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A rischio, oltre ai servizi, anche decine di posti di lavoro

POTENZA – Senza un adeguato numero di posti letto, «almeno pari a 60», e un budget in grado di coprire le spese di gestione, «la clinica Luccioni di Potenza é costretta a chiudere». Lo ha detto stamani a Potenza l’amministratore della struttura sanitaria, Walter Di Marzio, annunciando inoltre che sono «partite le procedure di mobilità per una quarantina di dipendenti».

Di Marzio, nel corso di una conferenza stampa, ha spiegato che la vicenda è iniziata lo scorso anno quando, in autunno, é stata disposta la delocalizzazione della clinica dall’attuale sede in via Mazzini», con la scelta di una zona periferica nel capoluogo lucano e l’acquisto di un terreno, «il tutto – ha aggiunto – in tempi strettissimi e con un forte investimento». Il progetto é stato presentato alla fine di dicembre ma nei due mesi successivi sono «intervenute due delibere dell’Asp e del dipartimento regionale – ha evidenziato di Marzio – che hanno fissato a 40 il numero massimo di posti letto, e a un terzo dell’attuale budget il tetto massimo di finanziamenti destinati alla clinica”: in questo caso, quindi, i provvedimenti “di fatto chiudono la struttura – ha proseguito – perché i fondi a disposizione si sono esauriti e noi non possiamo delocalizzare una clinica con soli 40 posti letto».

Attualmente lavorano nella “Luccioni” 130 persone – tra personale sanitario, medico e amministrativo – con 56 posti letto accreditati su 60 autorizzati (e un numero di ricoveri che lo scorso anno é stato pari a circa tremila). «Questi per noi sono ‘palettì imprescindibili – ha concluso l’amministratore – altrimenti non possiamo proseguire l’attività, che invece vogliamo potenziare e farne un’eccellenza, come abbiamo iniziato a fare in questi ultimi mesi».

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