del Comune di Potenza sta portando avanti e che già nella prossima settimana potrebbe terminare l’iter burocratico e partire. «Stiamo mettendo a punto il meccanismo – ci ha detto l’assessore Fernando Picerno – Il pasto costerà 10 euro e comprenderà un primo, secondo, frutta e acqua. Vorremmo coinvolgere i ristoratori della città. Alcuni hanno già dato la propria disponibilità. Stiamo interloquendo anche con qualche associazione per sostenere economicamente l’iniziativa. Come Comune abbiamo stanziato i primi 5.000 euro».

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Una piccola ma significativa risposta ai problemi sociali che la pandemia sta generando. Problemi evidenziati anche nel monitoraggio Caritas che sarà presentato nei prossimi giorni e che “Il Quotidiano” ha anticipato nei giorni scorsi dove emerge che tra coloro che si rivolgono ai centri di ascolto vi sono proprio quelli che lavorano nella ristorazione.

«Siamo consapevoli di queste problematiche – ha aggiunto Picerno. E stiamo cercando come amministrazione di rispondere. Quello del pasto sospeso è solo un’iniziativa». L’assessorato alle Politiche sociali parla di un migliaio di famiglie – basandosi sulla distribuzione dei buoni spesa – quelle che avrebbero difficoltà. «La nostra sfida – aggiunge – è quella di individuare quelle che per svariati motivi, pur avendo molte difficoltà economiche, non si rivolgono a noi».

Su questo fronte il Comune si sta muovendo. «Abbiamo a disposizione altri 400.000 euro per i buoni spesa. La prossima settimana faremo un altro avviso e gli aventi diritto potranno usufruire di questo strumento che certo non risolve i problemi, ma vuole essere una risposta a una domanda sempre più crescente».

Una domanda che stando al monitoraggio della Caritas negli ultimi quattro mesi è aumentato. Infatti su quasi 750 famiglie che stabilmente si rivolgono ai centri di ascolto, di queste ben 162 non si erano mai rivolte agli sportelli. Un aumento di richieste di aiuto del 22 per cento. Un dato importante che fotografa una situazione che peggiora con i mesi.

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