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POTENZA – Il centrodestra allargato ai nuovi amici renziani trionfa a Melfi, evitando le insidie di un eventuale ballottaggio. Mantiene i suoi capisaldi nel materano, e aggiunge al suo bottino Oppido Lucano e Balvano. Lauria non tradisce il senatore Pd Gianni Pittella, nonostante la rottura conclamata con l’elettorato rurale. E anche il neonato asse tra Pd e alleati, più M5s e sinistra ottiene la sua prima vittoria sul campo, a Rionero. Mentre a Pisticci, tra 15 giorni, sarà una sfida interna al centrosinistra quella per l’ultima fascia tricolore in palio al ballottaggio.


Sono questi i principali verdetti del voto di ieri mattina e domenica nei 26 centri lucani chiamati a rinnovare sindaci e consigli comunali.
Rispettati i pronostici nella piazza principale della sfida, a Melfi, dove il candidato sindaco di centrodestra e renziani, l’imprenditore Giuseppe Maglione, ha sbaragliato la concorrenza del democratico Luigi Simonetti e della 5 stelle Alessia Araneo. Forte di una campagna elettorale partita con un mese di anticipo rispetto ai rivali e di ben 94 aspiranti a un posto in consiglio comunale spalmati su 6 liste a suo sostegno.

Contro i 77 schierati in 5 liste differenti per Simonetti, e i 16 dell’unica lista 5 stelle, capeggiata da Araneo.
A guidare la volata all’ex patron del Melfi calcio, stando ai primi dati sulla distribuzione delle preferenze all’interno delle varie liste, è stato senza dubbio il nocciolo duro di Forza Italia nella cittadina federiciana, guidato del coordinatore provinciale degli azzurri, Nicola Pagliuca.


La nuova scelta di campo col centrodestra, tuttavia, pare aver premiato anche i renziani, schieratisi nella lista Melfi libera e democratica.
Deludente, d’altro canto, il risultato della Lega, che aspirava ad imporsi come primo partito nella città fondata dall’erede di quel Federico Barbarossa, che combattè contro il “suo” Alberto da Giussano nella celebre battaglia di Legnano. Ma è andata ancora peggio ai Fratelli d’Italia, inchiodati al di sotto del 5% dei consensi.


Maglione ha ottenuto poche decine di voti in più rispetto alle sue liste, a riprova della compattezza dello schieramento a sostegno della sua candidatura e della capacità di attrarre anche elettori in fuga da 5 stelle e centrosinistra.
Di tutt’altro segno, invece, il dato dei consensi incassati da Simonetti e dalle liste di Pd e alleati. Col primo che si è fermato molto al di sotto delle liste per effetto del voto disgiunto. Con un travaso di preferenze a favore di Araneo, che ha quasi triplicato il risultato della lista 5 stelle.


Il carroccio lucano si è rifatto, ad ogni modo, a Oppido Lucano, riuscendo ad eleggere a sindaco il suo capogruppo in consiglio provinciale di Potenza, Mirco Evangelista, grazie a una lista civica trainata da un assessore della giunta uscente, guidata dalla democratica Antonia Maria Fidanza, come Michele Gioiello. Contro un presunto “nemico” dell’amministrazione uscente come l’ambientalista Antonio De Rosa, che godeva del sostegno del Pd “ufficiale” e dei 5 stelle.
Significativa, poi, la vittoria di Domenico Tataranno a Bernalda, che ha ottenuto un nuovo mandato per guidare l’amministrazione comunale dopo la crisi della vecchia maggioranza consiliare, di ispirazione di centrosinistra, seguita al suo ingresso nella Lega. Ma non può passare inosservato neanche il ritorno in Comune, a Balvano, di Ezio Di Carlo, che ha sopravanzato la consigliera comunale uscente Antonia Scarfiglieri, nonostante il sostegno prestatole dall’omonimo sindaco uscente, il democratico Costantino Di Carlo. Come pure la vittoria, a Paterno, di Tania Gioia, giovane ricercatrice universitaria e consorte del capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Gianuario Aliandro, che ha goduto a sua volta anche del sostegno dei renziani di Italia viva. Una vittoria evidentemente propiziata dalla spaccatura nel centrosinistra, che coi suoi due candidati, Michele Cimetti e Franco Trivigno, ha raccolto quasi il 56% dei consensi complessivi.


Ancora una sconfitta a San Martino d’Agri, invece, per il già 4 volte sindaco ed ex consigliere regionale Pd, Pasquale Robortella, che 5 anni dopo non è riuscito a far meglio del figlio Giovanni fallendo a sua volta nella corsa alla fascia tricolore a favore di Mario Imperatrice.
Le note positive per i democratici e i loro alleati vecchi e nuovi, pertanto, sono arrivate da Rionero, dove
Mario Di Nitto, sostenuto anche da M5s e sinistra, ha superato il 40% dei consensi. Mentre le altre due liste di dissidenti di centrosinistra in corsa si sono attestate attorno al 15%, e le due liste di destra ancora più indietro.
Un segnale di speranza, quello del centro del Vulture, anche rispetto a un possibile orizzonte politico di successo. Mentre a Lauria, il fronte trasversale aggregatosi per contrastare la candidatura di un nome come Gianni Pittella è arrivato a un passo dal colpaccio.

Facendosi sopravanzare solo a metà dello scrutinio, quando sono iniziati a uscire i dati delle sezioni centrali della cittadina valnocina. E a Ferrandina Carmine Lisanti, forte dell’appoggio anche dei renziani, ha dovuto guardarsi fino all’ultimo dall’assalto di un altro predestinato come Luca D’Amelio, sostenuto dal centrodestra.
Singolare, infine, il “caso” Pisticci, dove la prospettiva è quella di un ballottaggio – spettacolo tra l’ex sindaco Anio Di Trani, da sempre democratico ma candidatosi da indipendente, e il suo ex vice sindaco Domenico Albano, sostenuto dal Pd ufficiale. Entrambi attestatisi tra il 35 e il 40% dei consensi. Una sfida in cui potrebbero rivelarsi determinanti i voti della sindaca uscente, la 5 stelle Viviana Verri, fermata tra il 15 e il 20% dei consensi con l’unica lista schierata a suo sostegno, dopo il fallimento delle trattative per un’intesa elettorale col Pd ufficiale.


Ieri in serata, a scrutinio ancora in corso, è arrivato anche il commento sull’esito del voto del governatore Vito Bardi, mobilitatosi negli ultimi giorni a sostegno di Maglione, a Melfi, e di Antonio Rossino, a Lauria.
«Tante belle notizie per il centrodestra dalle elezioni comunali 2021 in Basilicata – ha dichiarato Pittella – : sta a noi adesso essere all’altezza della sfida, come ho detto qualche giorno fa in Consiglio regionale».
Il governatore ha quindi fatto i complimenti a Giuseppe Maglione, sottolineando che «il centrodestra unito vince e dimostra quanta voglia di cambiamento ci sia in Basilicata».

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